BRICS: il fervore dei Paesi per l’intelligence geospaziale in calo al vertice di Rio 2025

Di Giuseppe Gagliano*

RIO DE JANEIRO (BRASILE). Al vertice dei BRICS tenutosi a Rio de Janeiro, nei giorni scorsi,  l’alleanza composta da Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e dai nuovi membri Egitto, Etiopia, Indonesia, Iran ed Emirati Arabi Uniti ha riaffermato il suo impegno per rafforzare la cooperazione internazionale in vari ambiti.

I protagonisti dei BRICS a Rio de Janeiro (Foto Alexandre Brum / BRICS Brasil) da https://brics.br/en/news/brics-summit-signs-historic-commitment-in-rio-for-more-inclusive-and-sustainable-governance

Tra questi, l’intelligence geospaziale, un settore cruciale per la sicurezza, la gestione delle risorse e lo sviluppo sostenibile, aveva suscitato grandi aspettative nei mesi precedenti al summit.

Tuttavia, nonostante le ambizioni dichiarate, il vertice ha rivelato un netto calo del fervore collettivo per un programma geospaziale condiviso, evidenziando divergenze strategiche e priorità contrastanti tra i membri del blocco. In un contesto globale segnato da tensioni geopolitiche e dalla competizione tecnologica, il sogno di una cooperazione spaziale coordinata tra i BRICS sembra perdere slancio.

Le ambizioni geospaziali dei BRICS: un progetto ambizioso ma complesso

L’intelligence geospaziale, che combina l’osservazione della Terra tramite satelliti con l’analisi avanzata dei dati, è diventata un pilastro strategico per le nazioni moderne.

I BRICS, che rappresentano circa il 41% della popolazione mondiale e il 37% del PIL globale, hanno identificato questo settore come un’opportunità per rafforzare la loro influenza collettiva e ridurre la dipendenza dalle tecnologie spaziali occidentali.

Negli ultimi anni, il blocco ha discusso la creazione di un sistema condiviso di satelliti per l’osservazione della Terra, con l’obiettivo di migliorare il monitoraggio ambientale, la gestione delle catastrofi naturali e la sicurezza regionale.

Progetti come il “BRICS Satellite Constellation”, proposto inizialmente da Russia e Cina, miravano a integrare le capacità spaziali dei membri, sfruttando l’esperienza di potenze come l’India, con il suo programma spaziale ISRO, e la Cina, leader nell’osservazione satellitare.

Il Brasile, che ha assunto la presidenza pro tempore dei BRICS nel 2025, aveva posto l’innovazione tecnologica, inclusa l’intelligence geospaziale, tra le priorità del suo mandato. Rio de Janeiro, sede del vertice, è stata promossa come un hub per l’innovazione urbana, con iniziative come il progetto “Rio AI City”, che integra l’intelligenza artificiale per l’analisi dei dati geospaziali.

Tuttavia, il summit ha messo in luce una realtà diversa: le ambizioni iniziali si sono scontrate con divisioni interne e ostacoli pratici, riducendo l’entusiasmo per un programma congiunto su larga scala.

Divergenze e ostacoli al vertice di Rio

Nonostante il potenziale strategico dell’intelligence geospaziale, il vertice di Rio ha evidenziato profonde divergenze tra i membri dei BRICS.

La Russia, che ha spinto per una cooperazione spaziale con un forte accento sulla sicurezza militare, ha proposto di integrare i dati geospaziali per il monitoraggio delle frontiere e delle attività NATO, un’agenda che ha trovato scarso consenso tra Brasile e India, più inclini a un approccio civile e orientato allo sviluppo sostenibile.

La Cina, pur essendo un leader tecnologico nel settore, ha mostrato una certa riluttanza a condividere pienamente le sue capacità satellitari, preferendo mantenere il controllo su infrastrutture strategiche come il sistema Beidou.

Il Brasile, da parte sua, ha cercato di promuovere un’agenda inclusiva, focalizzata sull’uso dell’intelligence geospaziale per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare.

Ad esempio, il Centro Operativo di Rio de Janeiro, che utilizza algoritmi avanzati per monitorare i rischi di disastri naturali, è stato presentato come un modello per la cooperazione tra i BRICS.

Tuttavia, le differenze nelle priorità nazionali hanno complicato l’elaborazione di un piano concreto.

L’India, ad esempio, ha sottolineato l’importanza di sviluppare piattaforme open-source per l’analisi geospaziale, mentre l’Iran e l’Egitto hanno espresso preoccupazioni sulla fattibilità economica di un programma condiviso, data la necessità di ingenti investimenti in infrastrutture spaziali.

Le assenze di alto profilo al vertice hanno ulteriormente indebolito l’unità del blocco.

Putin e Modi

 

Il Presidente russo Vladimir Putin, partecipando solo virtualmente a causa di un mandato di arresto della Corte Penale Internazionale, e il leader cinese Xi Jinping, assente per conflitti di agenda, hanno lasciato il summit nelle mani di Brasile e India, con il Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva e il primo ministro indiano Narendra Modi a dominare la scena.

Questa dinamica ha spostato l’attenzione verso temi come la riforma della governance globale e la transizione verde, relegando l’intelligence geospaziale a un ruolo secondario.

Un contesto geopolitico complicato

Il calo di entusiasmo per la cooperazione geospaziale è stato influenzato anche dal contesto geopolitico più ampio.

Le tensioni legate alla guerra tra Iran, Israele e Stati Uniti, così come il conflitto in corso in Ucraina, hanno complicato il dialogo tra i membri.

La Russia e l’Iran, in particolare, hanno cercato di orientare il vertice verso posizioni anti-occidentali, proponendo l’uso dell’intelligence geospaziale per contrastare le influenze di Stati Uniti ed Europa.

Questo approccio è stato respinto da Brasile e India, che hanno preferito evitare toni conflittuali per non compromettere le relazioni con l’Occidente.

Inoltre, la recente espansione dei BRICS, con l’ingresso di Indonesia, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti, ha reso più difficile raggiungere un consenso.

I nuovi membri hanno portato con sé interessi e capacità tecnologiche eterogenee, complicando l’integrazione dei sistemi geospaziali.

Ad esempio, mentre l’India e la Cina dispongono di programmi spaziali avanzati, Nazioni come l’Etiopia e l’Egitto sono ancora in una fase iniziale di sviluppo delle loro capacità satellitari, limitando la possibilità di un’azione coordinata.

Il ruolo della Nuova Banca di Sviluppo

Un altro fattore che ha contribuito al rallentamento del progetto geospaziale è la mancanza di finanziamenti adeguati.

La Nuova Banca di Sviluppo (NDB), guidata dall’ex Presidente brasiliana Dilma Rousseff, ha finanziato numerosi progetti infrastrutturali nei Paesi BRICS, ma il budget destinato all’intelligence geospaziale rimane limitato.

Sebbene la NDB abbia il potenziale per sostenere lo sviluppo di una costellazione satellitare condivisa, le priorità del vertice si sono concentrate su altre aree, come la sicurezza alimentare e la transizione climatica, riducendo le risorse disponibili per programmi spaziali ambiziosi.

Prospettive future: un’occasione persa?

Il vertice di Rio de Janeiro ha prodotto una dichiarazione congiunta che riafferma l’impegno dei BRICS per la cooperazione tecnologica, ma i dettagli su un programma geospaziale condiviso sono rimasti vaghi.

La creazione di un osservatorio BRICS per monitorare le migliori pratiche nell’uso dell’intelligenza artificiale e dei dati geospaziali è stata discussa, ma non sono stati delineati piani concreti per la sua implementazione.

Nel frattempo, città come Rio de Janeiro e São Paulo continuano a sviluppare progetti locali, come l’uso di algoritmi per la gestione del traffico e la prevenzione delle inondazioni, che potrebbero servire come modello per una futura collaborazione.

Tuttavia, senza un consenso chiaro e un impegno finanziario condiviso, il sogno di una costellazione satellitare BRICS rimane lontano.

La competizione tecnologica globale, dominata da attori come Stati Uniti, Europa e Cina, rende ancora più urgente per i BRICS definire una strategia comune.

Per il Brasile, che concluderà la sua presidenza a dicembre 2025, il vertice di Rio rappresenta un’opportunità parzialmente persa per consolidare il ruolo del blocco come leader nell’intelligence geospaziale.

Conclusione

Il vertice BRICS di Rio de Janeiro del 2025 ha messo in luce le ambizioni, ma anche le sfide, del blocco nel campo dell’intelligence geospaziale.

Sebbene l’alleanza abbia il potenziale per rivoluzionare la cooperazione spaziale tra i paesi del Sud globale, le divergenze strategiche, le tensioni geopolitiche e le limitazioni finanziarie hanno frenato il fervore iniziale. In un mondo in cui l’osservazione della Terra è sempre più cruciale per affrontare le sfide globali, i BRICS dovranno superare le loro divisioni interne per trasformare le loro ambizioni in realtà.

Per ora, il vertice di Rio segna un passo indietro, ma lascia aperta la porta a futuri tentativi di collaborazione in un settore destinato a ridefinire il futuro della geopolitica e dello sviluppo sostenibile.

FOTO COPERTINA: Ueslei Marcelino / BRICS Brasil da https://brics.br/en/news/brics-summit-signs-historic-commitment-in-rio-for-more-inclusive-and-sustainable-governance

* Presidente Centro Studi Cestudec

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