Cecenia, 15 anni fa la strage di Beslan. Il Paese è sempre una polveriera

Di Valeria Fraquelli

Beslan. Era una bella giornata a Beslan, quel 2 settembre 2004. Davanti alla scuola tanti bambini e ragazzi che si salutavano e ridevano. Era il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive e c’erano così tante cose da raccontare agli amici.

Poi quel giorno tutto si trasformò in un incubo quando dei terroristi ceceni presero ragazzi e insegnanti come ostaggi, non c’era pietà per nessuno.

Vennero divisi i maschi dalle femmine e alcuni vennero uccisi subito. I ragazzi furono costretti a lanciare il cadavere dei loro compagni dalla finestra, senza piangere.

Per tre giorni i terroristi rimasero asserragliati nella scuola, abusi e violenze di ogni genere vennero fatti subire a ragazzi e ragazze. Chiunque avesse pianto o urlato veniva subito ucciso sul posto, senza alcun rispetto.

Il Governo russo dapprima cercò di minimizzare le perdite, poi quando non poteva più mentire disse la verità, una verità sconvolgente che nessuno avrebbe mai voluto sentire.

I genitori ed i parenti di alunni e insegnanti erano lì fuori impotenti, non potevano fare altro se non pregare che quell’incubo finisse presto, il più velocemente possibile perché era intollerabile vivere senza avere notizie dei propri cari.

Il terzo giorno tre esplosioni impressionanti e poi i ragazzi che cominciarono a correre più velocemente possibile verso le porte che all’improvviso vennero aperte.

Era finito un incubo. I genitori poterono riabbracciare i loro figli che si porteranno per sempre le ferite psicologiche di quel giorno maledetto.

I martiri di Beslan

Solo due anni prima c’era stata una carneficina al teatro Dubrovka di Mosca (23-26 ottobre 2002).

Nel corso della quale un gruppo dei terroristi armati, guidati da Movsar Barayev presero e tennero in ostaggio gli spettatori del musical “Nord-Ost”, nel Centro Teatrale Dubrovka, che si trovava nel palazzo della Casa della Cultura.

Come risultato dell’operazione di liberazione degli ostaggi furono uccisi tutti i terroristi e la maggior parte degli ostaggi furono salvati.

L’opinione pubblica aveva ancora negli occhi quelle immagini.

La Cecenia, così come l’Ossezia, è sempre stata un territorio difficile, e lo è tuttora, e questo ha reso i rapporti con il Governo centrale di Mosca sempre molto tesi e in alcuni casi sono sprofondati ai minimi termini.

Si sono verificati vari attentati nella lunga storia della Cecenia, e adesso ci sono gruppi legati allo Stato Islamico che cercano do prendere il potere.

La grande corruzione e la povertà spingono la gente a desiderare una Cecenia indipendente.

Secondo molti ceceni tutti i problemi derivano dall’oppressione moscovita che impedisce al Paese di svilupparsi.

In generale, tutto il Caucaso si dimostra una regione molto instabile e delicata politicamente.

Il Presidente russo Vladimir Putin controlla l’intera zona con il pugno di ferro ma atti intimidatori e attentati di vario genere non sono una novità da questa parti.

Il Presidente russo Vladimir Putin

Non dimentichiamo che la Cecenia è il territorio in cui si trovano parecchi campi di addestramento dello Stato Islamico e molti miliziani hanno trovato rifugio.

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