BARI. I Carabinieri del Comando provinciale di Bari, con il supporto dei Reparti competenti per territorio, hanno eseguito 22 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal GIP del locale Tribunale su richiesta della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).
Il provvedimento è stato emesso in quanto le indagini dell’Arma hanno scoperto la costituzione di un sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti ed altro.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal GIP (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le indagini, condotte dal gennaio 2018 ad oggi, dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Altamura (Bari) e dalla Stazione di Gravina (Bari), mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito ad attività illecite poste in essere dall’associazione.
Gli indagati rispondono, a vario titolo, anche di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, porto e detenzione di armi.
L’indagine trae origine dalle attività connesse al tentato omicidio di Nicola Mangione (alias Geppetto), commesso, l’ 8 gennaio 2018, nel quartiere CEP di Gravina in Puglia.
L’attività investigativa, svolta su questo delitto, aveva documentato come lo stesso era maturato nel contesto del conflitto tra due agguerrite consorterie criminali, radicate in Gravina in Puglia e nate dall’unico clan Mangione in seguito ad una scissione interna, contendendosi il controllo dello spaccio di droga.
In particolare, si erano formati due gruppi, capeggiati dai cugini Mangione.
Uno di questi, detto Remi, è stato arrestato e condannato, insieme ad un complice, con una sentenza definitiva del Tribunale di Bari a 9 anni e 4 mesi di reclusione. L’altro a 7 anni e 4 mesi. Entrambi sono stati, infatti, ritenuti colpevoli del delitto commesso ai danni di Geppetto.
In seguito a questi fatti era iniziata una mirata indagine, coordinata sempre dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che documentava la presenza sul territorio di un vero e proprio sodalizio, ben strutturato ed organizzato, facente capo proprio Remi, dedito allo spaccio di stupefacenti in varie zone della città di Gravina in Puglia, con la ripartizione di ruoli e compiti (luogotenenti di zona, soggetti dediti al taglio e confezionamento dello stupefacente, custodi della droga e spacciatori al dettaglio).
Durante le attività, compendiate nella misura cautelare, sono stati sequestrati 2,5 chili di stupefacente, 3 pistole calibro 7.65 e 87 cartucce dello stesso calibro e documentati numerosi episodi di spaccio di hashish, marijuana e cocaina, nonché la detenzione ed il porto di armi, con l’arresto in flagranza di 9 persone, a vario titolo ritenute responsabili dei predetti reati.
Il GIP del Tribunale di Bari, condividendo il quadro indiziario proposto dalla Procura della Repubblica di Bari – DDA, ha emesso le ordinanze a carico dei predetti indagati, eseguite in Gravina in Puglia, Loreto (Ancona), Limone sul Garda (Brescia) e Ancona.
Si sottolinea che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure cautelari odierne seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.
L’operazione odierna testimonia ancora una volta la costante attenzione dell’Autorità Giudiziaria e dell’Arma dei Carabinieri al delicato fenomeno del traffico di sostanze stupefacenti, evidenziando il ruolo delle Istituzioni quale punto di riferimento per un’efficace azione di contrasto al fenomeno criminale.
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