Cipro Nord: la vittoria di Erhurman riapre il dossier della riunificazione. Una svolta politica significativa

Di Giuseppe Gagliano*

NICOSIA NORD (CIPRO DEL NORD) La netta vittoria di Tufan Erhurman alle elezioni presidenziali della Repubblica turca di Cipro Nord rappresenta un passaggio politico potenzialmente decisivo per il futuro dell’isola.

Con il 62,76% dei voti contro il 35,81% del Presidente uscente Ersin Tatar, il leader del Partito Repubblicano turco ha conquistato un mandato forte, basato su una piattaforma di dialogo e riavvicinamento con la comunità greco-cipriota.

Tufan Erhurman, nei Presidente della Repubblica turca di Cipro Nord

Erhurman ha già annunciato l’intenzione di riaprire i colloqui sotto l’egida delle Nazioni Unite, interrotti nel 2017, per una soluzione federale bi-zonale e bi-comunitaria, in linea con la posizione dell’ONU e dell’Unione Europea.

La sua elezione rappresenta quindi una discontinuità rispetto alla linea del predecessore Tatar, sostenitore di una soluzione a due Stati e di una postura più assertiva verso il Sud dell’isola.

Il peso strategico di Ankara

Erhurman ha ribadito la volontà di coordinarsi strettamente con la Turchia, che mantiene circa 35 mila militari nel Nord dell’isola e resta l’unico Stato a riconoscere la TRNC.

Ankara, attraverso le parole del Presidente Recep Tayyip Erdoğan, ha salutato l’esito del voto come prova della maturità democratica dei turco-ciprioti e ha riaffermato la volontà di difendere “i diritti sovrani” del territorio separatista.

Il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan

Questo equilibrio delicato tra il desiderio di negoziare e la dipendenza da Ankara sarà uno degli elementi centrali del nuovo corso politico. Come ha ricordato l’ex leader Mehmet Ali Talat, la Turchia potrebbe anche essere disposta ad adattare la propria posizione strategica se la riunificazione garantisse vantaggi diplomatici ed economici rilevanti.

Un contesto storico e geopolitico complesso

La divisione di Cipro risale al 1974, quando l’intervento militare turco seguì un golpe sostenuto da Atene e mirato all’unificazione con la Grecia. Da allora, il Nord turco-cipriota è rimasto de facto separato, con una dichiarazione d’indipendenza proclamata nel 1983 e mai riconosciuta dalla comunità internazionale.

Una mappa di Cipro

 

Ogni tentativo di riunificazione si è arenato su questioni di sovranità, sicurezza e diritti di proprietà.

Gli ultimi colloqui seri si sono svolti nel 2017 e si sono conclusi senza un accordo. La vittoria di Erhurman riapre dunque una finestra diplomatica, ma non elimina gli ostacoli strutturali che hanno bloccato i negoziati per decenni.

Le reazioni internazionali e il ruolo europeo

Il Presidente greco-cipriota Nikos Christodoulides ha accolto positivamente il risultato elettorale, dichiarando di voler riprendere i negoziati.

Nikos Christodoulides, Presidente greco-cipriota

Anche Bruxelles guarda con favore a un possibile rilancio del processo di riunificazione, che permetterebbe di consolidare la posizione geopolitica dell’isola all’interno dell’Unione Europea  e rafforzare la stabilità nel Mediterraneo orientale.

Per l’Unione, una soluzione federale potrebbe anche ridurre le tensioni energetiche legate allo sfruttamento delle risorse offshore e rafforzare la cooperazione regionale con Grecia e Turchia in un momento di crescente frammentazione strategica.

Tra speranza e prudenza

Nonostante l’entusiasmo iniziale, il percorso verso la riunificazione sarà irto di difficoltà.

Il radicamento della divisione, il ruolo delle Forze Armate turche, le sensibilità nazionaliste da entrambe le parti e la complessità delle questioni territoriali rendono ogni negoziato fragile.

Tuttavia, la vittoria di Erhurman apre uno spiraglio concreto che non si vedeva da anni.

Se Ankara sceglierà di sostenere seriamente un compromesso, e se Bruxelles e le Nazioni Unite sapranno accompagnare il processo con garanzie e incentivi credibili, Cipro potrebbe finalmente uscire dalla paralisi geopolitica che la attanaglia da mezzo secolo.

*Presidente Centro studi strategici Cestudec

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