Aeronautica Militare, a bordo di un volo di un C27J per scoprire tutte le particolarità del rifornimento in volo con un KC767A, in versione tanker

Pisa (dal nostro inviato). Prendiamo la rotta diretti al largo del Mar Tirreno. Siano a
bordo di un C27J Spartan dell’Aeronautica Militare della 46^ Brigata Aerea di Pisa, Reparto trasporti comandato dal Generale di Brigata Aerea Girolamo Iadicicco, per una missione di rifornimento in volo con un KC767A di stanza presso l’aeroporto di Pratica di Mare (Roma).

L’equipaggio appartiene all’ITC (International Training Center), una sorta di “scuola di volo” in seno alla Brigata dove operano gli Istruttori, quali quelli con cui mi accingo a volare.

A bordo del C27J

Dopo un’ora sull’isola dell’Elba raggiungiamo la RONAB, ovvero la nostra zona di operazione, assegnata.

IL KC767A

Il KC767A è un aereo progettato dalla Boeing e dell’Alenia Aeronautica che la nostra Aeronautica Militare impiega sia come tanker, ovvero per il trasporto e la distruzione di carburante in volo, sia come cargo ma anche per il trasporto di passeggeri.

Quando viene impiegato per per il trasporto l’aereo può essere allestito in diverse configurazioni, rispettando però il limite di carico massimo di 25 mila chili. Nella configurazione passeggeri, invece, può aspettare fino a 200 persone.

Mentre nella configurazione cargo il KC767A imbarca 19 pallets militari standard NATO 463L più nove containers del tipo usato abitualmente per aerei civili nelle due stive inferiori.

Nella configurazione combi possono essere imbarcati fino a 100 passeggeri e 10 pallets 463L, oltre a nove containers del tipo usato abitualmente per aerei civili nelle due stive inferiori.

Infine, per le missioni di rifornimento l’aereo può imbarcare fino a 70 tonnellate di carburante ed è dotato di una stazione nel ventre del tipo a sonda rigida e tre stazioni di rifornimento del tipo a sonda flessibile, una in posizione ventrale ed una ad ogni estremità alare.

I flussi massimi di trasferimento di carburante per le diverse stazioni sono stati cosi calcolati: fino a 900 galloni al minuto per la stazione a sonda rigida e fino a 600 galloni al minuto per la stazione a sonda flessibile ventrale e fino a 400 galloni al minuto per le stazioni a sonda flessibile di estremità alare.

Il KC-767A può a sua volta essere rifornito in volo tramite un sistema ad sonda rigida usando l’apposito ricettacolo dorsale ad un flusso massimo di 900 galloni al minuto.

A BORDO DEL C27J

Sul nostro C27J voliamo a 7 mila metri dal suolo, mentre il contatto con il tanker avverrà in quota inferiore.

Siamo a bordo di un velivolo da trasporto tattico medio di nuova generazione che ha avuto un grande successo sul mercato. La Leonardo ha venduto numerosi esemplari nei cinque Continenti.

Un successo ottenuto perchè l’aereo offre un’elevata efficienza operativa a costi competitivi, un’estrema flessibilità d’impiego, migliori prestazioni tra i velivoli della propria categoria in tutte le condizioni e caratteristiche uniche di interoperabilità con gli aerei da trasporto di dimensioni maggiori.

Grazie a questa versatilità il C-27J è ideale per missioni come trasporto di truppe e carichi vari, evacuazione sanitaria, lancio di materiali e di paracadutisti, rifornimento logistico, assistenza umanitaria, lotta agli incendi e supporto alle operazioni di Protezione civile. Appositi kit consentono di svolgere ulteriori missioni specializzate, quali, ad esempio, il trasporto VIP.

Ha un vano di carico di grandi dimensioni che può ospitare circa 5 tonnellate per metro quadro e può accogliere pallet o piattaforme fino a 4.550-6.000 chili di peso, oppure 60 soldati equipaggiati, 46 paracadutisti completamente equipaggiati, 36 barelle o altre combinazioni fino a 30.500 chili di peso massimo al decollo.

L’aereo può operare da piste lunghe meno di 500 metri. Monta due motori a turboelica prodotti dalla Rolls-Royce AE2100-D2/D2A con una potenza di 4.650 cavalli-albero.

Per aumentare sicurezza e affidabilità l’avionica ha un’architettura completamente ridondante e garantisce prestazioni eccellenti ed a basso carico di lavoro per i piloti in ogni condizione ambientale e in qualsiasi teatro operativo.

La dotazione può comprendere sistemi di rifornimento in volo, di autoprotezione e di proiezione dei dati di volo su due head-up-display.

IL RIFORNIMENTO IN VOLO

Lungo la rotta il tempo è buono e questo garantisce un’ottima gestione dell’operazione. Il contatto con il traffico aereo di Ciampino Militare è continuo.

Tra le nuvole ecco spuntare il nostro “benzinaio” volante. Il KC767A e il C27J Spartan si allineano. Il primo è più in alto del secondo.  Lancia un cestello dal quale esce il carburante che entra in un tubo collocato a sinistra dello Spartan.

L’operazione di rifornimento in volo

Assistiamo ad un’operazione molto delicata che deve tenere conto di una serie di fattori quali condizioni del vento, velocità, meteo.

L’abilità dei piloti di entrambi gli equipaggi fa si che il rifornimento possa avvenire in piena sicurezza per portare a termine la missione nel tempo stabilito. Tutto è fatto manualmente, nel senso Che si devono mettere in linea gli aerei, seguendo le procedure stabilite.

Il rifornimento in volo viene garantito a tutti gli aerei dell’Aeronautica che potessero avere bisogno in missioni in Patria e nei teatri operativi.

LA 46ª BRIGATA AEREA DI PISA 

La 46ª Brigata Aerea svolge solo compiti di trasporto aereo. E’ strutturata su tre Gruppi di Volo: il 2° ed il 50°, che operano con i velivoli quadrimotori C 130J ed il 98° che vola sul bimotore C 27J.

Lo stemma ha mantenuto, nel tempo, la struttura e la sua simbologia, segno di continuità di tradizioni aeronautiche e di valori che si rinnovano, tramandandosi nel tempo. E’ di colore avorio nello sfondo, con guarniture e disegni di colore giallo ambrato, riproduce i simboli corrispondenti ai tre Gruppi di Volo ovvero: in alto al centro la Stella VEGA, simbolo del 50° Gruppo di Volo; poco più in basso a sinistra la costellazione della LYRA, simbolo del 2° Gruppo di Volo; in basso a destra il LUPO, simbolo del 98° Gruppo di Volo.

Lo stemma è attraversato diagonalmente da una fascia giallo ambrato con sopra scritta, in carattere nero, la denominazione del Reparto.

I COMPITI DELLA BRIGATA

I compiti della 46ª Brigata Aerea sono quelli dell’aviosbarco, dell’aviolancio di personale e materiale, il trasporto materiali, mezzi ed equipaggiamenti, il trasporto sanitario d’urgenza, il trasporto organi per trapianto, il trasporto personale biocontaminato, l’aerosgombero sanitario, il supporto equipe mediche, il supporto gruppo di chirurgia d’urgenza dell’Ospedale di Pisa, il supporto alla Protezione Civile, il supporto al Ministero degli Interni e degli Esteri e le Operazioni tattiche, oltre come detto, il rifornimento in volo di altri velivoli e la ricerca e soccorso in ambiente oceanico.

Oltre ai compiti prettamente militari, 46ª Brigata Aerea supporta le missioni umanitarie, soprattutto in occasione di gravi calamità naturali o altri eventi che determinino la necessità di fornire aiuti e sostegni a popolazioni che da questi accadimenti subiscono pesanti disagi.

Tra le migliaia di interventi effettuati a partire dal 1961, anno della missione in Congo, segnato dal tragico eccidio di Kindu, la 46^ Aerobrigata ha operato in favore della popolazione indonesiana colpita dallo tsunami del dicembre 2004. Ha portato i primi aiuti dopo il sequestro da parte di terroristi della scolaresca di Beslan (Ossezia).

Gli equipaggi sono intervenuti in favore della popolazione di New Orleans (USA) colpita dall’uragano Kathrina nel 2005 ed all’indomani del terremoti in Pakistan e in Iran, dell’alluvione in Georgia e in Algeria ed in occasione della missione “Ridare la luce” in Mali che ha visto più spedizioni, in diversi periodi, durante le quali i C130J della 46^ hanno trasportato equipe di oculisti dell’Ospedale Fatebenefratelli di Roma e dell’Istituto di Medicina Legale Aeronautica che, in Mali, in Benin ed a Ghana hanno operato, migliaia di persone affette da cateratta non altrimenti correggibile in quei luoghi mancanti anche dei minimi presidi sanitari.

Nel gennaio 2009 gli aerei del Reparto pisano hanno trasferito 13 bambini palestinesi da Gaza fino a Pisa per essere curati in ospedali italiani.

Non solo, hanno trasportato l’Unità di Chirurgia d’Urgenza con ospedale da campo annesso ad Haiti, a poche ore dal violentissimo sisma che ha colpito la città nel gennaio 2010.

Alla fine del 2013, la 46^ Brigata Aerea è stata presente nelle Filippine in supporto alla Protezione Civile italiana e ad altre realtà nazionali e internazionali che operavano nella regione a favore della popolazione colpita dal Tifone Haiyan.

Un C-130J e un C-27J hanno operato dall’Aeroporto di Cebu con funzioni di trasporto di materiale umanitario, medicinali, sfollati e personale militare e civile impegnato nelle operazioni di soccorso.

I C130-J assicurano il trasporto urgente di pazienti che hanno necessità di raggiungere strutture ospedaliere distanti rimanendo a bordo dell’ambulanza. Normalmente, si tratta di pazienti in imminente pericolo di vita

Le richieste pervengono dalle Prefetture alla Sala situazione di Vertice dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare che mette a disposizione il velivolo. Questo tipo di trasporto è assicurato per 365 giorni all’anno, con un equipaggio ed un velivolo che  rimangono a disposizione per questo tipo di necessità 24 ore su 24.

Nella sede della 46^ c’è anche un importante Centro per l’addestramento, basico e avanzato, dei piloti e degli specialisti dei velivoli C130J e C27J.

I quali prima seguono lezioni teoriche e poi vengono addestrati al volo utilizzando simulatori di volo di ultima generazione, fiori all’occhiello del Centro, presso il quale confluisce, per essere addestrato, anche personale appartenente a Forze armate straniere.

Il simulatore del C27J di Leonardo

LA BANDIERA DELLA 46^ BRIGATA AEREA

La Bandiera della 46ª Brigata Aerea è la più medagliate tra quelle di tutti Reparti dell’Aeronautica Militare.

Tra i riconoscimenti, c’è la medaglia d’oro al merito della sanità pubblica, conferita dal Ministero della Salute nel 2010 “per la molteplicità e l’incisività degli interventi eseguiti dai propri uomini in missioni umanitarie che, con encomiabile spirito di sacrificio e incondizionato impegno, intervenivano, in ambito nazionale, internazionale e in concorso con gli organismi preposti, fornendo assistenza sanitaria e medicina d’urgenza, a favore delle collettività colpite da gravi eventi calamitosi e sismici”.

Due piloti della 46^ sono stati insigniti dall’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della decorazione di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia, importante riconoscimento concesso per azioni condotte con particolare perizia, senso di responsabilità e valore nell’assolvimento di attività al servizio della collettività e della Nazione.

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