Washington. Gli Stati Uniti hanno chiesto, oggi con la loro nuova ambasciatrice all’Alleanza atlantica, Kay Bailey Hutchison, ai Paesi della NATO altri mille soldati da aggiungere a quelli (2000) attualmente presenti in Afghanistan.

L’ambasciatrice Usa alla NATO, Kay Bailey Hutchison
La richiesta della Hutchison arriva dopo che, da parte Usa è stata riscontrato un aumento delle azioni dei talebani contro le Forze armate locali ed americane.
L’obiettivo di Washington è di decidere rapidamente, in una o due settimane.
In questo arco di tempo si dovrà stabilire quanto personale servirà, di che specialità, quale supporto logistico fornire, oltre a conoscere in quale delle province afgane dislocarlo.
Oltre 15 Paesi membri della NATO hanno già dato il loro consenso per l’invio di altri militari.

Soldati americani di pattuglia in un villaggio afgano
I militari italiani, dopo che il 31 dicembre 2014 la missione ISAF è terminata ed il 1° gennaio successivo è stata avviata la nuova missione a guida NATO “Resolute Support” (RS), si occupano di addestrare, dare consulenza ed assistenza in favore delle Forze Armate (Afghan National Security Forces – ANSF) e delle Istituzioni del Paese.
La nuova missione, operando ai più alti livelli della catena gerarchica, è finalizzata a migliorare la funzionalità e la capacità di autosostenersi dei militari afgani.
Il passaggio a Resolute Support si differenzia da ISAF, in primo luogo, per essere di tipo “no combat”. Inoltre, sensibilmente è più contenuta nei numeri.
Tutto è stato deciso al summit di Chicago del 2012 che sanciva il 2014 come anno del completamento della fase di pieno passaggio della responsabilità della sicurezza dalle Forze ISAF alle ANSF.
RS ha come centro nevralgico la capitale Kabul, e 4 “derivazioni”: Mazar-e Sharif a Nord, Herat ad Ovest, Kandahar a Sud e Laghman ad Est.
Il Comandante di RS è il Generale americano John W. Nicholson.
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