Roma. Novantaquattro anni fa nasceva la Regia Aeronautica. Era infatti il 28 marzo 1923, quando con il Regio Decreto n° 645, fu dato avvio ad una nuova Forza Armata ricca di storia e di grandi imprese aviatorie, grazie all’impegno quotidiano di uomini e donne che, con il loro contributo, hanno tessuto giorno dopo giorno la sua storia ed identità.
Oggi però si parla di un’altra Aeronautica, quella definita 4.0. L’Arma azzurra, infatti, riprendendo il concetto di “Industria 4.0”, testimonia la piena entrata nella “quarta rivoluzione industriale”, fatta di automazione, tecnologia smart, realtà virtuale, cyber-sistemi modulari, flessibili e pienamente interoperabili.

Un AMX in volo.
Stiamo parlando di mezzi sofisticati e di tecnologie all’avanguardia intorno alle quali ruota e si evolve senza sosta una struttura complessa, Una struttura sempre più moderna che lavora in strettissima collaborazione con le altre Forze Armate e con le altre amministrazioni dello Stato. L’Aeronautica Militare costituisce lo strumento di difesa del Paese, garantendo quella cornice di sicurezza, in Italia e all’estero. Il suo compito principale è quello di difendere lo spazio aereo italiano da qualunque violazione, prevenendo e neutralizzando eventuali pericoli provenienti dal cielo, ma anche di offrire il supporto alle missioni di pace fuori dai confini nazionali, alle missioni umanitarie, oltre a provvedere al soccorso aereo.
I compiti, l’organizzazione, il personale e i mezzi dell’Aeronautica Militare di oggi, sono il frutto dell’evoluzione di uno strumento nazionale di difesa che si è adeguato ai tempi, che ha seguito passo dopo passo l’incedere del nostro Paese che dal dopoguerra ad oggi si è conquistato un posto di rilievo nel consesso delle nazioni più sviluppate e progredite del mondo.
La Bandiera di Guerra fu consegnata all’allora Regia Aeronautica il 4 novembre 1923, pochi mesi dopo la sua costituzione come Forza armata autonoma, nel corso di una cerimonia svolta presso l’aeroporto di Roma-Centocelle, in occasione del quinto anniversario della vittoria della I Guerra Mondiale.
Quella Bandiera, che ereditava le tradizioni e le decorazioni concesse in uso all’Arma aeronautica del Regio Esercito ed alla Forza aerea della Regia Marina con il Regio Decreto n. 1485 del 17 ottobre del 1920, fu consegnata nelle mani del generale Pier Ruggero Piccio, comandante generale dell’Arma azzurra.
Ma, a causa dell’usura, il drappo è stato più volte sostituito nel corso degli anni. La prima volta era il 1937, poi dieci anni dopo, in seguito al referendum del 2 giugno 1946, quando fu consegnata alla Forza Armata la nuova bandiera “repubblicana”, priva cioè dello scudo sabaudo. La terza volta il drappo è stato rinnovato nel 1958 e, la quarta ed ultima, nel 2011.
La Bandiera del 1937, che aveva accompagnato la Regia Aeronautica durante tutto il secondo conflitto mondiale, è attualmente conservata presso il Sacrario delle Bandiere del Vittoriano a Roma.
La Bandiera di Guerra è custodita presso il Palazzo dell’Aeronautica Militare all’interno dell’Ufficio del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica – Sala delle Costellazioni – e viene utilizzata in occasione di solenni cerimonie militari e civili durante le quali è parte integrante dello schieramento.
Ogni movimento della Bandiera, di uscita o rientro dai ranghi, è preceduto dai segnali d’onore (tre squilli di attenti e saluto alla Bandiera) ed è accompagnata dalle note dell’inno nazionale.
Essa rappresenta la “continuità” di quei valori che si identificano con la storia dell’istituzione.