Londra. La Camera dei Comuni britannica ha deciso, dicendo Sì al Great Repeal Bill. La legge quadro che deve cancellare l’European Communities Act del 1972 (gb312en-version2) revocando con la Brexit la potestà legislativa dell’Unione europea sul Regno Unito ed assorbire le norme europee per poi decidere quali mantenere e quali no.

La premier britannica Theresa May. Tiene la maggioranza di Governo nella Camera dei Comuni
Il via libera alla legge è stato dato da 326 deputati, mentre i No sono stati 290. La maggioranza della premier Theresa May ha tenuto, rispondendo bene agli attacchi dell’opposizione.
Ogni modifica specifica sarà sottoposta a future letture tecniche del testo.
A sostenere la May la destra unionista nordirlandese del DUP. Ma anche qualche deputato dell’opposizione si è schierato con la maggioranza.
I parlamentari hanno dovuto esaminare ben 19 mila norme e direttive europee che regolano ancora la vita e gli affari quotidiani dei britannici e di coloro che risiedono sull’isola.
Il giorno che la Gran Bretagna dirà Good bye all’Unione europea, presumibilmente nel 2019, queste norme avrebbero lasciato un vuoto gigantesco se non importate nel corpus legislativo del Regno.
Ecco spiegata la nuova legge. Norme che erano l’unica alternativa a un divorzio “caotico”, come aveva segnalato il ministro per la Brexit, David Davis, in uno dei suoi ultimi appelli in favore del Sì e ripetute subito prima del voto dal titolare della Giustizia, David Lidington.
Insomma, questo voto che ha visto prevalere la disciplina del Partito dei Conservatori, fissa punti fermi alla politica estera di Londra. Anche se il Paese vive una stagione economica non certo eclatante, con i consumi che sono calati notevolmente (livello più basso da 4 anni, colpa anche dell’inflazione e della sterlina debole).
Mentre aumenta la pressione per sfondare il tetto per aumentare i salari nel pubblico impiego.
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