Carabinieri TPC: Restituiti all’Egitto preziosi beni culturali frutto di un’attività operativa del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli

di Francesca Cannataro

Roma. Un giornata importante quella del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Sono stati consegnati al Ministero dell’Antichità della Repubblica d’Egitto 23.000 monete in bronzo e argento antiche di varia tipologia nonché di 195 reperti archeologici di epoca compresa tra il predinastico e il periodo tolemaico, di inestimabile valore quali maschere funerarie, anfore, pettorali dipinti su garza, sculture lignee, bronzi, statuette di Oshabti, coperchio di sarcofago, oggetto di scavo clandestino nel sud dell’Egitto. Un recupero straordinario frutto del lavoro alacre, costante e silente condotto da tutti i militari del nucleo speciale dell’Arma, e, nello specifico di un’attività che ha portato al sequestro dei suddetti beni nel maggio del 2017, condotta, presso l’area doganale del porto di Salerno, da parte dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli, in collaborazione con i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e della locale Soprintendenza. L’attività portata avanti minuziosamente e con grandissima professionalità, trae origine da un controllo doganale su di un container, che apparentemente era destinato al trasporto di sole masserizie.

 

Modellino di imbarcazione (1980 – 1759 A.C.)

Alla cerimonia, tenutasi presso la sede del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale a Roma, hanno preso parte il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, dottor Corrado Lembo e il Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Generale di Brigata Fabrizio Parrulli, l’Ambasciatore Hesham Badr, il Professore Mohamed Ezzat, Dirigente Procuratore presso il Gabinetto del Procuratore Generale egiziano, con il quale piena è stata la collaborazione, e il Professore Moustafa Waziry, Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità in Egitto.

Tutti i reperti, esaminati congiuntamente da consulenti italiani ed esperti provenienti dall’Egitto, sono stati giudicati originari dell’antica città di El Miniya, a 250 chilometri a sud della capitale Il Cairo, dove, proprio, nel febbraio di quest’anno, il Ministro delle Antichità Egiziano ha annunciato la scoperta di un’eccezionale necropoli, contenente un complesso funerario, di oltre 1000 statue e 40 sarcofagi, verosimilmente di epoca compresa tra il 672 e il 332 a.C. La restituzione dei reperti testimonia ancora una volta l’importanza fondamentale che riveste la cooperazione internazionale anche per i successivi sviluppi investigativi.

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