Aeronautica Militare, il 61° Stormo di Galatina eccellenza formativa ed operativa. Lo stretto rapporto tra industria e Forza Armata nell’impiego dell’M-346

Galatina (Lecce) – dal nostro inviato. Eccellenza formativa ed operativa. Si può definire, così in breve, il 61° Stormo “Carlo Negri” dell’Aeronautica Militare di Galatina (Lecce), comandato dal Colonnello pilota Luigi Casali, dove dallo scorso settembre presso il 212° Gruppo è iniziato il corso in Lead-In to Fighter Training Instructor Pilot (IIP) su un velivolo T346/A. Ai comandi piloti italiani, spagnoli, statunitensi, francesi ed austriaci.

Il 61° Stormo di Galatina è un’eccellenza nel campo della formazione aeronautica

Il corso è uno step necessario per poi poter svolgere la funzione di istruttore di volo per la fase IV dell’addestramento. Chi arriverà fino in fondo potrà diventare a sua volta istruttore ed insegnare ai colleghi a volare sullo stesso aereo. La fine della formazione è prevista per il prossimo giugno.

Sono circa 160 gli eventi che si tengono nella Scuola di volo salentina. Circa un’ottantina vengono effettuati sui simulatori di volo, molto avanzati che fanno parte dell’ITS (Integrated Training System). L’M-346 è alla base di questo sistema di addestramento integrato T-100. Una soluzione tecnica che è stata offerta dalla Leonardo DRS per partecipare alla competizione, denominata T-X, per il futuro velivolo da addestramento dell’Aeronautica militare degli Stati Uniti. I restanti 20 eventi vengono fatti sui velivoli stessi.

Attualmente la Scuola di volo ha stretto partnership con l’Argentina, l’Austria, la Francia, la Grecia, l’Olanda, Spagna e gli Stati Uniti per quanto riguarda la formazione degli istruttori piloti. Mentre sempre con la Francia, l’Austria ed ancora con il Kuwait e Singapore sono stai sottoscritti accordi per allievi piloti e/o per addestramenti.

Tutto questo rientra nel processo di internazionalizzazione dove sono presenti istruttori di vari Paesi. Ad esempio, quelli austriaci e francesi, da qualche anno, sono qui a Galatina nel rispetto di Technical Agrements stipulati con l’Italia. Per la Spagna e gli Usa si tratta di new entry basate sulla fama che si è saputa costruire la Scuola. Insomma, in dieci anni il nostro Paese ha investito molto su questa base, rendendola un Centro formativo di grande valore e che punta sempre più in avanti.

IL 61° STORMO

La funzione del 61° Stormo parte proprio dalla formazione per il conseguimento di un brevetto di pilota militare destinato agli allievi piloti dell’Aeronautica Militare, alla formazione pre-operativa del personale navigante fino ad arrivare a concorrere, con i propri assetti, all’attività operativa della Forza Armata, secondo le modalità richieste.

Gli allievi piloti che arrivano qui escono dall’Accademia Aeronautica di Pozzuoli (Napoli) con pochissime ore di volo alle spalle. E, quindi, devono proseguire l’addestramento. Si parla di una Fase II e di una Fase III per arrivare al conseguimento dell’ambitissimo brevetto di pilota militare.

 

Somo molte le fasi dell’addestramento per diventare pilota militare

C’è poi una Fase IV destinata ai piloti militari che frequentano i corsi di Lead In to Fighter Training.

Infine, sempre al 61° Stormo si tengono corsi per i piloti militari da qualificare come istruttori di volo. In caso di allievi stranieri appartenenti a Paesi NATO o Stati amici sono i rispettivi Governi che fanno apposite richieste.

La Scuola è suddivisa in tre Gruppi di Volo. Il tutto è articolato secondo una struttura ordinativa tipica di uno Stormo con il supporto di tutte le componenti tecniche, logistiche, amministrative e sanitarie necessarie per un ottimale impiego delle risorse umane e dei materiali.

Il 212° Gruppo Volo si occupa di addestrare “pre-operativamente” i piloti militari idonei alle linee aerotattiche.

La fase addestrativa è svolta a bordo del MB339CD e con il nuovo sistema addestrativo integrato, legato al nuovo trainer di Forza Armata, il T346A. L’allievo deve acquisire il necessario livello di capacità prima di essere avviato all’operatività presso le linee dedicate alla difesa aerea, al supporto alle truppe di terra, alla ricognizione e alla difesa avanzata.

Nel 213° Gruppo Volo si tengono invece gli addestramenti per far far conseguire ai giovani allievi il brevetto di pilota militare (fase III). Vengono impiegati aerei quali l’MB339A/MLU e MB339CDII. Il corso dura circa 10 mesi. durante i quali ogni allievo svolge un’attività di volo suddivisa in voli di familiarizzazione con l’aeroplano, condotti prevalentemente con gli ausili esterni al velivolo (cosiddetti voli a vista), voli strumentali (sviluppati cioè in condizioni reali o simulate di ridotta visibilità esterna), attività notturne, voli in formazione (basica, acrobatica e tattica) di due o 4 quattro velivoli sviluppata anche attraverso navigazioni ad alta, media e bassa quota oltre che nelle aree di lavoro appositamente predisposte nei cieli del Salento.

Il 214° Gruppo Volo, infine, svolge la fase II dell’addestramento al volo. Prepara all’attività di preparazione a terra per i frequentatori di tutti i corsi di volo. Forma gli istruttori di volo destinati all’impiego su velivoli a jet dell’Aeronautica Militare. Inoltre il 214° sviluppa anche i corsi per l’abilitazione sugli MB339A e sugli MB339CDII per il personale navigante che deve acquisire questa capacità.

In aggiunta alle suddette attività, al 61° Stormo è assegnato il ruolo di difesa aerea in risposta alle minacce rappresentate dai velivoli a dagli assetti che operano a bassa velocità (Slow Movers). Per tale particolare impiego operativo, definito appunto Slow Mover Interceptor  (SMI), alcuni selezionati equipaggi del 212° Gruppo Volo, coadiuvati da altre professionalità dello Stormo, sono appositamente preparati, addestrati ed allenati e gli assetti aerei appositamente equipaggiati e impiegati secondo le necessità della Forza Armata e del Paese.

In ragione di questa ulteriore capacità del 61°, un’aliquota degli istruttori in forza allo Stormo effettua un particolare addestramento per acquisire e mantenere le capacità operative previste per il ruolo assegnato nella difesa aerea.

AERMACCHI M-346

Lo stretto rapporto tra l’industria e la Forza Armata viene ben dimostrato, ancora una volta, quando il velivolo accende i propri motori. Stiamo parlando, infatti, del più avanzato aereo da addestramento disponibile sul mercato. E’ stato l’unico appositamente studiato per formare i piloti destinati ai velivoli militari ad alte prestazioni di nuova generazione.

L’Aeronautica Militare italiana lo ha in servizio da quattro anni, mentre l’Aeronautica di Singapore e quella israeliana dal 2014. La Polonia ne ha acquistato 8 esemplari.

Il nome Aermacchi riporta alla memoria una lunga storia di questa celebre azienda che ha costruito la storia dell’industria aerea nazionale ed internazionale (la Divisione Velivoli di Leonardo, dal 1° gennaio 2016 ha assorbito parte delle attività di Alenia Aermacchi.

Sono molte le caratteristiche tecniche innovative del progetto di questo aereo. Ad esse si aggiungono l’esperienza senza eguali proprio della Divisione Velivoli di Leonardo nel campo dei sistemi di addestramento, per creare un aereo avanzatissimo, esuberante nelle prestazioni, con straordinari equipaggiamenti. L’ampio inviluppo di volo, l’elevato rapporto tra spinta e peso e l’estrema manovrabilità, consentono all’M-346 di offrire condizioni di volo simili a quelle dei velivoli da combattimento di ultima generazione.

Un elemento importante per chi si deve addestrare perchè porta al massimo l’efficacia dell’addestramento stesso e nello stesso tempo riduce la necessità di effettuare missioni sulle varianti biposto degli assai più costosi e complessi aerei operativi.

ETTS (EMBEDDED TACTICAL TRAINING SIMULATION)

La simulazione di addestramento tattico a bordo (ETTS) permette di emulare sensori, contromisure ed armamenti. Si tratta di un grande vantaggio perchè i piloti possono interagire in tempo reale con uno scenario tattico virtuale, avendo il vantaggio di una maggiore flessibilità oltre che ridurre i costi.

Un allievo impegnato nel simulatore di volo

Inoltre, grazie al sistema di presentazione dati sul visore del casco (Helmet Mounted Display), ai comandi vocali, alla sonda di rifornimento in volo ed alla possibilità di portare fino a 3 mila chili di carichi esterni, l’M-346 è grado di svolgere anche un completo addestramento tattico. La possibilità di montare sistemi di guerra elettronica e di scambio dati, oltre che a montare kit di riduzione della segnatura radar, rende l’aereo impiegabile con ottimi livelli di sopravvivenza ed efficacia anche in operazioni reali.

Infine, con l’M-346 la Divisione Velivoli di Leonardo offre un sistema addestrativo integrato, come detto già scelto dalla nostra Aeronautica italiana e da altre Forze aeree che comprende un completo Ground Based Training System (GBTS), con una parte teorica, simulatori, sistema supporto missioni e sistema informatizzato di gestione per l’addestramento. Per garantire un’elevata disponibilità dei velivoli e capacità di generare missioni è stato anche sviluppato un Integrated Logistic Support (ILS) dedicato.

ALLIEVI PILOTI ED ISTRUTTORI

Pier Leonardo è un giovane allievo che sta seguendo da un anno e mezzo, dopo i corsi negli Usa, l’addestramento nella base salentina per poter operare sul 339CD. Da circa 4 mesi sta frequentando i corsi su M-346.

Allievi ed istruttori in addestramento

“Grazie all’M-346 – spiega a Report Difesa – ho iniziato un addestramento avanzato. E grazie ad esso sto acquisendo molta cultura aeronautica che mi tornerà utile una volta che andrò ai reparti di volo. Volerò sugli Eurofighter a Trapani”.

La stretta collaborazione con altri allievi stranieri è altrettanto formativa. “Mi sono confrontato – aggiunge Pier Leonardo – con i miei pari corso americani con cui ho frequentato vari corsi di volo e devo dire che non abbiamo nulla da invidiare ad altri Paesi. Anzi, sono loro che invidiano il sistema di addestramento che abbiamo sviluppato qui”.

Molto importante nella formazione il ruolo svolto dagli istruttori, i quali vedono nel M-346 un aereo dal grande futuro.

Un allievo che esce da un corso su questo velivolo, evidenziano gli istruttori, ha un ritorno sulla metodologia del volo assimilabile ad un pilota che era già al Reparto qualche anno fa. Stiamo parlando di un pilota che aveva finito già tutti i cicli addestrativi ed era stato assegnato al Reparto stesso. Oggi, invece, chi uscirà da questi corsi sul M-346 avrà conoscenze di base ad un livello molto alto.

E se volessimo fare un bilancio, potremmo dire che l’Aeronautica Militare italiana ci ha guadagnato tantissimo, sia dal punto di vista addestrativo che nel risparmio economico.

Il 346 ha, infatti, ha capacità di integrarsi con la simulazione. Un’integrazione fondamentale, fiore all’occhiello della nostra industria. Ed attualmente il nostro Paese è leader mondiale. Nessun altro al mondo riesce ad integrare un simulatore con un volo reale.

I piloti americani, ad esempio, sono rimasti affascinati da questo metodologia che è in continuo mutamento. Ed il fatto che siano presenti molte delegazioni straniere che apprezzino il sistema nel suo complesso è fondamentale per far sì che il made in Italy aeronautico acquisti sempre più consenso e che i suoi prodotti abbiano successo all’estero.

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