L’Iran e il rebus mediorientale

Di Pierpaolo Piras.

Roma. “War does not determine who is right – only who is left.”

Il cinismo di questa celebre frase, attribuita a Bertrand Russell, sembra segnare la politica internazionale sobbollente nel calderone medio orientale.

L’Iran gioca la sua partita. E’ una potenza militare talvolta sottovalutata, ma dispone di poderose forze armate ultramotivate, come lo si è visto contro l’Iraq . E’ considerata al 13° posto nella classifica mondiale. Dispone di 90 milioni di cittadini governati da una teocrazia capace di motivarli grandemente. In essi sopravvivono le gloriose vicende del passato, di Ciro il Grande e del suo enorme impero. Si ritengono una potenza rilevante nel teatro conflittuale mediorientale e come tali praticano una politica estera disinibita, per nulla succube di altri.

Il 14-07-2015 in Vienna venne firmato il “Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) “ tra l’Iran, i 5 membri del Consiglio di Sicurezza ONU (Cina, USA, Russia, Francia, Inghilterra più la Germania) e l’Unione Europea. Tale trattato regola il possesso, l’utilizzo e le possibilità di arricchimento dell’uranio posseduto. Pur nella fisiologica diffidenza che i protagonisti politici nutrono reciprocamente in quell’area, la situazione non ha avuto colpi di scena fino all’ ultima convocazione della stampa nazionale ed internazionale nella quale il Premier israeliano Netanyahu ha denunciato il comportamento menzognero (“Tonight I’m here to tell you one thing: Iran lied”) del Governo Iraniano il quale si sarebbe reso responsabile di una grave violazione del JCPOA, perpetuando sia la produzione che l’arricchimento oltremisura dell’uranio.

Il pericolo dei siti nucleari iraniani.

L’interessante intervento di Netanyahu è totalmente trasmesso su youtube ( https://www.youtube.com/watch?v=qmSao-j7Xr4) . Qui il Premier parla in inglese per attirare la stampa internazionale e si affretta ad elogiare la (ben nota) abilità dell’ “Intelligence” israeliana (Mossad) che ha saputo produrre ben 100.000 documenti e prove materiali , pari a circa 500 kg, contenenti 55.000 pagine e 55.000 file su 183 CD. Tutto sarebbe stato reperito in modernissimi locali di un magazzino travisato dall’aspetto del tutto fatiscente, situato a sud di Teheran.

La Casa Bianca applaude a Netanyahu. L’Iran, invece, definisce puerile (“childish”) l’esibizione del Premier israeliano. Ci saranno futuri sviluppi.

 

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