Aeronautica Militare, aumenta la capacità della Forza Armata nel contrasto alle minacce derivanti dall’utilizzo di droni. Una squadra dei Fucilieri dell’Aria del 16° Stormo acquisisce la qualifica per operare in autonomia con sistemi elettromagnetici

Martina Franca (Taranto). Anche l’Italia guarda con grande attenzione ad eventuali minacce che potrebbero arrivare dall’uso illegittimo di piccoli droni. Nelle scorse settimane, una squadra di Fucilieri dell’Aria del 16° Stormo di Martina Franca (Taranto) ha acquisito la qualifica ad operare in autonomia con sistemi elettromagnetici proprio per contrastare questo uso illegittimo dei Counter Unmanned Aerial System (C-UAS).

Anche l’Italia guarda con attenzione ad eventuali attacchi con droni

Stiamo parlando di un sistema radar di rilevamento, con ottiche diurne e notturne e dispositivi per l’interdizione elettronica capaci di inibire il volo ed assicurando, nello stesso tempo. la necessaria sicurezza, in particolare per la protezione di aeroporti, infrastrutture critiche o siti sensibili.

L’attività è stata resa possibile grazie ad una delle collaborazioni in atto tra l’Aeronautica Militare e IDS “Ingegneria Dei Sistemi”, società italiana che fornisce ricerca, innovazione e tecnologie per la sicurezza nei settori aeronautici e dei sistemi senza pilota.

E’ un esempio di quello che il nostro Paese è capace di fare, risultato della cooperazione tra la Forza Armata ed i settori specializzati dell’industria nazionale, in risposta a sfide e minacce dall’aria sia in ambito civile che della difesa.

Positivamente impiegata nel dispositivo di protezione per la sicurezza di precedenti grandi eventi, la capacità acquisita di recente dai Fucilieri dell’Aria si colloca tra le diverse forme di risposta che l’Arma azzurra è in grado di assicurare per il contrasto di minacce che possono provenire dall’utilizzo di droni nel più ampio sistema di difesa aerea asimmetrica.

Integra le capacità di tipo cinetico già conseguite dei Fucilieri del 16° e del 9° Stormo di Grazzanise (Caserta), da terra e dall’aria, quest’ultima in particolare a bordo di elicotteri nella funzione Slow Mover Interceptor Operator (SMIO) per intercettare e se necessario neutralizzare velivoli di piccole dimensioni o ultraleggeri.

Fucilieri del’Aria in attività a bordo di un elicottero

Di fronte a nuove sfide e minacce incombenti, le capacità C-UAS dei Fucilieri dell’Aria offrono dunque un ampio raggio di risposte tout court rispetto all’uso illegittimo dei droni, riflettendo l’imperativo di integrare i tradizionali sistemi di difesa aerea convenzionale con elementi di protezione innovativi.

Negli scenari in continua ed imprevedibile evoluzione, l’Aeronautica Militare conferma anche in questo settore la costante valorizzazione delle capacità attigue dei propri sistemi d’arma ed esalta le potenzialità degli stessi per un crescente apporto alla sicurezza della collettività.

E’ senza dubbio un impegno che trova conferma anche nelle capacità e nel carattere duale della compagine Fucilieri dell’Aria, componente dell’Aeronautica Militare specializzata nella “Force Protection for Air Operation”, impegnata in questa veste anche nella sicurezza di alcuni aeroporti italiani nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”.

​Il 16° Stormo è un Reparto dei Fucilieri dell’Aria. Dal 2004 ha sede sulla base di Martina Franca. Discende dal 6° Gruppo Aeroplani che si distinse nella battaglia d’Istrana nel 1917. Oggi è un Reparto combattente del Comando della Squadra Aerea, alle dipendenze del Comando Forze di Supporto e Speciali, con compiti di protezione delle forze.

Dal 2004 ha operato in 37 diverse missioni internazionali, in ben 18 teatri operativi nel mondo, maturando oltre 36 mila ore di volo, di cui 25 mila per la sicurezza degli aeromobili dell’Aeronautica Militare e di chi si trova a bordo.

Dall’agosto del 2005 al dicembre 2014, i Fucilieri dell’Aria sono stati presenti in Afghanistan per assicurare la protezione della Base di Herat (Afghanistan). Il 5 aprile 2015, la Bandiera di Guerra del 16° Stormo “Protezione delle Forze” è stata decorata con Medaglia d’Argento al Valore Aeronautico dal Presidente della Repubblica.

Intanto, gli aeroporti londinesi di Gatwick e di Heathrow stanno investendo milioni di sterline in tecnologia anti-drone di tipo militare. Questi investimenti vengono fatti, secondo la stampa britannica, dopo i disordini causati dall’avvistamento di alcuni droni nei pressi di Gatwick tra il 19 e il 21 dicembre scorsi, da cui sono dipesi ritardi e cancellazioni di un migliaio di voli e disagi per circa 140 mila passeggeri.

La prossima settimana il sottosegretario di Stato ai Trasporti, Liz Sugg, incontrerà i vertici dei principali aeroporti del Paese per discutere degli strumenti di difesa presenti e di quelli che saranno installati.

Gli scali dovrebbero annunciare investimenti in tecnologie anti-drone che potrebbero essere diverse e meno onerose rispetto a quelle adottate dagli aeroporti londinesi.

I due più grandi scali del Paese non hanno rivelato la tecnologia anti-drone impiegata ma secondo indiscrezioni recenti potrebbe essere il sistema “Drone Dome”, sviluppato in Israele. Questo sistema consente di bloccare le comunicazioni tra il drone ed il suo operatore. Ha anche capacità di intercettare i velivoli nel raggio di una decina di chilometri. Alcuni modelli utilizzerebbero un raggio laser per distruggere quelli ostili.

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