Di Federica Vazquez
Kabul. L’Afghanistan sta subendo un significativo e fondamentale cambiamento strategico sulla scia della presa del Paese da parte dei Talebani.
Nelle ultime settimane, Iran e Pakistan si sono incontrati per discutere il futuro dell’Afghanistan vista la situazione attuale e i loro ruoli in questo Paese sono diventati cruciali per prevenire un’altra guerra civile fra le diverse fazioni etniche e ideologiche.
In passato, Iran e Pakistan hanno sostenuto diverse fazioni in Afghanistan nel tentativo di preservare la loro influenza e i loro interessi.
Durante gli anni ’90, l’Iran ha sostenuto e armato l’Alleanza del Nord contro i Talebani mentre nel 1998, questi hanno ucciso almeno otto diplomatici e corrispondenti iraniani a Mazar-e-Sharif (Afghanistan), come ritorsione per il sostegno di Teheran ai suoi nemici.
Il Pakistan, d’altro canto, condivide una frontiera definita “porosa” con l’Afghanistan che è in grado di mettere in contatto – attraverso minuscoli passi di montagna – i due Paesi.
E soprattutto, di favorire gli spostamenti della guerriglia talebana che tra santuari, teatri di battaglia, rifugi e piste, attraversa il confine, bypassando gli unici due reali check point tra Pakistan e Afghanistan: il passo di Khyber e il posto di frontiera di Chaman, nel Sud.
Inoltre, è stato uno dei pochi Paesi che ha riconosciuto i Talebani come un governo legittimo quando erano al potere l’ultima volta.
Motivo per cui, anche questa volta, Islamabad sta attivamente spingendo la comunità internazionale a lavorare con l’attuale regime.
Ancora oggi esistono tensioni tra l’Iran e le posizioni del Pakistan in Afghanistan.
Per esempio, l’Iran era scontento del presunto sostegno militare del Pakistan ai Talebani nella valle del Panjshir contro il fronte di resistenza dell’Alleanza del Nord guidato dal figlio di Ahmad Shah Massoud.
Mentre possiamo riscontrare delle differenze nelle politiche afgane di Pakistan e Iran, le realtà geopolitiche emergenti nella regione sembrano costringere entrambi i Paesi a lavorare insieme in Afghanistan.
Negli ultimi anni, l’Iran ha capito che lavorare con i Talebani si adatta meglio ai suoi interessi, rispetto a promuovere fronti anti-talebani nel tentativo di isolare il gruppo.
In un certo senso, questa visione di Teheran si lega essenzialmente alla politica afgana pro Talebani di Islamabad.
L’Iran ha accolto con cautela il nuovo regime, sottolineando che la cooperazione del Paese dipenderà dal comportamento dei nuovi governanti dell’Afghanistan.
Cruciale per l’Iran è come il regime Talebano tratterà le sue minoranze etniche, in particolare gli sciiti, e se li includerà nel nuovo assetto.
Il Pakistan ha anche detto che la comunità internazionale dovrebbe ritenere i nuovi governanti dell’Afghanistan responsabili per quanto riguarda le loro promesse di formare un governo inclusivo e proibire ai gruppi militanti di usare il suolo afghano contro gli Stati vicini.
L’attenzione del Pakistan e dell’Iran per la formazione di un governo inclusivo mostra che tra i due Paesi rimane un’intesa volta a spingere verso un regime che possa portare stabilità in Afghanistan.
Inoltre, entrambi gli Stati sono preoccupati per la possibilità di un’altra crisi dei rifugiati ai loro confini.
L’Iran e il Pakistan ospitano le più grandi popolazioni di rifugiati afgani nel mondo: se scoppiasse un’altra guerra civile in Afghanistan, il Pakistan e l’Iran dovrebbero ospitare migliaia di rifugiati afgani, il che potrebbe potenzialmente ripercuotersi sulla sicurezza e sull’economia di entrambi i Paesi.
Perciò, rimane nell’interesse del Pakistan e dell’Iran impegnarsi con i Talebani per prevenire una guerra civile e una conseguente crisi dei rifugiati.
Un’altra motivazione che potrebbe unire Iran e Pakistan in Afghanistan è la capacità dei Talebani di contenere lo Stato Islamico Khorasan (ISK) nel Paese.
L’instabilità e il conflitto tra le diverse fazioni etniche in Afghanistan potrebbero permettere all’ISK di crescere.
Se ciò accadesse, il gruppo potrebbe diventare una grande minaccia sia per l’Iran che per il Pakistan nelle prossime settimane e mesi.
L’ISK ha mostrato la volontà di attaccare gli interessi di entrambi gli Stati nella regione, per questo motivo avrebbe senso per Teheran e Islamabad unire le forze e lavorare con i talebani per affrontare la minaccia dell’ISK dall’Afghanistan.
In conclusione, il Pakistan e l’Iran hanno una rara opportunità di lavorare insieme in Afghanistan, non solo per proteggere i loro interessi reciproci, ma anche per garantire che la regione non diventi nuovamente un focolaio di terrorismo e violenza.
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