Campagna di Russia, sabato a Cargnacco onori solenni per i 12 soldati Caduti. I corpi sono stati ritrovati a Kirov

Cargnacco (Udine). Onori solenni, sabato prossimo, per i 12 soldati italiani Caduti, di cui 2 noti, a Kirov, nel corso della Campagna di Russia.

Gli scavi a Kirov

I due noti sono Antero Terradura, nato a Passignano sul Trasimeno (Perugia) il 16 gennaio 1913, dell’11° Reggimento Artiglieria e Giulio Lazzarotti, nato a Monchio delle Corti (Parma) il 25  giugno 1922, dell’8° Reggimento Alpini.

I resti sono stati rimpatriati il 14 dicembre scorso a cura del Commissario Generale per le Onoranze ai Caduti e successivamente trasferiti per la definitiva inumazione presso il Tempio della Madonna del Conforto di Cargnacco (Udine). Al termine della cerimonia di sabato, le salme saranno consegnate ai familiari.

L’individuazione dei Caduti in una fossa comune nella regione di Kirov risale a giugno 2015, quando uno speleologo comunicò l’avvenuto ritrovamento della fossa comune vicino alla città di Kirov, nella quale risultavano sepolti prigionieri di guerra di varia nazionalità, tra cui italiani.

Il Commissariato Generale, con la preziosa collaborazione con le autorità diplomatiche italiane a Mosca, verificò l’esistenza della sepoltura collettiva, situata nei pressi della linea ferroviaria utilizzata per il trasferimento dei prigionieri di guerra – tedeschi, italiani, ungheresi, polacchi, rumeni – destinati ai campi di prigionia nel Nord della Russia.

Durante la sosta dei treni, i corpi dei militari deceduti durante il viaggio venivano abbandonati a ridosso dei binari e la popolazione locale provvedeva spontaneamente a dare loro rapida e pietosa sepoltura.

La quale era costituita da varie fosse comuni contigue distanti tra loro pochi metri e conteneva un numero imprecisato di prigionieri sepolti, senza che fosse possibile distinguerne la nazionalità.

I conseguenti lavori di scavo hanno consentito il recupero di circa 1.657 Caduti (circa 1.083 nel 2017 e circa 574 nel 2018) e, tra questi, è stato possibile individuare 12 italiani.

La Campagna di Russia causò tanti morti e feriti tra i soldati italiani

E’ stato possibile grazie al rinvenimento dei capi di vestiario e brandelli di uniformi di foggia italiana (come ad esempio stivali o scarponi da combattimento che meglio hanno resistito all’azione disgregatrice del tempo), dei segni distintivi dei Reparti di appartenenza o di oggetti personali di fattura italiana reperiti addosso ai resti. Per due di essi è stato anche possibile ricollegare la piastrina identificativa personale, permettendo il loro certo riconoscimento.

Il Commissariato Generale, avvalendosi della collaborazione dell’addetto militare per la Difesa presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca e inviando anche proprio personale sul posto, ha svolto un’attenta opera di monitoraggio sui lavori di ricerca, localizzazione ed esumazione, allo scopo di avere certezza dell’individuazione di Caduti italiani.

I rapporti con le autorità russe, come previsto dagli accordi governativi bilaterali in vigore tra le nazioni, sono stati gestiti per il tramite dell’Associazione “Memoriali militari”, ufficialmente designata dal Governo di Mosca.

I predetti lavori, svolti nelle estati del 2017 e del 2018, sono stati praticamente organizzati e gestiti dal paritetico Ente tedesco Volksbund Deutsche Kriegsgraberfursorge (VDK), con l’impiego di proprio personale specializzato, con il contributo di volontari russi, tedeschi e italiani.

Questi ultimi appartenenti al gruppo di associazioni denominato North Appenine Po’  Valley (NAPV) di cui è capofila l’Associazione Gotica Toscana.

I volontari italiani sono stati preziosi per l’attività di individuazione e riconoscimento dei connazionali Caduti.

I resti mortali recuperati nelle fosse comuni di Kirov, risultati assolutamente ignoti e di cui non era possibile nemmeno dedurre la nazionalità, sono stati sepolti nel cimitero dei prigionieri di guerra del paese di Falyonki (distante circa 100 chilometri da Shikhovo), dove le autorità russe hanno organizzato, il 7 agosto 2018, una cerimonia in occasione della tumulazione dei primi 10 di essi, a cui ha partecipato un ufficiale in rappresentanza del Commissariato Generale.

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