Attentato 11 settembre, l’FBI diffonde foto inedite dell’attacco al Pentagono

Washington. Le immagini dell’attentato alle Torri gemelle e al Pentagono l’11 settembre 2001 hanno fatto e continuano a fare il giro del mondo.

L’FBI  ha deciso di diffondere una serie di foto inedite che mostrano la devastazione al Pentagono in seguito all’attacco, in cui morirono 189 persone, 125 delle quali lavoravano all’interno dell’edificio.

Un’immagine dell’attentato dell’11 settembre al Pentagono, diffusa dall’FBI.

Si tratta di 27 immagini pubblicate nella sezione FBI Records: The Vault (http://FBI Records: The Vault) del sito web del Bureau, con il titolo 9/11 Attacks and Investigation Images (https://vault.fbi.gov/9-11-attacks-investigation-and-related-materials/9-11-images).

Vi si possono vedere rottami dell’aereo dell’American Airlines che si schiantò contro l’edificio, e anche alcuni interni dell’edificio stesso, con i soccorritori già al lavoro.

Erano le 9.43 ora locale quando l’11 settembre 2001 un Boeing 757 dirottato colpì il Dipartimento della Difea Usa (Pentagono). Il velivolo era dell’American Airlines (volo 77) e colpì il lato ovest dell’edificio. Nell’impatto morirono i 64 passeggeri dell’aereo (inclusi i terroristi) e 125 persone presenti all’interno del Pentagono. L’impatto danneggiò gravemente la costruzione scatenando anche un incendio. Parte del lato colpito collassò e i vigili del fuoco impiegarono giorni per spegnere tutti i focolai. Il commando che dirottò l’aereo, era legato ad al-Qāʿida, ed era composto da Hani Hanjour, che avrebbe pilotato l’aereo, Khalid al-Mihdhar, Majed Moqed, Nawaf al-Hazmi, la cui auto fu poi ritrovata fuori dell’aeroporto, Salem al-Hazmi.

Hani Hanjour era arrivato, per la prima volta, negli Stati Uniti nel 1990 e si era addestrato come pilota al CRM Airline Training Center a Scottsdale, in Arizona, conseguendo il brevetto di pilota commerciale nell’aprile del 1999. Hanjour voleva lavorare per le aerolinee dell’Arabia Saudita, ma fu respinto quando provò a entrarvi. Hanjour, progressivamente spostò la propria attenzione verso i testi religiosi e cassette di predicatori militanti islamici.

I cinque dirottatori arrivarono all’Aeroporto Internazionale di Washington-Dulles, situato nella periferia di Washington la mattina dell’11 settembre 2001. Alle ore 07.18 (ora di Washington), i cinque dirottatori, portando coltelli e taglierini, superarono il controllo di sicurezza dell’aeroporto, salendo quindi a bordo del volo 77 con destinazione Los Angeles. Prima dell’imbarco, i dirottatori erano stati tutti selezionati per il controllo CAPPS, che ha richiesto un’ulteriore controllo dei loro bagagli.

Tennero in mano i loro bagagli registrati fino a che non salirono a bordo del velivolo. Il controllo di sicurezza dei passeggeri all’Aeroporto Internazionale di Washington-Dulles fu effettuato dalla società Argenbright Security, sotto contratto con la United Airlines.

L’aereo, volando a 530 miglia all’ora (853 chilometri orari) colpì la parte più a Ovest del Pentagono a Arlington County in Virginia, a sud di Washington, D.C. alle 9.37.44.

Prima di impattare il muro esterno, strappò via molti lampioni e con l’ala destra colpì un generatore elettrico mobile. E colpì il Pentagono al primo piano, piegandosi sulla sinistra con l’ala destra alzata. Quando il velivolo impattò, la parte anteriore della fusoliera si disintegrò, mentre la parte mediana e la coda si mossero per una frazione di secondo, con i detriti della coda che finirono all’estremo opposto dell’edificio. In totale, l’aereo impiegò tra gli 8 ed i 10 secondi per penetrare 94 metri dentro i 3 anelli,  sollevando una palla di fuoco che si alzò di 61 metri sopra il Pentagono. Al momento dell’attacco circa 18 mila persone lavoravano nel Pentagono, 4 mila in meno rispetto al 1998, anno in cui iniziarono i lavori di restauro dell’edificio.

La sezione colpita ospitava il Comando Navale ed altri uffici. Alcuni di essi erano, fortunatamente, vuoti. L’impatto ed il conseguente fuoco colpirono i 3 anelli della struttura, il più esterno di essi fu ampiamente distrutto e una larga sezione collassò. Nell’attacco morirono 125 persone. I feriti portati in ospedale furono 106

Autore