Amendola (Foggia) – dal nostro inviato. Il “magico” mondo dei droni ormai entusiasma milioni ripersone nel mondo. Gli amanti dell’aeromodellismo si ricorderanno le giornate trascorse in aperta campagna per provare i velivoli costruiti da loro o acquistati in qualche negozio.
Oggi la stessa passione si chiama appunto droni, o per dirla con un linguaggio tecnico Aerei a pilotaggio remoto (APR).

Alcuni APR
Basta entra in qualsiasi store dell’elettronica di consumo e vederli esposti, a prezzi ormai per tutte le tasche.
Ma questi prodotti sono un problema per la sicurezza nazionale? “Un nuovo sistema – ha spiegato, a Report Difesa il sottocapo dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, a margine della graduation per una ventina di operatori abilitati all’utilizzo degli APR appartenenti a Forze Armate e Forza di Polizia, Vigili del Fuoco – va gestito. Non possiamo impedire al papà di comprare un drone al figlio al Centro commerciale. Quello che conta è avere una cultura della protezione e del buon utilizzo di questi sistemi. Il cielo è di tutti ma va disciplinato il suo uso”.

Il Generale di Squadra Aerea, Luca Goretti parla con i giornalisti
Un drone potrebbe essere armato ed utilizzato per atti di terrorismo. “Sta a noi – aggiunge il Generale Goretti – individuare con una capillare attività di controllo e grazie alle attività congiunte tra Forze Armate e Corpi Armati dello Stato cerchiamo di prevenire questo fenomeno. Il quale più si conosce, più le informazioni vengono distribuite tra di noi più abbiamo possibilità di ridurre i rischi”.
IL RUOLO DELLA DIFESA
La Difesa nel garantire pienamente i compiti istituzionali ha dimostrato in più occasioni, di saper ottimizzare le risorse, in termini di mezzi e capacità, mettendole a disposizione dei cittadini.
Sono capacità sistemiche con caratteristiche “duali” che vengono, tra l’altro impiegate, con compiti di controllo del territorio nazionale, sia a supporto della sicurezza dei cittadini che a tutela dell’ambiente.
Tra i mezzi impiegati risultano particolarmente efficaci, anche sfruttando le necessarie missioni di addestramento, i velivoli AMX, Tornado, Eurofighter e gli aeromobili a pilotaggio remoto Predator MQ-9 dell’Aeronautica Militare cosi come i droni Raven dell’Esercito Italiano che trovano utile impiego nel garantire la sorveglianza aerea dei territori a rischio.

Un operatore con un Raven dell’Esercito
I droni “RAVEN B/DDL” dell’Esercito rappresentano uno strumento di sorveglianza e ricognizione a lancio manuale, che permette l’acquisizione di immagini e video, in real time, dell’area di responsabilità.
Hanno un peso massimo di 2chili e permettono di vedere senza essere visti da un’altitudine di 500 piedi, con un raggio massimo d’azione di 10 chilometri e una autonomia di 60 minuti. Sulla base delle immagini acquisite le pattuglie sul terreno intervengono poi per contestare la flagranza di reato.
Gli aeromobili a pilotaggio remoto Predator MQ-9 dell’Aeronautica Militare invece hanno un raggio d’azione che supera il migliaio di chilometri, una persistenza in volo di oltre le 24 ore e si caratterizzano anche per l’assenza di personale rischierato, un elemento fondamentale perché consente di intervenire ovunque e in qualsiasi condizione.
Sono un vero e proprio occhio dal cielo che senza esser visto trasmette e mette in condivisione in tempo reale, con i foto-interpreti, l’intelligence, i decisori e le agenzia che supporta, i dati registrati.
Queste caratteristiche degli aeromobili a pilotaggio remoto, nelle operazioni fuori dai confini nazionali assicurano la protezione delle forze terrestri e delle popolazioni locali, ad esempio individuando dall’alto la presenza di possibili ordigni esplosivi improvvisati. I
Inoltre per la tutela dell’ambiente, i velivoli AMX, Tornado, Eurofighter sono in grado di fornire, nel più breve tempo possibile, una chiara visione delle aree di interesse con immagini ad alta risoluzione, consentendo e facilitando l’intervento delle squadre a terra, come successo in occasione dei terremoti e delle alluvioni degli ultimi anni ed anche del recente crollo del ponte Morandi a Genova.

Per la tutela dell’ambiente si utilizzano anche gli aerei
Queste capacità sono state impiegate con ottimi risultati anche in Campania nell’ambito delle attività a tutela dell’ambiente.
Si tratta di un impiego innovativo delle Forze Armate a supporto della collettività, possibile grazie al continuo e capillare addestramento del personale militare per mantenere e migliorare continuamente le capacità di difesa della Patria, salvaguardia dello spazio aereo nazionale e per assolvere ai compiti assegnati nelle missioni all’estero in cooperazione con gli altri attori della comunità internazionale.
IL CENTRO DI ECCELLENZA DI AMENDOLA
Nella base dell’Aeronautica Militare di Amendola è stato istituito il 1° ottobre 2009 un Centro di eccellenza per Aeromobili a Pilotaggio remoto.
La sua origine risale a quattro anni prima. Erano i tempi dell’Operazione “Antica Babilonia” (Iraq). da allora si capi quanto fosse importante il contributo fornito dai velivoli “Predator A”.

Un Predator in volo
Lo Stato Maggiore della Difesa pensò bene, dunque, l’anno successivo di dare mandato all’Arma Azzurra di realizzare e condurre un Centro multiservice per ottimizzare le risorse in un’ottica interforze e nello stesso tempo scrivesse la dottrina, risolvesse le problematiche in ambito delle capacità e delle relative linee di sviluppo del segmento APR come pilastro fondamentale delle capacità C4-ISTAR nazionale.
Oggi il Centro è posto alle dipendenze dirette del capo Reparto del 3° Reparto dello Stato Maggiore dell’Aeronautica ed è in collegamento tecnico con il Centro Innovazione Difesa (CID) del 3° Reparto dello Stato Maggiore della Difesa (SMD) del Comando Operativo Interforze (COI) e del Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS).
Tra i compiti speciali c’è l’addestramento. Il Centro, infatti, fornisce addestramento basico per tutte le categorie di APR a tutte le Forze Armate e tutti gli altri Enti governativi interessati: Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Capitaneria di Porto.
In particolare, gli istruttori formano operatori APR mini/micro (peso inferiore ai 20 chili), piloti APR Light/Tactical/Strategic (peso superiore ai 20 chili), per Sensor Operator. Vengono tenuti anche corsi sui concetti di impiego APR per il personale che dovrà essere impiegato in operazioni militari fuori dai confini nazionali e che dovrà collaborare con capacità.
Come detto il Centro scrive anche la dottrina. Concorre, infatti, al processo di studio, sviluppo e sperimentazione di nuovi sistemi da impiegare nel settore APR, alla definizione dei requisiti operativi nonché alla verifica degli stessi.

Operatori APR al lavoro
Recentemente, ha anche acquisito il compito di valutare e validare le tecniche, le procedure e i sistemi di contrasto alla minaccia APR mini-micro (COUNTER-UAS).
Tra gli altro tanti suoi compiti, il Centro di Eccellenza dell’Aeronautica Militare ha il compito di collaborare con gli organismi preposti della Difesa alla stesura di concetti, dottrina, tattiche, tecniche e procedure nel settore APR fornendo, quando richiesto, expertise specialistico nel settore degli aerei a pilotaggio remoto.
Deve supportare esercitazioni/trial nazionali e internazionali nel settore APR; mantenere i contatti/collegamenti tecnici con Enti nazionali, Agenzie internazionali (ad esempio la NATO Standardization Agency) e CdE APR di Paesi esteri, su delega SMD, facilitando lo scambio di lessons learned/identified.
Deve anche supervisionare gli aspetti di Sicurezza Volo nel settore APR, contribuendo al processo di integrazione degli APR in spazi aerei non segretati.
Ed ancora: promuovere la definizione di standard operativi comuni nel settore APR, supportando le attività joint e integrate, fornendo soluzioni e favorendo l’interoperabilità; definire, sulla base degli elementi forniti, le esigenze di aggiornamento e modifiche sui sistemi in dotazione; redigere tattiche e tecniche d’impiego aeronautico e congiunto degli APR nazionali; concorrere alla stesura dei Concetti Operativi (CONOPS) degli APR e, qualora richiesto dagli Stati Maggiori di Forza Armata e del Comando Generale dell’Arma Carabinieri, dei concetti d’impiego, in coordinamento con i Reparti operativi; prospettare eventuali nuove esigenze collegate al settore di impiego degli APR.
LA SICUREZZA
Un’altra funzione fondamentale del Centro di Eccellenza di Amendola, in stretta collaborazione con altri Enti e Reparti dell’Aeronautica e, in particolare, con i Fucilieri dell’Aria del 16° Stormo di Martina Franca (Taranto) c’è quella di valutare e validare tecniche, procedure e sistemi di contrasto alla minaccia proprio degli APR Mini/Micro (Counter-UAS).
Si tratta di droni di ridotte dimensioni che possono essere illecitamente impiegati contro qualcuno o contro qualcosa.
Basti pensare al drone esploso lo scorso agosto a Caracas in occasione della parata militare alla quale partecipava il Presidente della Repubblica venezuelana, Nicolas Maduro. O quanto accaduto, a dicembre e gennaio scorsi, a Londra quando i passeggeri negli aeroporti di Gatwick e di Heatrow furono bloccati per giorni. Furono, infatti, avvistati droni mentre sorvolavano le piste.
Insomma, avere personale specializzato per il contrasto di possibili azioni terroristiche con l’utilizzo di questi piccoli APR è fondamentale per la sicurezza nazionale ed internazionale.
L’ADDESTRAMENTO
Come dicevamo, nelle aule di formazione del Centro entrano ed escono numerosi allievi pronti poi per essere impiegati.
Ieri, sono stati consegnati gli attestati e le patch realizzate apposta per questo personale che ha partecipato al 22° corso per Operatori APR Micro/Mini (APRM)
La formazione era destinata ai futuri operatori di sistemi di peso inferiore a 20 chili. Il loro utilizzo registra una recente massiccia proliferazione tra i diversi Enti dello Stato, grazie alla loro grande versatilità di impiego.
Il corso, iniziato lo scorso 7 maggio, era rivolto prioritariamente al personale delle Forze Armate ed a quello degli altri Corpi dello Stato che avanzano richiesta di partecipazione.
Lo scopo è stato quello di fornire un indottrinamento teorico e pratico sulla conduzione degli APRM necessario ad assicurare gli alti standard di sicurezza ed operatività richiesti.
I frequentatori hanno potuto così familiarizzare con gli aspetti peculiari dell’ambiente aeronautico, con i concetti d’impiego degli assetti APRM e l’utilizzo degli apparati e sensori di bordo, ovvero quanto indispensabile per il successivo addestramento specifico della Forza Armata e dei Corpi Armati dello Stato sui rispettivi sistemi d’interesse.
Il Centro di Eccellenza APR di Amendola svolge attualmente 3 Corsi Operatori APRM all’anno della durata di 4 settimane ciascuno con un numero di 30 frequentatori, più un numero variabile di corsi per piloti ed operatori di APR di classe superiore.
Il volume di richieste di partecipazione ai corsi del Centro provenienti sia dalle Forze Armate, sia dai Dipartimenti e Corpi dello Stato esterni al Ministero Difesa sono aumentati esponenzialmente negli ultimi anni in virtù degli innumerevoli impieghi cui si prestano i sistemi APR e tra i quali si ricordano le attività di ricognizione e controllo del territorio, di monitoraggio ambientale, ricerca e soccorso in caso di pubbliche calamità, ordine pubblico in occasione di grandi eventi e tanto altro ancora.
Per far fronte a queste richieste la Forza Armata ha stanziato un importo di 700 mila euro per un ulteriore ampliamento infrastrutturale del Centro consistente nella realizzazione di una nuova palazzina di circa 500 metri quadrati.
La consegna prevista è per l’estate 2020. Sarà destinata a nuovi spazi d’ufficio ed una nuova sala briefing capace di contenere fino a 50 frequentatori, a fronte degli attuali 30, nonché un aumento di personale dalle attuali 14 a 22 posizioni.
Il Centro di Eccellenza APR, composto da esperti della materia, favorisce inoltre lo sviluppo capacitivo e l’interoperabilità del comparto APR delle altre Forze Armate ed Agenzie governative interessate, fornendo un punto di riferimento unico di settore.
Un’altra funzione fondamentale del Centro, congiuntamente ad altri enti e reparti dell’Aeronautica è quella di valutare e validare tecniche, procedure e sistemi di contrasto alla minaccia APR Mini/Micro (Counter-UAS), cioè quei “droni” di ridotte dimensioni illecitamente impiegati con intenti malevoli.
ALCUNE STATISTICHE
Dalla sua fondazione nell’ottobre 2009, il Centro ha svolto 49 corsi per un totale di 520 frequentatori così suddivisi:
Esercito Italiano | 140 |
Marina Militare | 33 |
Aeronautica Militare | 147 |
Carabinieri | 93 |
Vigili del Fuoco | 47 |
Guardia di Finanza | 51 |
Capitaneria di Porto | 7 |
Croce Rossa Italiana | 2 |
TOTALE | 520 |
Dopo un iniziale richiesta per soddisfare l’esigenza dell’Esercito e dei suoi piloti dello SHADOW 200 dal 2010 al 2012, il numero di frequentatori è passato dai 23 del 2013 ad una proiezione di 125 nel 2019.
Grazie alle implementazioni infrastrutturali e di personale previste si stima per i prossimi anni un numero totale di frequentatori annuo tra i 160 e le 180. Lo scorso anno a causa delle limitazioni logistiche per ammodernamenti infrastrutturali è stato effettuato un corso in meno del previsto.
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