TRAPANI (nostro servizio). Questa mattina, il ROS, con il supporto in fase esecutiva del Comando provinciale Carabinieri di Trapani e dello Squadrone eliportato “Cacciatori di Sicilia”, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, a carico di Rosalia Messina Denaro.
La donna è indagata per associazione di tipo mafioso.
L’operazione costituisce la prosecuzione dell’indagine che, lo scorso 16 gennaio, ha consentito di catturare a Palermo il latitante Matteo Messina Denaro, fratello dell’indagata, e di trarre in arresto, nella flagranza di reato, il suo accompagnatore Giovanni Salvatore Luppino per procurata inosservanza di pena e favoreggiamento aggravati dalle modalità mafiose.
Andrea Bonafede (classe 1963) per partecipazione ad associazione mafiosa e il medico Alfonso Tumbarello per concorso esterno in associazione mafiosa ed altri reati pure aggravati dalle modalità mafiose.
Ed ancora, Andrea Bonafede (classe 1969) per procurata inosservanza di pena e favoreggiamento aggravati dalle modalità mafiose.
Sono state effettuate varie perquisizioni nella provincia di Trapani.
Rosalia “Rosetta” Messina Denaro è accusata, tra l’altro, di aver fatto parte dell’associazione mafiosa, “con l’aggravante dell’uso della forza di intimidazione e della condizione di assoggettamento e omertà che ne deriva. – si legge nell’ordinanza di custodia cautelare – In particolare, di delitti commessi allo scopo di acquisire, in modo diretto o indiretto, la gestione e il controllo di alcune attività economiche, di concessioni, autorizzazioni, appalti e servizi pubblici, per intervenire sulle Istituzioni e la Pubblica Amministrazione”.
Sempre secondo quanto riportato dall’ordinanza di custodia cautelare, la donna avrebbe tratto, così, profitti illeciti non solo per sé, ma anche per gli altri.
“Nel corso degli anni, inoltre, con la collaborazione di familiari e amici, l’indagata avrebbe prestato un notevole aiuto al fratello Matteo Messina Denaro nella sua lunga latitanza. E avrebbe comunicato con diversi “associati” su questioni economiche e strategiche – aggiunge l’ordinanza di custodia cautelare – consentendo al congiunto di sottrarsi all’esecuzione della pena e di continuare a svolgere le funzioni apicali in Cosa Nostra, provvedendo, per suo conto, a gestire la cassa della famiglia mafiosa”.
In questo modo, avrebbe assecondato i ritmi imposti dai continui e incessanti arresti che hanno flagellato e decimato la famiglia di sangue dell’ex latitante.
Insomma, secondo quanto dimostrato dalle indagini “Rosetta” avrebbe svolto negli anni un ruolo ritenuto affidabile, ovvero quello di referente per tutti gli affari di famiglia e quello di fedele detentrice della cassa, cioè di quelle somme che sono state ritenute oggetto di provenienza illecita e incassate, periodicamente, per conto del fratello.
Come hanno evidenziato i giudici nell’ordinanza di custodia cautelare, Rosalia Messina Denaro è quindi un punto di riferimento della riservata catena di trasmissione dei cosiddetti “pizzini”, di cui la donna sarebbe perfettamente stata a conoscenza del contenuto, avendo avuto un ruolo centrale nel sistema delle comunicazioni con l’ex boss di Cosa Nostra.
Un sistema così congegnato avrebbe consentito a Matteo Messina Denaro di continuare a svolgere il suo ruolo di capo mafioso, salvaguardando, allo stesso tempo, le esigenze di sicurezza esterna ed interna, sia nei confronti delle Forze dell’Ordine, impegnate nella sua ricerca, che nei confronti degli stessi sodali.
Alla luce della ricostruzione dei fatti e delle indagini eseguite dalla Direzione Distrettuale Antimafia, dai ROS dei Carabinieri e su disposizione del Pubblico Ministero, Rosalia Messina Denaro è stata sottoposta a immediata cattura, con le modalità di cui all’art. 285 comma II c.p.p. (Codice di Procedura Penale), ed è stato disposto che gli indagati liberi, fossero tutti condotti nella Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo, per rimanere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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