Carabinieri: 40° anniversario dell’uccisione del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa al Museo storico dell’Arma

Di Flavia De Michetti

ROMA. Nella giornata di ieri, dopo un periodo di stop forzato a causa della pandemia, presso il Museo storico dell’Arma dei Carabinieri a Roma, è stata inaugurata la riapertura della mostra dei cimeli storici appartenuti al Generale dalla Chiesa, in occasione dei 40 anni dalla sua morte.

Nei mesi durante i quali è stato Prefetto di Palermo e già aveva raccolto importanti successi contro la “nuova mafia”, ancora più sanguinaria rispetto a quella contro la quale aveva inizialmente combattuto, l’Ufficiale dalla Chiesa, figura nella quale si uniscono gli ideali ai quali ogni Carabiniere deve ispirarsi, ha sempre rifiutato scorte e auto blindate. Ha ritenuto più opportuno ed efficace, invece, cambiare il proprio itinerario ogni giorno.

Una tappa del percorso proposto all’interno del Museo

Tuttavia, il feroce assassinio avvenuto il 3 settembre del 1982 nel centro di Palermo, nel quale sono rimasti colpiti da raffiche di mitra anche la giovane moglie dell’Ufficiale, Emanuela Setti Carraro, sposata in seconde nozze, e all’Agente di Polizia di scorta Domenico Russo (32 anni), ha sconvolto profondamente il Paese, seminando ancora più preoccupazione e paura per il fenomeno mafioso ormai in continua espansione.

Vedendo i due coniugi crivellati dai colpi, l’Agente Russo ha provato ad impugnare l’arma, bloccato subito da alcuni proiettili che hanno raggiunto la sua testa. Gli assassini sono stati visti scomparire nel buio dopo il terribile agguato.

Un momento della cerimonia

Il Museo storico dell’Arma dei Carabinieri viene istituito il 6 giugno del 1937, quando il Capitano Vittorio Gorini vede realizzata la sua idea di testimonianza dell’azione svolta dall’Arma in pace e in guerra. Dopo due anni, dunque, in occasione della riapertura, la mostra è dedicata al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa conferendo all’evento un’ulteriore valenza simbolica.

L’obiettivo dell’esposizione è quello di non dimenticare e sensibilizzare i cittadini, in particolare i più giovani, a una figura tanto straordinaria, fedele nei confronti dello Stato e delle Istituzioni, fino all’estremo sacrificio.

Il percorso proposto all’interno del Museo, organizzato dal Dottor Andrea Pamparana, curatore dell’esposizione, conduce i visitatori lungo le tappe della carriera professionale e privata del Generale e, allo stesso tempo, è possibile rivivere la storia dell’Arma dei Carabinieri attraverso i preziosi cimeli, video e quadri esposti.

40° anniversario dell’uccisione del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa al Museo storico dell’Arma

Certe cose non si fanno per coraggio. Si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e figli dei nostri figli” – Generale Carlo Alberto dalla Chiesa.

Raccontare in particolar modo l’uomo Carlo Alberto dalla Chiesa, prima ancora che il Generale, vuol dire trasmettere soprattutto ai giovanissimi una storia e un modello che, a distanza di anni, sono più vivi e attuali che mai. Per la Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la cui mission è la valorizzazione del portato degli anniversari nazionali verso le nuove generazioni, la realizzazione della graphic novel e la mostra inaugurata ieri presso il Museo Storico dell’Arma sono due progetti volti a diffondere l’esempio di un uomo e del suo impegno di giustizia verso quanti non lo hanno potuto conoscere” ha dichiarato Paolo Vicchiarello, Coordinatore della Struttura di missione per la valorizzazione degli anniversari nazionali e della dimensione partecipativa delle nuove generazioni, Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Inoltre, ha aggiunto “L’approccio della graphic novel evita una narrazione “eroicistica”, e dunque il rischio di farla percepire lontana e distante dalla quotidianità. È la storia di un uomo, la cui vita intrisa di straordinaria normalità, è stata segnata da un costante riferimento ai giovani e al senso di responsabilità che nutriva nei loro confronti. Raccontare tutto questo vuol dire valorizzare il Generale dalla Chiesa come modello di identità nazionale, di tenore etico e morale, la cui memoria deve resistere e persistere nel tempo”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore