Kabul. Terremoto politico-militare in Afghanistan, dopo l’attacco di venerdi alla base militare a nord del Paese che provocò la morte di oltre un centinaio di soldati. E’ stato uno dei peggiori colpi che hanno subito le Forze Armate afghane dal 2001. Il ministro della Difesa, Abdullah Habibi ed il capo dell’Esercito. Qadam Shah Shahim si sono dimessi.

Il ministro della Difesa, Abdullah Habibi
Il presidente Ashraf Ghani ha accettato le loro dimissioni.
La decisione di rimettere l’incarico nelle mani del capo dello Stato è dovuta all’attacco di circa tre giorni avvenuto a Mazar-e-Sharif, rivendicato dai talebani.
L’azione militare degli insorti è durata sei ore, da mezzogiorno quando i soldati erano usciti dalla moschea dopo le preghiere del venerdì fino a sera.
Gli insorti indossavano uniformi militari e sono riusciti ad entrare nella caserma a bordo di vari veicoli dell’Esercito fino a quando non sono stati scoperti ad un posto di blocco all’entrata dell’installazione militare. Qui uno degli attaccanti si è fatto esplodere.

Militari afghani
Sono stati 138 i militari che hanno perso la vita. Questa è stata l’azione più sanguinosa per gli afghani dal gennaio 2015, quando la NATO pose fine alla sua missione di combattimento nel Paese, cedendo gradualmente il controllo della sicurezza alle Forze Armate locali.
Intanto, il Governo di Kabul continua a perdere terreno contro i talebani dalla fine della missione militare dell’Alleanza atlantica ad oggi. Tanto che controlla solo il 57% del Paese, secondo quanto riferisce l’Ispettorato speciale generale per la ricostruzione dell’Afghanistan.
Gli Stati Uniti hanno inviato a Kabul il loro Segretario della Difesa, Jim Mattis, per fare il punto sulla lotta al terrorismo. Secondo fonti governative a Kabul, Mattis, che sta preparando il dossier afghano per il presidente Donald Trump, incontrerà i vertici afghani della Difesa e delle forze armate, nonché il capo delle Forze americane in Afghanistan (USFOR-A), generale John Campbell.

Il segretario alla Difesa Usa, Jim Mattis