Contea di Clark (Nevada). La base di Nellis Air Force Base (AFB), in Nevada (USA) ospita, da ieri, l’esercitazione “Red Flag 19-2”.
Per la prima volta prende parte a questa storica esercitazione un reparto di F-35A multinazionale (USA, Italia e Norvegia), ovvero il 62nd Fighter Squadron di Luke AFB, al quale sono assegnati anche tre istruttori italiani.

Un F35A in volo
Il gruppo, appartenente al 56th Fighter Wing, ha come missione la formazione di piloti ed istruttori su velivoli F-35A.
Il nostro Paese è impegnato, per la prima volta in una delle esercitazioni aeree più complesse al mondo, con l’F-35A, il sistema d’arma di quinta generazione più avanzato esistente.
Il velivolo è dotato di bassa osservabilità (stealth), di eccezionali ed uniche capacità di superior information management, esso sarà protagonista principale ed enabler fondamentale degli scenari complessi della Red Flag, che includono minacce aeree e terrestri avanzate e moderne, ed i cui obiettivi di missione potranno essere raggiunti solo attraverso elevate interoperabilità, integrazione e sinergia fra gli assetti aerei di quarta e quinta generazione partecipanti.
“L’F35 è in grado di vedere dove velivoli di precedenti generazioni non vedono – ha spiegato il Maggiore Giuseppe A., uno degli istruttori italiani che partecipa all’esercitazione -. E’ in grado di contrastare ed eliminare minacce avanzatissime che invece non riescono a vedere noi; allo stesso tempo queste informazioni possono essere passate ai velivoli alleati. Tutto ciò ci permette di effettuare missioni in presenza di minacce con l’impiego di un numero di assetti ridotto anche della metà rispetto al passato. Questo è ciò che ci aspetta a Nellis”.
La “Red Flag” intende far operare i velivoli in maniera congiunta, consolidando le capacità d’impiego dei sistemi d’arma in dotazione, validando le rispettive tattiche operative e con particolare enfasi all’integrazione tra gli assetti.
Con riferimento all’impiego della componente F-35A, i piloti italiani ricopriranno ruoli da protagonista, conducendo missioni da Leader tattico. Saranno presenti più di 60 piattaforme in volo contemporaneamente, fra le quali si annoverano: F-35A, F-15E, F-15C, F-15SA, F-15SE, F-16A MLU, F-16E Block 60, E/A-18G, B-1B, KC-135 Tanker, E-8 JSTAR, EA-3C AWACS, MQ-9, HH-60, HC-130J, KC-767 Tanker.
“La partecipazione italiana ha poi una ulteriore rilevanza: la lunga e delicata organizzazione della esercitazione per il 62nd Fighter Squadron è stata affidata, per la prima volta, ad un istruttore non statunitense ma italiano, il Maggiore Alessandro P., in qualità di Project Officer – ha commentato il Colonnello Igor Bruni, comandante della Rappresentanza Militare Italiana – un segno tangibile della riconosciuta professionalità dei nostri piloti in ambito internazionale”.
La Sezione Piloti presso la sede di Luke (Arizona) fa capo alla Rappresentanza Militare Italiana di Eglin (Florida), una realtà interforze, alle dirette dipendenze della Direzione di Programma JSF del Segretariato Generale della Difesa, che si occupa di gestire l’addestramento di tutto il personale militare italiano (naviganti, tecnici e manutentori), sia dell’Aeronautica sia della Marina Militare, designato ad operare sui velivoli F-35 nazionali, nelle versioni “A” a decollo convenzionale e “B” a decollo corto ed atterraggio verticale.
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