Difesa: il capo di SMD, Generale Luciano Portolano alla Commissione Esteri del Senato “necessario proseguire nel percorso di crescita progressiva del bilancio del settore e prevedere un meccanismo di rifinanziamento triennale del fondo investimenti”

ROMA. Il sistema Difesa ha bisogno di un forte impegno economico e industriale se vuole essere pronto a gestire le crisi geopolitiche che questo momento storico ci sta portando ogni girono.

Nel corso dell’audizione, oggi alla Commissione Affari Esteri del Senato sul Documento programmatico per la Difesa 2024-2026, il capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano ha ribadito che è necessario proseguire nel percorso di crescita progressiva del bilancio del settore, “in accordo anche con l’impegno assunto in ambito NATO di destinare il 2% del Pil alla Difesa entro il 2028”.

Il Generale Luciano Portolano, capo di SMD

“Tuttavia – ha aggiunto – le stime per i prossimi anni – pari all’1,57% per il 2025, all’1,58% per il 2026 e all’1,61% per il 2027 – ancorché in aumento, sono lontane dal conseguimento di quello che non costituisce più un semplice obiettivo, ma un requisito minimo per garantire il funzionamento e l’ammodernamento dello strumento militare, in un contesto globale complesso e competitivo. Ritengo doveroso un approfondimento sui dati di bilancio e sulla sostenibilità finanziaria. Per il 2024, le risorse finanziarie complessivamente a disposizione della Difesa ammontano a 29,18 miliardi di euro, mentre le previsioni per il 2025 e il 2026 si attestano rispettivamente a 28,88 miliardi e 28,74 miliardi di euro”.

Con il Documento programmatico per la Difesa “è stato pianificato l’impiego della dotazione del fondo investimenti della Difesa, pari a 22,5 miliardi di euro, per il periodo 2024-2038, per supportare la programmazione operante con stanziamenti pari a 20,7 miliardi di euro, impegnando i residuali 1,8 miliardi di euro, per l’avvio di ulteriori 20 nuovi programmi”

Il Generale Luciano Portolano nel corso di un evento

Aumentare gli stanziamenti ma anche conferire certezza e stabilità alle risorse, ha ragionato Portolano.

“E  al riguardo – ha spiegato -il rifinanziamento del Fondo relativo all’attuazione dei programmi di investimento pluriennale per le esigenze di Difesa nazionale, appare uno strumento necessario ma non ancora sufficiente a coprire integralmente le esigenze della Difesa”.

Il capo di SMD auspica “il recepimento della ricorrente proposta della Difesa di prevedere un meccanismo di rifinanziamento triennale del fondo investimenti Difesa”.

Una misura che renderebbe disponibili, con immediatezza, “le risorse relative ad almeno 3 provvedimenti successivi, con una profondità temporale e volumi finanziari tali da consentire una più efficace e funzionale programmazione delle esigenze dello strumento militare”.

La Difesa – ha ancora aggiunto il Generale capo di SMD – farà con determinazione la sua parte in ogni circostanza. “Tuttavia – ha proseguito – ritengo che oggi, ancor più di ieri, si debba guardare a una chiara strategia di sicurezza nazionale, che definisca chiaramente il livello di ambizione e le priorità e, rispetto alla quale, ciascun attore istituzionale metta a disposizione competenze e professionalità. Il bilancio complessivo della difesa per il triennio 2024-2026 riflette un impegno chiaro: contribuire a garantire la sicurezza del Paese e cercare di traguardare gli impegni assunti in seno alle organizzazioni internazionali, la NATO in primis, pur operando in un perimetro ancora lontano da quello che gli altri Paesi di riferimento riescono ad assicurare, potendo contare su una possibilità più ampia di contrarre debito”. ”

Per Portolano prima dei numeri bisognerebbe “definire una strategia europea, una politica di difesa europea e le missioni che, nell’ambito della difesa, possano essere assegnate”.

E a livello europeo sarebbe necessario avere “un Comando che ne eserciti il coordinamento”.

Dal suo punto di osservazione il Generale Portolano ha analizzato con i senatori della Commissione la situazione.

“Dalla prospettiva di capo di Stato Maggiore della Difesa – ha detto – sono consapevole che nulla sarà come prima e che le Forze Armate sono attese da un impegno gravoso e di lunga durata che richiederà l’impiego di personale, mezzi e materiali su ampia e crescente scala..”Sullo sfondo di tale scenario è essenziale sviluppare un approccio sempre più integrato e multidimensionale che coinvolga istituzioni e privati a presidio degli interessi vitali e strategici del Paese”-

“Il Documento – ha proseguito – si propone di delineare il processo di miglioramento e ammodernamento delle Forze Armate e per adeguarlo alle nuove minacce e impegni a cui è chiamato il nostro Paese. Siamo immersi in contesto geopolitico complesso e in rapida evoluzione con equilibri lacerati e dinamiche di crescente competizione”.

Basti pensare a quanto sta accadendo in Ucraina e Medio Oriente.

Un bombardamento russo in Ucraina

 

Gli “epicentri di instabilità”, per Portolano, oltre a manifestarsi “attraverso scontri aperti come in Ucraina, Medio Oriente e nel Mar Rosso, danno vita a forme più occulte di influenza e penetrazione strategica in regioni di fondamentale interesse per la nostra Nazione come il Mediterraneo allargato”.

Portolano ha inoltre aggiunto che “altri concatenati focolai di tensione nei Balcani, in Caucaso, nel Sahel e nell’Indo-Pacifico minacciano la stabilità dei Paesi occidentali con forme di contesa sempre più aspre e pericolose e con azioni sotto la soglia del conflitto in modalità ibrida, sfruttando il potere dirompente delle azioni perpetrate nella sfera cognitiva. Ma anche attraverso un uso estensivo dell’intelligenza artificiale”.

Allo stesso tempo, ha evidenziato il Generale, “altre potenze medie come l’India, l’Arabia Saudita e il Sud Africa stanno emergendo come attori importanti sulla scena globale, e sebbene abbiano poche caratteristiche in comune, stanno esercitando la propria autonomia, modulando le loro intese, anche militari, spesso senza prendere posizione a livello internazionale”.

Un Lince e una Blindo Centauro lungo la Blue Line

E a proposito di quanto sta accadendo in UNIFIL, Portolano ha detto che per la missione UNIFIL “servono regole di ingaggio adeguate. In Libano la situazione è particolarmente critica e complessa e ha visto UNIFI operare con un mandato, che dal mio punto di vista è chiaro ma con regole d’ingaggio non adeguate ai compiti assegnati alla missione stessa. Un aspetto più volte evidenziato dal ministro della Difesa Guido Crosetto nelle sedi internazionali e ultimamente anche verso le Nazioni Unite”.

“La capacità di sostenere le Forze Armate libanesi – ha concluso – è uno degli aspetti evidenziati nel contenuto del trattato di cessate il fuoco che è entrato in vigore da qualche ora”,

Addestramento di soldati delle LAF

 

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