Cocaina, l’Algeria al centro del traffico diretto verso il mercato europeo

Algeri. Anche l’Algeria entra tra le rotte della cocaina. Lo sostiene una ricerca realizzata dai ricercatori dell’Istituto di studi per la sicurezza ISS Today e riportata dal quotidiano francese Le Monde.

La cocaina sta invadendo anche l’Algeria, scelto come Paese di transito

Il Paese nord africano sta diventando “un nuovo polo di transito” per il mercato europeo.

Nel maggio 2018 furono sequestrati 701 chili di droga nel porto di Orano. Questo dimostra indiscutibilmente che i trafficanti hanno voluto trasformare l’Algeria in zona di transito, dopo avere reso sicuri gli itinerari e avere prima di tutto spianato il campo per le piccole transazioni.

La starebbero transitando sempre più per la costa Nord-Ovest del Paese. Mentre, di solito, come hanno ricordato i ricercatori gli stupefacenti dal Sudamerica arrivano in Africa per la costa Ovest, prima di essere distribuiti in Europa ed in Medio Oriente.

“Prima di mandare delle quantità di droga tanto consistenti – si legge nello studio – i cartelli dei narcotrafficanti generalmente rendono sicuri gli itinerari e dispongono di solidi partner locali così come sui mercati finali”.

Per loro, sostengono ancora i ricercatori “non è un caso se Orano è stato utilizzato come porto di transito”.

Il dossier indica nel Marocco un Paese dove prospera il traffico di cocaina. Si tratterebbe di utilizzare le vecchie rotte della canapa indiana. “Esistono dei legami vecchi tra i cartelli della droga sudamericana, i trafficanti di canapa indiana marocchini che si appoggiano su delle reti solide del Nord-Ovest dell’Algeria – sostengono ancora gli autori della ricerca -. Queste ramificazioni fanno dell’Africa settentrionale un polo di transito promettente per il traffico di cocaina”.

La costa tra Casablanca ed Algeri, che passa da Orano e Rabat, è considerata “un arco d’oro” per i trafficanti di droga. Offre una finestra aperta sui mercati di consumazione europea.

Un grammo di cocaina in Algeria costa tra i 145 ed i 290 euro. Il transito avrebbe un’origine che risale al 2015.

In particolare, in quell’anno, al porto di Baraki furono scoperti 156 chilogrammi. La  cocaina era nascosta in un container che trasportava latte in polvere importato dalla Nuova Zelanda prima di arrivare in Spagna.

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