Brexit, e’ sempre piu’ difficile trovare un accordo

Di Valeria Fraquelli

Bruxelles. Si parla tanto di Brexit e se parlerà ancora per lungo tempo, perché ancora un accordo che vada bene sia a Bruxelles che a Londra non è stato trovato e non è neanche detto che si riesca a trovare.
Alcuni parlamentari britannici vogliono una “hard Brexit”, una secessione senza accordo e senza tante moine con Bruxelles che metta la parola fine alla transizione.

Certo è che non si può vivere per sempre in periodo come questo in cui la Gran Bretagna è formalmente fuori dall’Unione Europea ma di fatto ancora al suo interno. Già perché se il referendum sulla Brexit è stato relativamente facile uscire davvero, con tutto quello che comporta, è tutta un’altra cosa.
Theresa May è ormai sotto scacco da una parte dei suoi parlamentari che vogliono un’uscita dura, visto che secondo loro solo così la Gran Bretagna potrà riprendersi la sua sovranità e potrà anche mettere eventuali dazi doganali per proteggersi dalla concorrenza. Troppe agevolazioni nei confronti di Bruxelles, dicono, vanno contro agli interessi del Regno Unito che si troverebbe schiacciato da richieste troppo onerose da rispettare, senza contare che le aziende britanniche sarebbero penalizzate.
L’ex ministro Boris Johnson si era dimesso proprio perché considerava le posizioni del Governo May troppo sbilanciate a favore dell’Europa; aveva detto che secondo lui era come un tradimento essere così a favore di Bruxelles.

La premier Theresa May

Intanto la May dal canto suo va avanti e se il prima suo cavallo da battaglia era “ Brexit è Brexit”, adesso è “entrambe le parti vogliono raggiungere un accordo, ma quello che stiamo negoziando è immensamente difficile e non me lo lascio mai dietro. I colloqui sulla Brexit non riguardano me o la mia sorte personale, riguardano l’interesse nazionale e questo significa fare le scelte giuste, non quelle facili; non scenderò a compromessi su ciò che i cittadini hanno scelto con il referendum, ma non sarà un accordo ad ogni costo”.
Tuttavia non sembra che la parole della May siano riuscite a convincere tutti.

Oggi inizia il vertice tra Unione Europea e Regno Unito sul tema, sempre ammesso che riesca ad esserci una soluzione visto che ancora fino a pochi giorni fa le posizioni erano opposte, e si comincerà veramente a pensare e parlare di futuro, di accordo definitivo e di molto altro.
Le posizioni come detto, sono opposte ma non solo quelle dell’Unione Europea e del Regno Unito perché all’interno del suo stesso Paese ed addirittura nella stessa famiglia ci sono opinioni in contrasto. Il fratello dell’ex ministro Boris Johnson ha protestato perché secondo lui la Brexit è troppo dura.
Se dopo l’ultimo round di colloqui, non ci sarà alcuna svolta.

Il capo negoziatore per l’Unione, Michel Barnier, aveva detto ai ministri dei 27 Stati membri che i parametri di un possibile accordo erano ampiamente definiti aggiungendo, però, che l’ultimo tratto è sempre il più difficile.

Sostenitori della Brexit

Un eufemismo perché come evitare una frontiera che divide l’Irlanda in due è un puzzle che sembra d’impossibile soluzione..
Gran Bretagna e Unione Europea sono “quasi a un passo” da un accordo di divorzio, ma Londra non intende firmare “a qualsiasi costo”, dice David Lidington, numero due del Governo May ma forse è solo troppo ottimista.

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