Attentato di Londra, la May difende il “short to kill” dei poliziotti contro i tre aggressori di London Bridge. Solo propaganda pre elettorale?

Londra. Theresa la dura. La premier britannica, dopo l’attentato di sabato sera a Londra, ha deciso di passare alla dichiarazioni dure, anche perchè giovedì prossimo si vota per le politiche e conservatori e laburisti si contenderanno fino all’ultimo voto.

Certo in cuor suo la May aveva, certamente, pensato ad una campagna elettorale meno “hard”, dove poteva giocarsi meglio le carte su come rispondere agli attacchi terroristici in casa. Ma poi quanto avvenuto a Manchester lo scorso 22 magggio ed a Londra l’hanno riportata nella dura realtà.

Lei che è stata ministro dell’Interno con Cameron, il quale si è poi dimesso per il referendum sulla Brexit, Mrs Theresa ha scelto di schierarsi a fianco delle Forze di Polizia.

“Bene hanno fatto – ha detto i poliziotti di Scotland Yard a colpire i tre aggressori di Londra”. “Shoot to kill”, sparare per uccidere i terroristi “is good”. Anche perchè, ha aggiunto, ha permesso di salvare “innumerevoli vite” grazie anche alla tempestività delle forze dell’ordine arrivate a London Bridge in pochi minuti.

Uscendo dal numero 10 di Downing Street, ha annunciato un’autentica offensiva contro il terrorismo. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro degli Esteri che usando una metafora, ha detto che “i pozzi della tolleranza si stanno seccando”.

La May ha fatto appello alle compagnie telefoniche affinchè non offrano all’estremismo “uno spazio sicuro per svilupparsi”. Per la premier britannica bisogna combattere lo Stato islamico fuori e dentro i confini dell’Isola.

Mrs May, a poche ore dal voto, intende forzare la mano promettendo uan legislazione contro l’estremismo. Ci provò Cameron, ma non ci riuscì. Ed alora l’attuale capo del Governo era ministro con una delega importante, gli Interni.

La premier vuole aumentare la durata delle condanne per crimini collegati al terrorismo, inclusi i reati definiti “meno gravi”. “Lo faremo”, ha aggiunto.

A beneficio della storia, ricordo che il 7 luglio 2005 in un attentato a Londra che provocò la morte di 52 persone, anche l’allora primo ministro Tony Blair annunciò un piano anti terrorismo che però non produsse nulla di operativo.

L’attentato del 7 luglio 2005 a Londra

Intanto la campagna elettorale va. Uno dei suoi avversari, Tim Farron, leader liberaldemocratico ha dichiarato che “Theresa May ha fallito, sia come premier sia come ministro dell’Interno”. Farron è entrato nella polemica sulla sicurezza nazionale dopo l’attacco terroristico di sabato a Londra. Ha ricordato che l’attuale premier conservatrice è stata a capo dell’Home Office (Ministero degli Interni) per sei anni prima di approdare a Downing Street. Si tratta di un record nel Regno Unito.

“Su uno dei test più importanti per il Paese, quello della sicurezza, Theresa May ha fallito – ha aggiunto il leader liberaldemocratico – perché ha fatto scelte sbagliate: ha scelto di accettare i tagli alla corporation tax in favore del grande business e dei ricchi invece di spendere denaro per tenerci al sicuro e dare risorse a Polizia e Servizi segreti”.  “Tagliare il numero dei poliziotti è stato il modo più certo di renderci meno sicuri”, ha concluso.

Duro anche il commento del leader laburista Jeremy Corbyn che chiede le dimissioni – ma tra tre giorni si vota – perché ha presieduto ai tagli imposti alle Forze di Polizia quando era ministro dell’Interno. “E’ un’opinione – ha insistito – condivisa da persone molto responsabili che sono molto preoccupate”.

La May ha difeso il suo operato. Giovedì saranno i cittadini britannici a decidere.

 

PER APPROFONDIRE:

Programma del Partito Conservatore

Manifesto2017

Programma del Partito Laburista

labour-manifesto-2017

Programma del Partito liberaldemocratico

Manifesto-Final

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