Di Pierluca Cassano
CROTONE. Quella delle piantagioni di marijuana è una delle attività illecite più “redditizie” ed insieme più difficili da portare alla luce, poiché si tratta di colture che ben si prestano ad essere ricavate in zone amene di difficile accessibilità o che vengono ad essere “camuffate” all’interno di terreni agricoli.

È proprio questo il caso scoperto dai finanzieri del Comando provinciale di Crotone i quali, dopo aver condotto mirate investigazioni nel settore legato alla produzione e traffico degli stupefacenti, sono riusciti ad individuare un appezzamento clandestino sul quale erano state collocate oltre 900 piante di cannabis sativa, per un peso complessivo che supera la tonnellata.
L’attività investigativa in parola – eccellentemente diretta dalla Procura della Repubblica crotonese – si è altresì avvalsa del fondamentale supporto garantito dei mezzi aerei del Reparto Operativo Aeronavale GDF di Vibo Valentia, grazie ai quali è stato possibile osservare dall’alto alcune “anomalie” presenti su un terreno sito in una piccola contrada del comune di Isola di Capo Rizzuto (Crotone); terreno che peraltro è risultato essere riconducibile ad un imprenditore edile.
Acquisite tutte le necessarie informazioni è così scattata l’operazione che si è sviluppata sia dall’alto con gli elicotteri del citato Reparto di volo delle Fiamme Gialle, sia da terra con le pattuglie del Reparto territoriale crotonese, e lo scenario subito apparso agli occhi dei finanzieri è stato quello di un vasto fondo agricolo occulto poiché astutamente collocato in mezzo ad una fittissima vegetazione costituita da alte piante di granturco.
Le piante di cannabis in questione si presentavano in stato di fioritura completato e dunque pronte per la raccolta, mentre le perquisizioni estese anche alle adiacenze della piantagione hanno consentito ai militari operanti di rinvenire varie attrezzature per l’essicazione e il confezionamento dello stupefacente ottenuto, ad ulteriore riprova del ben organizzato traffico in atto.
Alla luce di tali evidenze la competente Autorità Giudiziaria ha così disposto gli arresti domiciliari del citato imprenditore, che ora risponde all’accusa di coltivazione e detenzione illecita di stupefacenti, ferma restando la presunzione d’innocenza costituzionalmente garantita e che rimane imprescritta sino ad eventuale pronunciamento d’una sentenza irrevocabile di condanna.
L’operazione in cronaca infligge un duro colpo ai “business” degli stupefacenti gestiti dalle organizzazioni criminali del crotonese i quali, proprio per effetto della descritta operazione, si vedono sottrarre guadagni stimabili in oltre 3 milioni di euro.
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