America Latina, la crisi del Perù incide nella politica conservatrice dell’area. Il ruolo di Trump

Lima. Finora i riflettori nel Sud America erano rivolti sulla Colombia e sul Venezuela. Il primo Paese ha votato l’11 marzo per le elezioni politiche che hanno visto un trionfo della coalizione che in Italia chiameremo di centr-destra.

L’altro Stato latino americano, invece, andrà alle urne il 20 maggio per scadenza naturale del mandato dell’attuale Presidente Nicolas Maduro. Le Presidenziali in programma, fatti salvi improbabili colpi di scena, dovrebbero vedere consolidare ancora di più la leadership del delfino di Hugo Chavez.

Oggi, nella discussione politica dell’area si inserisce anche il Perù. Il suo Presidente Pedro Paolo Kuczynsky si è dimesso dal suo incarico, alla vigilia di un voto di impeachment previsto al Parlamento di Lima per le accuse di corruzione che gli sono state rivolte per rapporti con la multinazionale brasiliana Odedrecht e le rivelazione su presunti pagamenti a deputati per sostenerlo.

Pedro Paolo Kuczynsky, il Presidente peruviano dimissionario

Ora Kuczynski ha lasciato il mandato nelle maní di Martín Vizcarra, il vice Presidente che ha già giurato. Vizcarra eredita un sistema politico che ha toccato il fondo. Dovrà essere capace a risollevarlo.

Il nuovo Presidente del Perù, Martin Vizcarra

Le dimissioni Kuczynski non sono limitate al Paese andino che finora ha guidato ma hanno anche un’eco molto forte in tutto il Sud America.

Infatti anche l’Argentina con il Presidente Mauricio Macri ed il Brasile con Michel Temer sono Paesi che vedono i loro leader in crisi. Una crisi che potrebbe indebolire lo stesso Gruppo di Lima, un insieme di Paesi tutti con una leadership conservatrice. Ne fanno parte Argentina, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Costa Rica, Guatemala, Honduras, Messico, Panama, Paraguay e Perú. A questi Paesi si sono poi aggiunti la Guyana e Santa Lucía.

Il Presidente del Brasile, Michel Temer

Dal 13 al 14 aprile si terrà  proprio nella capitale peruviana l’ottavo Summit delle Americhe che  cercherò di prendere una posizione proprio contro il Venezuela. Il Gruppo di Lima, costituito l’8 agosto 2017, ha tra le sue missioni quella di denunciare il chavismo. Facendo una politica spesso in contrasto con quella dell’Organizzazione degli Stati Americani.

E con un occhio alle politica interna peruviana ed un altro a quella estera sull’area, si attendono anche delle risposte più sicure in occasione delle Presidenziali in Colombia ed in Brasile. Se dovessero vincere i partiti conservatori molte cose potrebbero cambiare. Così come se Macri dovesse riuscire ad essere rieletto l’anno prossimo.

Tutti questi movimenti hanno un unico obiettivo: battere il chavismo e la sinistra in America Latina. Per fare un favore a Trump?

Il Presidente americano dovrebbe essere presente al vertice di Lima. Gli Stati Uniti hanno perso potere in Sud America e cercano di riconquistarlo, a tutto vantaggio di Russia e Cina che hanno quasi raddoppiato i loro investimenti nell’area. E forse l’appuntamento del 13 aprile potrebbe costituire per il Presidente statunitense una grande opportunità politico-diplomatica ed anche economica.

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