Accordo commerciale USA, Canada e Messico: tramonta il NAFTA e nasce l’USMCA. Donald Trump segna un altro punto a suo favore

Di Pierpaolo Piras

Washington. All’ultimo minuto, domenica scorsa, Stati Uniti e Canada hanno raggiunto un’intesa per salvare l’accordo trilaterale di libero scambio nordamericano che unisce USA, Canada e Messico, più noto come NAFTA, vigente fin dal 1994.

Le bandiere di Canada, Messico, USA

Il fine settimana è trascorso tra frenetici colloqui in teleconferenza fra il Presidente USA, Donald Trump ed il primo ministro canadese Justin Trudeau con relativi rappresentanti.

Poco prima di mezzanotte di domenica, anche Jared Kushner, uno dei consiglieri più fidati di Trump e Robert E. Lighthizer, il principale negoziatore USA, ha comunicato tutti i dettagli finali dell’accordo. In ultimo, anche Juan Carlos Baker, sottosegretario messicano al commercio con l’estero, ha presentato il consenso all’intesa del suo Governo.

Son seguite le dichiarazioni congiunte di Lighthizer e di Chrystia Freeland, ministro degli Esteri canadese, i quali hanno trionfalmente dichiarato che quanto stabilito “darà ai nostri lavoratori, agricoltori, allevatori ed imprese un accordo commerciale di alto livello che si tradurrà in mercati più liberi, un commercio più equo ed una solida economia in crescita nelle nostre nazioni “.

Chrystia Freeland, ministro degli Esteri canadese

Per segnare la separazione dal passato, il NAFTA verrà denominato “United States-Mexico-Canada Agreement” (USMCA) .

Questo nuovo accordo rappresenta un sicuro successo di Trump che, già nella sua campagna elettorale presidenziale, aveva aspramente discreditato il precedente NAFTA come contrario, anzi dannoso, per la classe lavoratrice americana. E che, se eletto, avrebbe cambiato i suoi dettami in altri termini economici, stavolta favorevoli agli Stati Uniti.

Va ricordato che alla fine di agosto scorso è stato siglato un accordo bilaterale col Governo messicano, senza il Canada, che ha apportato numerosi aggiornamenti alle disposizioni relative all’economia digitale, agricoltura, formaggi e commercio del latte. Ancora più rilevante è stata la modifica delle regole concernenti la produzione automobilistica, con l’intenzione di portare negli Stati Uniti una maggiore produzione di automobili dal Messico.

La concitazione nel voler chiudere l’accordo velocemente è stata perseguita da tutti i protagonisti. Il Messico voleva raggiungere un importante risultato per se stesso, in quanto il 1° dicembre subentrerà la prossima amministrazione messicana, mentre Donald Trump voleva che l’intesa trilaterale fosse approvata da questo Congresso, dove i repubblicani hanno una sicura maggioranza.

Non è stato semplice esercitare tale coercizione sul Canada. Trump aveva chiaramente minacciato di tassare pesantemente le importazioni canadesi negli USA, specie di automobili e dei prodotti lattiero-caseari.

L’ USMCA preserverà il meccanismo previsto per la risoluzione delle controversie commerciali.

Il Canada ha accettato di fornire ai produttori lattiero-caseari statunitensi l’accesso a circa il 3,5% del suo mercato annuo lattiero-caseario, stimato in circa 16 miliardi di dollaro, offrendo nel contempo somme compensatorie agli allevatori eventualmente danneggiati . Il Canada ha anche concordato una quota di veicoli pari a 2,6 milioni esportati negli Stati Uniti.

L’accordo non è riuscito a sedare le controversie dei dazi statunitensi sulle esportazioni di acciaio ed alluminio dal Canada.

Rimane l’incertezza della ratifica congressuale USA, dovuta alla possibilità che i democratici raggiungano la maggioranza del Congresso alle elezioni americane di metà novembre prossimo, assumendo quindi la possibilità di chiedere modifiche all’accordo.

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