Brasile, aria di indipendentismo nel Sud del Paese. Referendum informale chiede di staccare tre Stati meridionali dal resto del Paese

Brasilia. L’idea di separatismo si muove anche in Brasile. Il Movimento “O Sul è o meu País” (Il Sud è il mio Paese; http://www.sullivre.org) ) ha tenuto, nei giorni scorsi, un referendum informale per consultare gli abitanti degli Stati di Rio Grande do Sul, Santa Catarina e Paraná, collocati nel Brasile meridionale, sulla possibilità di staccarsi dal territorio nazionale.

Hanno partecipato al voto 364.256. Di essi 350.633 ((96,26%) hanno detto Si e 13.623 (3,74%), secondo il sito ufficiale Plebisul 2017 (http://plebisul.sullivre.org)

Agli elettori è stata posta la domanda: “Volete che Paraná, Santa Catarina e Rio Grande do Sul formino uno Stato indipendente?”.

Una sostenitrice del referendum per l’indipendenza di tre Stati del Brasile meridionale

La votazione aveva solo carattere simbolico e non legale. Comunque gli organizzatori hanno chiesto ai partecipanti di firmare una proposta da portare poi al Parlamento nazionale.

Per la coordinatrice del Movimento, Anidria Rocha, “il separatismo sta crescendo ogni volta di più e la crisi politica ed economica del Brasile favorisce la nostra posizione”.

Già nell’ottobre 2016 ci fu un’altra consultazione informale, alla quale parteciparono quasi il doppio dei votanti: 616 mila persone (95,74%) che anche allora si dichiararono d’accordo a separare i tre Stati del Sud dal resto del Paese.

Ma tali movimenti alla fine non riescono a fare molto di più di queste consultazioni. Infatti è solo il Parlamento che può proporre un referendum, se si tratta di affari nazionali.

E uno dei portavoce del Movimento, Celso Deucher, ha dichiarato che il loro non è un “partito politico tradizionale, ma un Movimento di cittadini insoddisfatti delle arbitrarietà del Governo nazionale”.

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