Brigata Folgore, il CAPAR celebra il sessantesimo di attività a Pisa

Pisa. Il Centro Addestramento Paracadutismo (CAPAR) ha celebrato, nei giorni scorsi, la cerimonia per i 60 anni della presenza dei paracadutisti in città.
I festeggiamenti si sono tenuti nella caserma Gamerra di Pisa. Presenti oltre alle massime autorità cittadine, era presente il comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore”, generale Roberto Vannacci, che nel suo discorso ha sottolineato quanto sia rilevante l’impronta che lascia sul carattere dei giovani paracadutisti la loro permanenza formativa presso la Gamerra.

Un momento della cerimonia nella caserma Gamerra di Pisa

Il colonnello Alessandro Borghesi, Comandante del CAPAR, ha ringraziato le centinaia di civili intervenuti per celebrare questo importante anniversario sottolineando come il Centro faccia ormai parte del tessuto sociale della città ed il rapporto con tutti gli Enti, organizzazioni ed associazioni presenti sul territorio non sia mai stato così positivo ed intenso come in questo momento.
Momento particolarmente sentito della celebrazione è stata anche la consegna ufficiale del basco amaranto, segno distintivo delle aviotruppe, a sessanta nuovi paracadutisti appena formati dal Centro dopo quasi sei mesi di duro addestramento. Padrino di questa fase della cerimonia è stato il novantasettenne sergente maggiore Arturo Rota, reduce della battaglia di El Alamein dove ha combattuto con il IV Battaglione della Divisione Folgore.

La consegna del basco amaranto

Al termine della cerimonia è stato effettuato a cura degli istruttori di paracadutismo un aviolancio con la tecnica della caduta libera, con atterraggio sul piazzale della caserma.

L’aviolancio con la tecnica della caduta libera

Grazie a dei buoni libro è stata poi premiata una quinta classe elementare nell’ambito di un concorso figurativo dal tema “Pisa ed i Paracadutisti”. Una mostra fotografica ha ripercorso i 60 anni dei paracadutisti in città e sono stati allestiti alcuni stand espositivi in cui sono state presentate le attività formative e tecniche svolte presso il CAPAR.

Molto apprezzata è stata anche la visita al Museo dei Paracadutisti Italiani, una realtà espositiva su 13 sale di oltre 700 metri quadrati che è stata anche recentemente inserita nel circuito museale pisano.

Autore