Carabinieri: celebrato il ventennale di fondazione del CoESPU

ROMA. A Roma, presso l’Aula Magna della Scuola Ufficiali Carabinieri, è stato celebrato il Ventennale della fondazione del Centro di Eccellenza per la Stability Police Units (CoESPU), alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del Vice Presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale On. Antonio Tajani, del ministro della Difesa On. Guido Crosetto, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo.

Un momento dell’evento

Tra i presenti anche l’Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia e a San Marino, Tilman J. Fertitta, oltre che diverse Autorità militari, civili, religiose e delegazioni di Paesi stranieri.

Il CoESPU, Centro di Eccellenza per le Stability Police Units con sede a Vicenza, rappresenta oggi un punto di riferimento internazionale per la formazione avanzata delle forze di polizia specializzate nell’ambito delle operazioni di peacekeeping e stabilizzazione in contesti post-bellici e di crisi.

Istituito nel 2005 grazie a una collaborazione tra il Governo italiano e quello degli Stati Uniti sotto l’egida del G8 (oggi G7), il Centro si configura come un hub dottrinale e di ricerca, dedicato non solo all’addestramento pratico e alle esercitazioni, ma anche allo sviluppo e alla diffusione di dottrina, pensiero innovativo, buone pratiche e lezioni apprese a livello globale.

La conferenza dal titolo “CoESPU: experience, innovation and future challenges. 20 years and beyond” e moderata dal Dottor Gianluca Di Feo – Vice Direttore de “La Repubblica”, è stata incentrata in particolare sull’evoluzione e sull’impatto a livello globale dello Stability Policing, ovvero quel complesso di attività di polizia volte a rafforzare o sostituire temporaneamente la polizia locale allorquando non siano presenti o non idonee allo svolgimento di tali compiti, al fine di contribuire al ripristino e/o alla difesa dell’ordine e della sicurezza pubblica, dello stato di diritto e della protezione dei diritti umani.

Il Comandante Generale dell’Arma, intervenuto nell’occasione, ha esordito rivolgendo un deferente saluto e la più sincera gratitudine al Presidente della Repubblica per la presenza odierna “in una ricorrenza così significativa dell’impegno dell’Arma a favore della comunità internazionale”.

L’intervento del Generale Luongo

Ha dunque incentrato il suo discorso sul CoESPU, in particolare su quella che è stata l’intuizione di fondarlo: “quel progetto, di 20 anni fa, si è dimostrato lungimirante, i numeri parlano chiaro e testimoniano un successo straordinario: il Centro ha formato oltre 15.000 operatori provenienti da 128 Paesi e 17 Organizzazioni internazionali, realizzando una rete globale di capacità condivise, interoperabili, fondate su valori comuni quali la legalità, i diritti umani, la prossimità ai cittadini”.

Si è soffermato poi sul futuro del Centro: “dovrà essere un vero e proprio ecosistema dell’innovazione. Il rinnovamento ciclico ci permetterà di seguire il ritmo incalzante delle trasformazioni globali, per trasmettere capacità al passo coi tempi, pur rimanendo saldi nei nostri valori fondanti”.

Nel concludere, dopo aver ringraziato tutti i militari dell’Arma, i colleghi degli altri Paesi e i professionisti civili che “in questi venti anni hanno reso il CoESPU un’eccellenza internazionale”, ha evidenziato come il Centro rappresenti “un ponte tra continenti, tra culture, tra passato e futuro; continuiamo a camminare su questo ponte e a costruire insieme, con cuore e con passione, il domani della sicurezza internazionale”.

Ha preso, successivamente, la parola il Capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Luciano Portolano, il quale ha illustrato come il CoESPU sia nato 20 anni fa con la missione di contribuire alla stabilizzazione internazionale attraverso la formazione di polizia in grado di operare efficacemente nei teatri post conflitto.

Un momento del discorso tenuto dal Generale Portolano

Il Generale ha poi messo in evidenza il concetto di ripristino della legalità e della sicurezza, premessa per consolidare processi di riconciliazione, ricostruzione, rifondazione dei paesi sconvolti da lunghi e sanguinosi periodi di conflitto.

Inoltre, si è soffermato sul metodo a cui si ispira il CoESPU, ovvero al modello dei Carabinieri: militari abituati a un rapporto empatico e di contatto con le popolazioni civili locali anche in zone difficili, che impongono senza prepotenza, ma senza accettare prepotenze, il rispetto per l’uniforme che portano e per ciò che essa rappresenta.

Infine, è intervenuto il Ministro della Difesa On. Guido Crosetto: “Signor Presidente della Repubblica, grazie di essere con noi oggi. A nome di tutte le Forze Armate, in particolare oggi dell’Arma dei Carabinieri, e di questa straordinaria organizzazione internazionale, ma molto italiana, rivolgo il ringraziamento per aver voluto essere qui in occasione del ventennale. La presenza dello Stato italiano, della Repubblica – Presidente – è importante perché è, non solo un momento di orgoglio internazionale, ma un momento di orgoglio per noi italiani. È meglio accendere un cerino che imprecare contro le tenebre. Il CoESPU è proprio questo: una fiammella che, in un mondo che a tratti ci appare avvolto nell’oscurità, continua a tenere viva la luce. La luce dell’umanità, del diritto, delle conquiste civili che abbiamo raggiunto. Non è l’unica fiammella, ce ne sono molte. Il nostro compito è custodirle, proteggerle, alimentarle. Farle diventare un fuoco. Perché la libertà, la pace e il diritto devono divampare. In vent’anni, il CoESPU ha fatto proprio questo: ha mantenuto viva una speranza concreta. La speranza che le Forze Armate e le Forze di Polizia possano essere – quando animate non solo da competenza tecnica, da equipaggiamenti o rigore militare, ma da un’anima – un elemento fondamentale nella costruzione della pace. Non è un caso che il Centro sia sorto in Italia: c’è un preciso motivo, di cui andare fieri, qualcosa di profondamente legato all’Arma dei Carabinieri. È un valore che nasce dalla nostra cultura e dalla nostra storia: i militari italiani sono capaci di stare in mezzo alla gente, di dialogare con la collettività. E penso ai Carabinieri chiamati ad operare in realtà difficili, come quelli della Stazione di San Luca, che sono presidio dello Stato in un’area dove è difficile essere simbolo di legalità. Questo è anche il motivo per cui a Rafah, l’Amministrazione americana ha chiesto i Carabinieri, e questa proposta ha subito trovato l’accordo di israeliani e palestinesi. Le nostre Forze Armate incarnano il rispetto per l’altro. Il CoESPU è nato per raccogliere questa esperienza e per farle diventare esperienze comuni: per formare Forze di Polizia di altri Paesi. Questo è il nostro contributo, profondamente italiano, alla stabilità del mondo e alla ricerca della pace. Un contributo di cui siamo orgogliosi”.

Il ministro della Difesa Guido Crosetto durante il suo intervento

Sul tema inoltre sono intervenuti illustri relatori, come il Professor Rosario Salvatore Aitala, Primo V.Pres. della Corte Penale Internazionale, Mr. Faisal Shakar, United Nations Police Adviser, l’Amb. Stefano Sannino, Dir. Gen. della Dir. Gen. Medio Oriente e Nord Africa della Commissione Europea (DG-MENA) e infine il Prof. Raffaele Marchetti, Dir. Centro per gli studi internazionali e strategici, Università LUISS.

Nel corso dell’evento il Presidente della Repubblica ha consegnato le seguenti Croci al Merito dell’Arma: – argento, a Michael Larmas Smith, già Direttore per le Iniziative Globali presso il Bureau of Political-Military Affairs del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti – argento, a Jennifer Pulliam, già Direttrice per le Iniziative Globali presso il Bureau of Political-Military Affairs del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti – bronzo, al Colonel US Army Joe Bruhl, Vice Comandante del CoESPU – bronzo, a Karen J. FINKENBINDER, Police Expert and Advisor – bronzo, a Michael J. Dziedzic, Col. (in quiescenza) US Air Force e docente presso la George Mason University Schar School of Policy and Government. Dalla sua fondazione il CoESPU ha promosso il dialogo tra forze di polizia civili e militari, supportando il rafforzamento dello Stato di Diritto e diventando punto di incontro privilegiato tra culture ed esperienze differenti, collaborando attivamente con numerose organizzazioni internazionali – tra cui le Nazioni Unite, l’Unione Africana, l’Unione Europea e l’OSCE – e con il mondo accademico, inclusi numerosi atenei italiani e stranieri.

Il Centro si distingue per il suo impegno nella diffusione della cultura della legalità e del rispetto dei diritti fondamentali, con particolare attenzione alle sfide legate alla Protezione dei Civili e dei soggetti più vulnerabili in contesti post-bellici o instabili, con un’attenzione particolare verso la violenza di genere e l’agenda.

Attraverso corsi di formazione, progetti di ricerca e attività di cooperazione internazionale, il Centro contribuisce in modo fattivo alla promozione della Pace, della Sicurezza e della Speranza nelle aree più fragili del pianeta, offrendo un esempio concreto di responsabilità globale e servizio all’umanità.

Nell’ambito delle celebrazioni sono state organizzate ulteriori iniziative nella città di Vicenza, sede del CoESPU, come la cerimonia di annullo postale presso la sala Stucchi di Palazzo Trissino ed il concerto della Banda dell’Arma nella suggestiva cornice di Piazza dei Signori.

Inoltre, grazie alla preziosa collaborazione con Rai Cultura, in prima serata dal 23 giugno, è stato trasmesso uno speciale docufilm interamente dedicato al Centro e alla sua storia, realizzato con immagini inedite, interviste e riprese suggestive direttamente dai luoghi di formazione e dalle aree operative della struttura.

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