Afghanistan, Trump dà carta bianca alle Forze Armate per uscire dall’impasse e rispondere agli attacchi talebani

Kabul. Più che un’azione terroristica è stata un’azione vandalica conclusa con una rapina. Un gruppo di talebani, ieri nella provincia Nord-Orientale di Badakhshan, ha attaccato una scuola elementare, distruggendo alcuni giocattoli e decapitando anche alcune bambole che si trovavano all’interno. Lo ha riferito la 1TvNews.

Una scuola distrutta dai tealebani

In un comunicato, il governo provinciale ha spiegato che gli insorti sono passati all’azione nel villaggio di Bazgir del distretto Ishkashim. Portando via poi 2 mila coperte appartenenti agli abitanti e chiedendo loro somme di denaro.

E chi pensava che la guerra in Afghanistan stesse passando alla storia come un conflitto dimenticato, dove la presenza militare della NATO fosse solo per sostenere, dal punto di vista addestrativo, l’Esercito e le Forze di Polizia afghane, sta cambiando rapidamente idea.

Gli Stati Uniti per primi. Tanto che il Pentagono, nei prossimi giorni, presenterà al Presidente, Donald Trump una serie di opzioni militari per reagire alla “campagna di primavera” dei talebani.

I quali non cessano nelle loro azioni, tra colpi di mano contro il Governo di Kabul, attaccando caserme, utilizzando ordigni improvvisati lasciati sulle strade o auto imbottite di esplosivo.

Oggi, sul terreno ci sono 8.400 militari americani, ai quali si aggiungono circa 2 mila civili che, a varia ragione lavorano per conto di Washington e di Kabul, tra cuochi, addetti alla sicurezza ed altro ancora.

Soldati americani in Afghanistan. Trump vuole aumentare l numero delle forze presenti

Trump vuole aumentare il numero di soldati. Il Presidente si gioca una bel po’ della sua credibilità politica. Tanto che ha deciso di dare alle Forze Armate carta bianca. Decidono loro il da farsi. Sia a livello tattico che strategico.

Stime delle Nazioni Unite sostengono che ci sono oltre 8 milioni di afghani sotto il controllo dei talebani (un terzo della popolazione). Cosa fare per liberarli e soprattutto cosa fare per riportare le aree ora in mano degli insorti in quelle del Governo di Kabul? Il Pentagono potrebbe risolvere il dilemma. Ma, a quale prezzo politico, economico, militare, sociale?

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