di Enrico Maria Ferrari
Il Boeing B-29-95 BW Superfortress, immatricolato col numero 45-21768 nel 1945 (un modello simile a quello che sganciò la bomba atomica su Hiroshima), fu una delle ultime fortezze volanti costruite, dopo che la fine della Seconda Guerra Mondiale ne decretò il pensionamento in favore di nuovi velivoli tatticamente più utili, per un dopoguerra che avrebbe visto le due superpotenze confrontarsi e spiarsi per i decenni successivi.
Il B-29 Kee Bird, così venne soprannominato, venne equipaggiato con uno speciale impianto fotografico di ricognizione ed assegnato nel 1946 al Laddy Army Airfield di Fairbanks in Alaska, con lo scopo di mappare e fotografare i confini dell’Unione Sovietica a nord, non esistendo ancora i ricognitori spia da alta quota come il successivo U-2.
Più precisamente si valutava l’ipotesi di un attacco all’URSS attraverso il Circolo Polare Artico, attraverso il “Progetto Nanook”: il 46° squadrone fu quindi incaricato di mappare il nord ella Groenlandia e controllare eventuali attività sovietiche nell’area.
Il 20 febbraio del 1947 il Kee Bird stava compiendo una missione di routine, senza bombe, quando il pilota, a causa probabilmente del timone bloccato dal ghiaccio, fu costretto ad un atterraggio di fortuna su un piccolo lago ghiacciato nel nord della Groenlandia: il B-29 atterrò senza problemi e l’equipaggio uscì illeso dall’incidente.
La zona, isolata dal resto del mondo, fu presto raggiunta dalle missioni di soccorso, che paracadutarono viveri e generi di conforto insieme a carbone usato dall’equipaggio per scaldarsi e cucinare in attesa del recupero: l’equipaggio distrusse il radar, l’impianto Loran, l’IFF e vennero messi in salvo i documenti e le pellicole fotografiche per evitare che il nemico potesse eventualmente appropriarsene. L’equipaggio fu quindi raggiunto dai velivoli di soccorso e trasportato con successo alla base più vicina; il B-29 venne abbandonato sul posto e radiato da tutti gli elenchi ufficiali.
In realtà l’aereo abbandonato era praticamente intatto, e così rimase per oltre 50 anni, anche grazie alle condizioni climatiche, senza che nessuno tornasse più sul posto o pensasse di distruggerlo, finché nel 1994 un team di appassionati guidati da Darryl Greenamyer non ebbe l’idea di recuperarlo creando una apposita società chiamata Kee Bird Limited Liability.
L’Usaf aveva rinunciato al recupero, ed appoggiò il progetto reclamandone però la proprietà: il progetto di recupero partiva da una idea folle ma sensata, far volare il B-29 con le sue stesse ali fino alla base aerea più vicina, per poi portarlo negli Stati Uniti.
L’aereo era strutturalmente integro, ma aveva bisogno di alcune riparazioni affinché potesse riprendere il volo dopo 50 anni: vennero quindi portati quattro nuovi motori con le relative eliche, nuovi pneumatici e riparati gli eventuali danni sulle superfici alari.
Il 21 maggio del 1995 tutto era pronto affinché il vecchio bombardiere potesse decollare di nuovo. Una pista venne scavata con un bulldozer e Darryl Greenamyer avviò i motori pronto per far decollare di nuovo dopo 50 anni il B-29 costruito 50 anni prima.
Salvo alcuni problemi allo sterzo, il rullaggio sembrava procedere senza problemi, quando la pompa ausiliaria del carburante si guastò e il carburante cominciò a fuoriuscire dalla carlinga: scoppio un incendio, con i motori accesi ma con l’aereo ancora fermo sul lago, e le fiamme in breve tempo si propagarono a tutto il velivolo, costringendo l’equipaggio ad abbandonare il velivolo senza conseguenze fisiche.
Il Kee Bird non ripartì mai dal lago ghiacciato, l’incendio distrusse quasi totalmente l’aereo ed il progetto di recuperò fallì clamorosamente proprio quando sembrava che il B-29 avrebbe volato un’altra volta: nessuno ha mai più tentato di recuperarlo.
I resti del velivolo sono in gran parte ancora sul posto e non son affondati sul fondo del lago come si pensava. Visto l’isolamento del luogo dove si trova, nonostante l’incidente del 1995 sono ancora in buono stato di conservazione e così rimarranno a lungo.
Esploratori ed appassionati ogni tanto visitano il posto e scattano foto del relittoe: ad oggi si discute ancora cosa fare dei resti del vecchio Kee Bird sepolto nel ghiaccio.