Carabinieri, il bilancio del provinciale di Napoli: arrestate nel 2019 5.200 persone. Resta alta la guardia sui clan camorristici. Il problema della devianza giovanile

Napoli. I Carabinieri di Napoli hanno arrestato, nel 2019, circa 5.200 persone. E sono state circa 15 mila quelle denunciate durante le pattuglie per il controllo del territorio o nel corso di servizi ad “alto impatto”, il cui nome è evocativo del numero di militari impiegati e della capillarità delle verifiche.

Controllo straordinario del territorio dei Carabinieri a Napoli

I Carabinieri hanno identificato 564.963 persone (l’8% in più dell’anno scorso) e controllato 321.476 veicoli(+ 9%).

Nel 2019 a Napoli e in provincia i delitti sono calati del 7,9%. Le rapine sono scese del 22%, i furti del 6,2%.

“Non c’è stato un fatto di sangue quest’anno – ha spiegato il comandante provinciale dei Carabinieri di Napoli, Generale di Brigata Giuseppe La Gala – che non abbia avuto una risposta immediata, consentendo di individuarne gli autori”.

Questo è stato possibile grazie a indagini già in corso o attività pregresse, frutto di perfetta copertura investigativa e giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli.

Inoltre, sempre quest’anno sono stati raggiunti grandi traguardi nella lotta alla camorra.

Il 2 marzo è stato raggiunto un grande successo interforze: la cattura del latitante Marco Di Lauro. Dall’inizio dell’anno sono stati arrestati 11 latitanti o catturandi e 233 affiliati a vari clan.

A giugno sono stati arrestati 126 affiliati ai clan Contini, Mallardo e Licciardi facenti parte dell’ “Alleanza di Secondigliano”.

Operazione anticamorra dei Carabinieri nel Napoletano

Sono anche stati scoperti gli autori della gravissima sparatoria nell’ospedale “Pellegrini”, avvenuta tra il 16 e il 17 maggio, quando si è rischiata una strage.

Il 19 novembre nell’area torrese sono state arrestate 36 persone per reati connessi alla droga e il 26 novembre, al Rione Sanità, sono stati arrestati 17 persone ritenute affiliate al clan Mauro, una consorteria dedita per lo più al racket.

L’ultima operazione anticamorra è quella che ha portato in carcere 16 persone affiliate al clan De Rosa attivo nel comune di Qualiano.

L’Arma ha posto grande attenzione anche all’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati: quest’anno sono stati sequestrati beni per 24 milioni di euro.

Per quanto riguarda il traffico di droga sono state tolte dal mercato oltre 7 tonnellate di hashish, una di marijuana, 378 chili di cocaina, 31 di eroina e 5783 piante di cannabis.

Sono stati sequestrati 7 mitra, 152 fucili e 231 pistole oltre a 11 bombe da mortaio, una bomba a mano e 13.058 munizioni.

Un’attenzione particolare è stata ed è dedicata inevitabilmente ai reati efferati ma anche a quelli che ledono la dignità delle vittime come le estorsioni e l’usura ed a quelli che si consumano in famiglia perché la protezione delle fasce deboli è una priorità per i Carabinieri.

Sono stati e sono numerosi gli interventi in abitazioni private per litigi, estorsioni da parte di familiari tossicodipendenti, tentati omicidi, maltrattamenti in famiglia.

Quest’ultimo, per l’Arma, è un argomento considerato tristemente attuale per cui i Carabinieri si stanno prodigando sempre di più.

In tal senso, spiegano, la realtà napoletana vanta delle unicità: esiste “la stanza tutta per sé” nella Stazione di Capodimonte dedicata all’ascolto di vittime di violenze o abusi.

La stanza tutta per sè nella Stazione dei Carabinieri a Capodimonte

E’ anche in corso la sperimentazione a livello nazionale del “Mobile Angel” (lo smartwatch per le vittime di stalking o violenza) ed è stata costituita una squadra di Carabinieri specializzati che sono a disposizione per le emergenze in ogni luogo della provincia.

Lo smartwatch per la protezione delle vittime di violenza di genere

I frutti di questo impegno sono evidenti: c’è un arresto ogni 28 ore.

L’ultimo è stato eseguito due notti fa dai militari della Stazione di Afragola. Un 39enne del posto già noto alle Forze dell’Ordine ha vessato per mesi la moglie. Le manette sono scattate quando l’uomo, proprio davanti alla Stazione dei Carabinieri ha minacciato la donna. E’ stato associato al carcere di Poggioreale.

I Carabinieri investono molte energie sul tema della devianza giovanile.

Negli ultimi tempi è stato riscontrato un aumento di ragazzi che fanno uso di armi o le portano con loro senza conoscere le conseguenze delle proprie azioni.

I militari sono perciò costretti a reprimere il porto di oggetti atti ad offendere in luoghi pubblici ed hanno fatto ricorso a uno strumento mai usato sinora per questo genere di problematica: il meta detector.

Grazie ad esso è stato, infatti, possibile scovare armi nascoste addosso a giovanissimi e impedire che potessero insanguinare le serate di divertimento.

I servizi con il metal detector hanno prodotto ottimi risultati soprattutto al Vomero, permettendo di sequestrare 22 coltelli, tirapugni, punteruoli, cacciavite e pistole “scacciacani” e di denunciare altrettanti giovanissimi.

I ragazzi si lasciano anche tentare dal consumo di droga, dal bullizzare coetanei o dal diffondere con leggerezza sui social network contenuti delicati, tutti comportamenti che costituiscono veri e propri reati.

Sono tutte condotte figlie per lo più di scarsa consapevolezza o di cultura carente.

A questo proposito l’Arma organizza nelle scuole incontri con studenti e docenti. Si intende, infatti, sensibilizzare e rendere consapevoli adulti e ragazzi sui temi della violenza, della droga, delle armi e per farsi latori di valori civici e insegnare ai ragazzi quale sia la normalità dei comportamenti.

Tra i temi affrontati e dibattuti con i ragazzi rientrano anche il bullismo, anche nella sua dimensione cyber-e l’assunzione di alcol.

Si vuole far rendere conto ai giovani consapevoli di quello che fanno e delle conseguenze che derivano da ogni loro azione, anche quella che sottovalutano o considerano goliardica.

Gli adolescenti sono stati coinvolti anche in conferenze sul tema dei reati di genere con l’obiettivo di rendere alunni ed insegnanti più consapevoli e fare di loro delle “sentinelle” in grado di salvare delle vite.

Adesso invece, a ridosso del Capodanno, il ruolo di protagonisti è rivestito dai Carabinieri artificieri che insegnano ai ragazzi il corretto comportamento per maneggiare i fuochi d’artificio e divertirsi in sicurezza.

L’attività di contrasto all’uso dei “botti” illegati si è sviluppata anche sul territorio. E’ molto ingente la quantità di ordigni artigianali illegali sequestrata nelle ultime settimane.

 

Ultimo in ordine di tempo, ad Ercolano l’arresto di un 31enne trovato in possesso di circa 21 chili di ordigni illegali.

Riguardo alle le fasce deboli, i militari dell’Arma non intendono dimenticare gli anziani, bersagli soprattutto di truffe.

Su questo, i Carabinieri da molto tempo fanno rete con le altre istituzioni, organizzano incontri, divulgano vademecum e interessano anche parrocchie ed associazioni per spiegare agli anziani come tutelarsi.

Infine, il capitolo “parcheggiatori abusivi”. Continua sempre più incisiva l’attività di contrasto.

Ad oggi ne sono stati denunciati 120 e sono stati sequestrati loro circa 40 mila euro di incassi.

Sempre nell’ambito dell’inciviltà in strada, da poco i Carabinieri dispongono di un nuovo strumento che permette loro di agire contro gli scooter non a norma, togliendoli definitivamente dalla strada.

E’ diventato operativo il consorzio delle depositerie individuato dalla Prefettura che interviene per l’immediata rimozione del mezzo sequestrato o fermato dalla sede stradale per poi trasportarlo in deposito.

L’attuale normativa infatti prevede che se un mezzo viene condotto quando è sottoposto a fermo o sequestro, una volta rimosso passa immediatamente di proprietà alla depositeria.

Questo accade anche nel caso di altre violazioni da cui discenda il sequestro, se nei cinque giorni successivi il proprietario non ne riassuma la custodia corrispondendone gli oneri.

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