Verona. Si sono conclude, oggi, le operazioni di rimozione subacquea e successiva distruzione in cava di 130 ordigni esplosivi rinvenuti nelle acque del lago di Garda, intorno all’isola del Trimelone.

Il ritrovamento degli ordigni nel Lago di Garda
Iniziate il 18 febbraio le attività hanno visto impegnati i Palombari del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (COMSUBIN) e gli Artificieri del 8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti di Legnago della Brigata “Folgore” dell’Esercito.
Su richiesta del Comune di Brenzone, la Prefettura di Verona ha disposto e coordinato un intervento di bonifica d’urgenza durante il quale i palombari della Marina, distaccati presso il Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Ancona, si sono immersi per ricercare ed effettuare il riconoscimento delle anomalie ferro magnetiche, segnalate da una ditta specializzata in tale settore.
Le immersioni pianificate e condotte intorno all’isola, durante questa missione, hanno permesso di bonificare la fascia di fondale compresa tra i 40 e 50 metri di profondità, grazie al supporto degli assetti iperbarici in dotazione al Gruppo Operativo Subaquei (GOS), come la camera di decompressione carrellabile in dotazione a tutti i Nuclei SDAI.

Un subacqueo del GOS
Tra i 130 ordigni esplosivi rimossi dagli artificieri della Marina si contano, tra l’altro, 14 bombe da fucile, 8 bombe a mano, 48 proiettili di medio calibro, 8 di grosso calibro e 2 fusti di balestite.
Tutto il materiale è stato consegnato agli Artificieri del 8° Reggimento che provvederà alla loro distruzione in cava.
Gli specialisti dell’Esercito costituiscono i nuclei EOD (Explosive Ordnance Disposal, cioè bonifica ordigni esplosivi) ed hanno la competenza per questo tipo di interventi in ambito nazionale, oltre a vantare una lunga esperienza nelle missioni operative svolte all’estero in Kosovo, Libano e Afghanistan.
Questa esperienza all’estero, insieme al costante addestramento, conferisce agli specialisti dell’Esercito la connotazione “dual-use”, ovvero la capacità di intervenire, a supporto della comunità nazionale, su tutto il territorio italiano.
“Con questa operazione abbiamo completato i recuperi subacquei sui punti che ci erano stati segnalati da una ditta specializzata nelle ricerche di ordigni esplosivi alla quale il Comune di Brenzone aveva assegnato tale mandato – ha dichiarato il comandante del Nucleo SDAI, Capitano di Corvetta, Marco Cassetta -. Sono molto orgoglioso e soddisfatto delle attività che abbiamo condotto nel lago di Garda negli ultimi anni”.
“Gli interventi che abbiamo svolto su richiesta della Prefettura di Verona – ha concluso il comandante Cassetta – hanno permesso di rimuovere 7.669 ordigni che, nel 1954, erano stati proiettati in queste acque a seguito di un esplosione avvenuta all’interno di un deposito presente sull’isola del Trimelone”.
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