Carabinieri: Il Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale di Venezia consegna al Museo delle Civiltà di Roma due reperti mesoamericani

ROMA. Due importanti reperti archeologici mesoamericani sono stati consegnati, questa mattina, dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC) di Venezia al Museo delle Civiltà di Roma.

 

Il pendente in oro a doppia figura della cultura del Gran Coclé di Panama (650-1520 d.C.)

I reperti, grazie al lavoro dei Carabinieri, sono tornati a disposizione di tutti i cittadini per raccontare la storia, la cultura e la tradizione di popoli antichi.

Gli oggetti, da oggi nel Museo di Piazza Guglielmo Marconi, sono: un pendente in oro a doppia figura della cultura del Gran Coclé di Panama (650-1520 d.C.) e una statuina fittile appartenente alla cultura Nayarit, Messico nord-occidentale (100 a.C. – 300 d.C.).

Il primo raffigura due guerrieri in atto di ostentare, ciascuno, un’insegna da guerra e un lancia-dardi.

Il reperto è verosimilmente parte di un corredo funebre di un personaggio di alto rango, quale un capo, un sacerdote o uno sciamano.

A fronte della raffinata fattura, della rarità nelle raccolte italiane e della rilevante testimonianza dell’arte precolombiana dell’America Centrale, su proposta del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia e istruttoria della Soprintendenza ABAP di Venezia, il segretariato regionale del Veneto ne ha dichiarato l’interesse particolarmente importante previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.

La statuina fittile appartenente alla cultura Nayarit del Messico Nord-Occidentale, anch’essa parte di un corredo funerario, è realizzata con ceramica d’impasto rossiccio, a cottura ossidante, con ingabbiatura in bianco crema e pittura in rosso.

Rappresenta una figura femminile inginocchiata, con gli arti superiori (quello destro è mancante) semplicemente abbozzati e protesi in avanti.

La figura è ornata da una collana, a più giri, di grani circolari sempre in rosso, e da un ornamento nasale a forma di mezza luna.

Come per il pendente, il segretariato regionale del Veneto ha dichiarato il reperto di particolarmente importanza.

Statuina fittile appartenente alla cultura Nayarit, Messico nord-occidentale (100 a.C. – 300 d.C.)

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Venezia, sono state avviate dal Nucleo Carabinieri TPC di Venezia a ottobre 2020, nell’ambito di un’attività ispettiva della Soprintendenza A.B.A.P. (Archeologia, Belle Arti e Paesaggio)  per il Comune di Venezia e Laguna, con cui i Carabinieri collaborano strutturalmente.

A seguito della verifica di diversi beni d’interesse culturale, custoditi presso un prestigioso palazzo veneziano, i due reperti mesoamericani, insieme ad altri 33 beni d’interesse archeologico, sono stati sottoposti a sequestro.

Dagli accertamenti effettuati sono emerse ipotizzabili responsabilità penali a carico di un soggetto deceduto, per i reati di ricettazione e messa in circolazione di beni contraffatti.

A termine indagini, a settembre 2023 il Tribunale di Venezia ha disposto la confisca dei beni, di cui due sono stati assegnati al Museo delle Civiltà di Roma, trentatré alla Soprintendenza di Venezia. Tra questi ultimi vi è anche un ushabti egizio.

Durante il corso delle indagini, i Carabinieri del Nucleo del TPC si sono avvalsi di esami tecnici e storico-artistici effettuati dai funzionari archeologi delle Soprintendenze A.B.A.P.  di Venezia e di Padova, del Museo delle Civiltà di Roma, dai docenti del Laboratorio del falso dell’Università Roma Tre.

Il contrasto al traffico illecito dei reperti archeologici rappresenta una delle direttrici investigative che il Nucleo di Venezia persegue, attraverso verifiche costanti presso gli esercizi commerciali di settore, mediante l’attenta raccolta di segnalazioni da parte di studiosi e appassionati, grazie alla collaborazione con gli uffici centrali e periferici del Ministero della Cultura.

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