Libano, in tre mesi di missione i peacekeepers della Brigata “Folgore” hanno compiuto 6 mila attività operative

Shama (Libano). Sono state circa 6 mila le attività operative svolte dai peacekeepers dellla Brigata “Folgore”, inquadrati in ITALBATT nei primi 3 mesi di missione.
Oltre 500 di queste sono state svolte, per la maggior parte lungo la linea di demarcazione denominata Blue Line, in stretto coordinamento dai militari italiani di “Savoia Cavalleria” e del 183° Reggimento Paracadutisti  “Nembo” con le Forze Armate Libanesi.

Un cavaliere paracadutista in servizio lungo la Blue Line

Tra gli impegni dei militari italiani vanno segnalati i corsi di addestramento con le Forze di sicurezza locali, gli incontri con le autorità libanesi alle attività di supporto per la popolazione che hanno garantito in questi mesi, un deciso incremento della stabilità dell’area, favorendo una maggiore sensazione di sicurezza e di miglioramento delle condizioni di vita per i cittadini nonché una accresciuta libertà ed una sicurezza di movimento in tutta l’area di operazione.

Una postazione lungo la Blue Line

In questi giorni è in atto il secondo corso in favore degli sharpshooters della General State Security, ed inizierà a breve un addestramento mirato al perfezionamento sull’uso dell’armamento individuale in dotazione.

Addestramento per sharpshooters della General State Security

Sono stati circa 70 sono gli incontri avvenuti nelle 30 scuole che insistono sul territorio, con oltre 15 donazioni di materiale didattico e sono stati superati gli 800 pazienti nel corso delle attivita’ di Medical Care portate avanti dai medici del battaglione italiano.

Nel corso di uno degli ultimi incontri il Colonnello Cristian Margheriti, Comandante di ITALBATT, ha sottolineato le ottime relazioni esistenti con gli abitanti ed i leader locali.

Il sindaco, Bahji Husseini, sempre vicino ad UNIFIL, ha evidenziato come “il Battaglione italiano sia il polmone attraverso il quale respiriamo”

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