Carabinieri: corso negoziatori 1° livello a Velletri. Sicurezza e gestione critica degli eventi una qualifica che arricchisce la formazione dei Marescialli

Velletri (Roma) – dal nostro inviato. Professione – meglio specializzazione Negoziatori di primo livello.

Spesso li avrete visti raccontati in tanti film americani dove emergeva la figura di un liberatore di ostaggi in mano a gruppi terroristici, di criminali o anche di persone alle prese con forti problemi psicologici.

Due frequentatori del corso per Negoziatori in attività esercitativa

Report Difesa ne ha conosciuti di quelli veri.

O, meglio, ha conosciuto una quindicina di aspiranti tali, reclutati dal Comando Generale tra le fila dell’Arma Territoriale per essere sottoposti a un intenso iter formativo (di cui parleremo a breve) al termine del quale, per chi avrà avuto successo, si aprirà un mondo fatto di ulteriore responsabilità, prontezza, capacità da mantenere in efficienza.

Sono militari dell’Arma che per alcune settimane, ospitati dall’Istituto Superiore di Tecniche Investigative di Velletri (Roma), apprenderanno come intervenire rapidamente per risolvere situazioni di crisi con lo strumento dell’ascolto attivo, la Negoziazione.

Provengono tutti da lunghe esperienze di investigatori maturate in tutte le parti d’Italia.

Sul loro addestramento vegliano l’occhio, le lezioni e gli ammaestramenti degli incursori dei Carabinieri, gli operatori del Gruppo Intervento Speciale (GIS) di Livorno, il cui Nucleo Negoziatori ha il compito, tra in numerosi altri, di curare la selezione, la formazione e, una volta abilitati e reimmessi sul territorio nazionale, la consulenza operativa in caso (sempre meno infrequente…decine gli interventi solo nell’anno in corso) di intervento reale.

In questo specifico settore il GIS investe risorse da quasi vent’anni, selezionando al suo interno incursori da avviare a corsi di alta formazione tenuti presso le più qualificate realtà a livello internazionale (FBI, Scotland Yard, Gendarmeria francese per citarne solo alcuni) e consentendo loro il mantenimento e l’accrescimento delle capacità con seminari, simposi, workshop e scambi addestrativi con i paritetici di celebri (per professionalità e storia) Unità Antiterrorismo di tutto il globo.

I carabinieri dei GIS in esercitazione

I Negoziatori di 1° livello dispiegati sul territorio sono ancora pochi, considerato l’obiettivo strategico di alimentare ogni Comando Provinciale con almeno un qualificato e, per i Comandi di maggior estensione/esposizione, elevare questo numero di alcune unità.

Sono uno dei fiori all’occhiello dell’Arma e si tratta di una specializzazione che viene attribuita a militari del ruolo Ispettori (i Marescialli).

Ma entriamo ora più nel tema.

Nelle attività formative c’è un’alternanza tra la parte teorica e quella pratica. Tra le materie oggetto di studio in aula ci sono psicologia, elementi di comunicazione, sociologia.

Tutta la preparazione viene fatta affinchè poi il “Nego” sia capace di gestire ogni situazione di crisi.

Uno degli istruttori simula l’uso del coltello

Gli istruttori danno molta importanza all’aspetto esperienziale, ovvero allo studio di scenari che vengono presi dalla quotidianità a cui un Carabiniere viene chiamato ad operare.

Oppure se ne preparano di nuovi, tenendo conto dell’attuale momento storico che stiamo vivendo.

Basti pensare alla crisi pandemica mondiale che ha causato la chiusura di attività commerciali, di industrie, ha messo molte persone a lavorare in smart working ebbene essa è diventata oggetto di studio da parte dei Carabinieri per poi testare e valutare, in un’attività formativa, il comportamento del frequentatore.

In una manciata di minuti, infatti, essi hanno dovuto misurarsi, a turno, su vari scenari e hanno dovuto trovare la soluzione più corretta per porre fine all’evento.

Eventi tra i più disparabili, tra i quali quello di un fioraio tradito dalla moglie che voleva uccidere l’amante della signora.

O quello di un padre che in crisi con la moglie aveva sequestrato il figlio di pochi giorni e lo voleva uccidere come ripicca nei confronti della compagna.

O il professionista residente in un piccolo centro che voleva gettarsi di sotto sempre per ragioni personali.

In ogni passaggio, gli allievi hanno dovuto mettere in pratica, sia in qualità di Nego 1 (che ha contatto con la persona in crisi) che di Nego 2 (di supporto al 1), quanto appreso in aula.

Gli approcci possono essere infatti diversi, ogni situazione è diversa.

IL RUOLO DEL NEGOZIATORE

Il Negoziatore, al momento in cui viene chiamato ad operare, deve saper leggere anche i profili social della persona con la quale deve dialogare. La capacità dei militari dell’Arma di saper valutare la mole di informazioni open source fa si che le attività si possano gestire al meglio.

La formazione su come leggere queste informazioni e come gestirle affina l’arte della negoziazione.

Ma come si deve comportare un Negoziatore di primo livello nel momento in cui il soggetto avesse tra le braccia un neonato, un minore e minacciasse di gettarsi nel vuoto?

Uno dei principi cardini è quello di non giudicare.

Un altro principio cardine è questo: “Chi comanda non negozia. Chi negozia non comanda”.

La frase è chiaramente attagliata agli Ufficiali e ai magistrati che sono i titolari delle decisioni da prendere o meno sull’uso della forza, come extrema ratio.

Allievi del corso per Negoziatori in esercitazione

Agli Ufficiali sul campo spetta il compito di incarnare la figura del “Incident Commander” (autorità decisionale responsabile della gestione dell’evento), al quale il Negoziatore fornisce, per la propria parte specifica di competenza, le informazioni e le valutazioni sull’evento.

Nella realtà sul luogo avremo il magistrato, il Comandante Operativo che gestisce le API (Aliquote di Pronto Intervento) e le SOS (Squadre Operative di Supporto) e il Negoziatore (oltre a Vigili del Fuoco, 118, curiosi, media).

L’obiettivo è quello di creare una sorta di legame con il soggetto in crisi che può essere una persona disperata, che ha perso il lavoro o che magari esce da una relazione sentimentale andata male o sta per commettere o ha commesso un delitto grave.

Tra il Carabiniere e il soggetto deve crearsi un’empatia con i soggetti anche se è stato commesso un delitto anche grave. Occorre mantenere un controllo, sapere gestire l’evento.

Il Negoziatore deve avere il pieno controllo della situazione. Deve giustificare la presenza di altre persone a fianco a sé.

L’area viene messa in sicurezza. Nel caso il soggetto sia asserragliato in una palazzina, ci sia il pericolo di presenza di armi e/o esplosivi il palazzo viene fatto sgomberare.

In una situazione di altissimo stress come quella di gestire eventi ad alto rischio è molto importante per un Negoziatore avere la collaborazione di un collega che possa fungere da suo braccio destro, senza dimenticare che il GIS, con personale sempre operativo H24, è pronto a supportare, da remoto, ogni movimento, ogni azione del Negoziatore, fornendo una consulenza tecnica per tutta la durata dell’intervento (e oltre, considerati i debriefings post intervento e le successive valutazioni volte ad accrescere il livello).

Gli istruttori ad ogni frequentatore hanno “tolto”, dal punto di vista comunicativo, l’aspetto più poliziesco visto che il compito di ogni investigatore è raggiungere la “verità investigativa” nel più breve tempo possibile.

Hanno infatti puntato su un altro approccio che punta ad instaurare con il soggetto in crisi un dialogo, un’apertura affinchè si possa sentire più tranquillo. Ed entrare nella sua psiche.

Qualora la situazione dovesse guastarsi saranno poi i Carabinieri del GIS a intervenire, come ultima ratio.

Ci sono infatti eventi che hanno bisogno di una gestione da un Posto Comando effettivo, di materiali, procedure e tecniche non alla portata dell’Arma territoriale.

Questi uomini hanno raggiunto una capacità operativa che consente, in base alle informazioni ricevute, anche di redigere in pochi istanti un piano operativo mentre in elicottero stanno raggiungendo il luogo dell’evento.

Il GIS ha, infatti, una preparazione che contempla anche l’aspetto più tattico della Negoziazione, che esercita, potenzia e affina mettendolo a sistema con le altre capacità, per poter affrontare efficacemente una situazione di crisi altrimenti non risolvibile.

IL LAVORO DI INTERAZIONE

Altro elemento chiave trasmesso agli allievi negoziatori è il necessario lavoro di interazione e “cross training” con le API e le SOS dell’Arma.

Sono Unità istituite come rapida risposta all’elevazione della minaccia terroristica all’indomani di Charlie Hebdo (2015) e dei numerosi attentati che scossero il centro Europa in pochi mesi e che, per la natura stessa del loro impiego, sono destinate a lavorare fianco a fianco con i “Nego” nella gestione di molteplici scenari di crisi.

Anche in questo, intensi e impegnativi sono gli esercizi somministrati dagli istruttori del GIS, affinchè i negoziatori di domani siano messi in condizione di addestrarsi quanto più coerentemente con la realtà.

Al termine del corso, per coloro che lo avranno superato con successo, il Nucleo Negoziatori del GIS avrà cura di instaurare un rapporto di “mentoring” e consulenza non solo in caso di intervento, ma anche nel suggerire elementi teorici da approfondire, casi reali avvenuti in tutto il mondo da analizzare per trarne lezioni utili e spunti di riflessione, nonché di pianificare cicli di “aggiornamento” per consentire un concreto mantenimento del livello di efficienza richiesto.

Uno degli istruttori simula di gettarsi da un edificio

Ma parliamo di sottufficiali dell’Arma che rientreranno negli uffici dai quali si sono assentati per la sola durata del corso, ai cui doveri non si sottrarranno in virtù della specializzazione neo conseguita.

Concetto, questo, che gli istruttori tendono a ribadire loro: il “Nego1” rappresenta un carico di lavoro in più, responsabilità in più e, verosimilmente, chiamate la notte o nei momenti di libertà, momenti sempre non prevedibili. Ma questa è di certo, di base, l’indole del Carabiniere.

L’ESERCITAZIONE DEI FREQUENTATORI

In coppia, i frequentatori hanno tenuto una serie di attività esercitative affinchè gli istruttori li potessero valutare e consegnare loro l’ambito riconoscimento che, una volta rientrati nelle rispettive sedi, consentirà loro, anzi imporrà loro, di intervenire.

Con indosso un Gap, un elmetto, uno scudo (addestrativo) in plexiglass, una radio, uno zaino che deve contenere materiale da lavoro ma anche personale, una cartellina, gli allievi sono stati chiamati, a rotazione, a svolgere tre differenti esercizi in un tempo pre stabilito.

L’occhio attento degli istruttori (sia in funzione di esaminatori che nella parte dei soggetti in crisi) ha fatto sì che quanto appreso in aula potesse essere messo in pratica.

Ai frequentatori vengono date delle informazioni di massima sull’evento (questo può avvenire anche nella realtà quotidiana), sul soggetto in crisi. Vengono spiegate quali sono le problematiche, se la persona è armata, se ha commesso precedentemente qualche altro delitto.

La percentuale di successo di superare il corso si aggira su circa il 60%.

La specializzazione di Negoziatore viene poi “iscritta a matricola”.

Nel corso dell’esercitazione tutte le nozioni apprese in aula sono state poi messe in pratica, come quella di mettere in sicurezza il soggetto, farlo respirare normalmente, fornendogli dell’acqua per poi iniziare un rapporto di empatia e prendere informazioni.

Parlando con alcuni di loro, al termine della giornata, abbiamo avuto modo di capire come questa specialità dell’Arma sia molto sentita tra gli stessi Carabinieri.

Una specialità che, insieme a molte altre, rende il nostro Paese più sicuro.

 

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