Di Pierpaolo Piras
Londra. L’accordo commerciale di separazione (Brexit) tra il Regno Unito e l’Unione Europea è stato raggiunto all’ultimo minuto.
Lo ha annunciato Il Premier inglese, Boris Johnson, in un conferenza stampa al N°10 di Downing Street.
I tempi erano diventati strettissimi: le crescenti e lunghissime code di camion per attraversare il Canale della Manica e il rischio di carenza reale di rifornimenti di base per gli importatori britannici, avevano aggiunto drammaticità a un calendario che avanzava inesorabilmente verso la fine del periodo di transizione della Brexit, che arriverà senza ulteriori dilazioni il 31 dicembre.
Il testo dell’accordo è lungo 500 pagine, alle quali altre ne seguiranno con i decreti applicativi particolareggiati nel corso dei prossimi mesi.
L’intesa attuale giunge alla fine del periodo di transizione concordato all’inizio del 2020, allorché la Brexit passò dall’essere una decisione politica ad una realtà del tutto giuridica.
Nel totale riserbo diplomatico, nonostante l’impatto pandemico, le tortuose trattative sono state guidate da Michel Barnier (commissario della UE) e da David Frost, diplomatico del Regno Unito.
A Bruxelles c’è entusiasmo, felicemente espresso dalla presidente della Commissione Europea , Ursula von der Leyen. “Questo accordo passerà alla storia “ lei afferma. Non si sa se per convenzione formale o per convinzione personale.
Il Primo Ministro britannico appare raggiante, si presenta alle telecamere con sorriso smagliante e i pollici rivolti all’insù.
Egli dice che: “L’accordo raggiunge qualcosa che le persone di questo Paese sapevano di poter fare, ma è stato detto loro che era impossibile: abbiamo ripreso il controllo delle nostre leggi e del nostro destino, completamente e senza restrizioni”.
Emerge ancora una volta lo sciovinismo tutto inglese nel vedere i propri interessi, economici e politici, sicuramente legati al continente europeo ma con le decisioni altrettanto assunte solo dalla propria parte dello Stretto della Manica.
Il trattato segnerà l’inizio di una nuova era nelle relazioni del continente con il Regno Unito dopo 47 anni di difficile convivenza all’interno dell’Unione europea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA