NAPOLI. Si è tenuto, ieri a Napoli, presso il Circolo Ufficiali Marina Militare, il convegno “Criticità nelle aree economiche omogenee: geopolitica e conflitti militari, finanza, demografia e rischi ambientali”, moderato dal giornalista Maurizio Carucci del quotidiano Avvenire.
La conferenza, destinata ai manager delle Amministrazioni pubbliche e agli addetti alla logistica delle Forze Armate, ai funzionari e ai brokers delle compagnie di assicurazione, è stata finalizzata a mettere a confronto le esperienze acquisite sul campo in merito alla gestione delle criticità, per fornire ai presenti uno specifico know-how sulle varie tematiche affrontate, utile per l’analisi dei rischi. Un interessante momento di approfondimento su tematiche di strettissima attualità.
Tra i rischi per l’economia globale, infatti, le tensioni geopolitiche sono ormai le più temute da Governi e imprese.

Il convegno, organizzato dal Gruppo Schultz e dalla Rete d’Imprese Finance & Risk, con il patrocinio del Ministero della Difesa, è stato aperto dal saluto del Capo di Stato Maggiore del Comando Logistico Ammiraglio di Divisione Pierpaolo Budri che ha dato il benvenuto a tutti i partecipanti, alla presenza dell’Ammiraglio di Squadra Vincenzo Montanaro Comandante Interregionale Marittimo Sud, del Generale di corpo d’Armata (aus) Giuseppe Nicola Tota, del Generale di Corpo d’Armata (ris) Vincenzo Santo.
Prima degli interventi dei relatori, è stato letto un messaggio di saluto inviato dal Cardinale Raymond Burke.
“L’intendimento L’intendimento è stato quello di fare una disamina giuridica ed economica delle cosiddette aree economiche omogenee, tipo Unione europea, Unione africana, e di valutare quali sono i fattori di opportunità e i fattori di criticità che potrebbero effettivamente impattare su questi aspetti – commenta il prof. Luigi Pastorelli, CEO del Gruppo SCHULT’Z – Io che sono un probabilista, un valutatore del rischio, voglio capire quanto il cambiamento climatico, l’invecchiamento della popolazione, le conflittualità religiose, siano in grado di cambiare lo scenario.Intendiamo fornire uno strumento nuovo di analisi per affrontare le situazioni di crisi che sono sempre più presenti, come facilmente si può immaginare, dalla crisi del Medio Oriente all’Ucraina, e soprattutto l’Africa. Ad esempio una domanda che ci si potrebbe porre: ma le nuove collocazioni di elettrodotti potrebbero essere un fattore di stabilità delle aree? E’ un nuovo modo di approcciare ai temi critici del momento”.
Tra gli argomenti del fitto programma, l’illustrazione delle principali aree economiche omogenee, e della loro specificità a cura del professore emerito di Economia Internazionale presso il Dipartimento di Economia dell’Università Bocconi, Fabrizio Onida; la disamina delle criticità sistemiche (migrazione climatica; aspetti demografici; conflitti religiosi) a cura del Docente di Teoria del Rischio e CEO del Gruppo SCHULT’Z prof. Luigi Pastorelli. la strategia dell’ Unione Europea in relazione alle Aree Omogenee, a cura dell’analista politico per le Relazioni Internazionali della Commissione Europea Vittorio Calaprice; le connessioni finanziarie riferite al Word Forum Economics e strategie del Forum di Davos, a cura del docente di Management & Finanza Angelo Paletta.
Sugli aspetti di carattere Geopolitico e la disamina dei conflitti, ha parlato il Generale Vincenzo Santo: “Bisogna intanto chiarire una questione sostanziale, ossia la differenza che esiste tra geopolitica, che è una strutturazione se vogliamo storica di determinate teorie, e quello che invece bisogna considerare oggi, ossia l’analisi geopolitica, cioè sostanzialmente tutto quell’insieme di studio, osservazione, quindi analisi e conseguente sintesi, la sintesi di fatto è la strategia che ne consegue, e tutte quelle che sono le caratteristiche di questo geo. Aspetti che riguardano l’economia, le risorse energetiche, la geografia etnica, geografia delle religioni, considerazioni che fa uno Stato quando si trova a dover studiare il proprio spazio e capire in quello spazio come poter difendere e affermare interessi. Bisogna comprendere effettivamente come tutte questi parametri possano influire negativamente o sfruttati positivamente allo scopo di perseguire i propri obiettivi”.
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