Carabinieri: Il Tenente Colonnello Luca Romano nuovo comandante del Reparto Operativo di Monza Brianza. Opererà in una terra a forte connotazione ‘ndranghetista

Monza Brianza. Il Tenente Colonnello dei Carabinieri Luca Romano è da qualche giorno il nuovo Comandante del Reparto Operativo di Monza.

Il comandante dei Cacciatori di Calabria Maggiore Milo Aveni con il Tenente Colonnello Luca Romano

Nelle scorse settimane, lasciando lo stesso incarico che ha ricoperto per 3 anni a Vibo Valentia l’ufficiale ha evidenziato come in questa terra, ricca di bellezze naturali, storico-artistiche ogni volta, immancabilmente, a questo stupendo affresco si accosti “a contrasto il richiamo all’agghiacciante presenza della criminalità organizzata”.

Ma, ha aggiunto, “oggi io posso e devo testimoniare una cosa diversa: pur avendo dovuto per anni ascoltare ed osservare il male prima di colpirlo, al punto che anche alcuni di noi sono ‘caduti’ restando intrappolati da quelle voci e da quella visione malvagia e violenta di questa provincia”.

“Non è questa l’identità di queste comunità – ha proseguito – le persone che mi hanno accompagnato ogni giorno dandomi il pane da mettere sulla tavola della mia famiglia , il caffè per scandire le giornate, il sostegno medico per i momenti di difficoltà nella salute, accudendoci in ogni necessità, le stesse, e tante altre, che sin da subito hanno donato a me e alla mia famiglia, un sorriso ed un saluto gentile e riposto in noi carabinieri ed in chi come me li rappresenta, fiducia e speranza, queste persone, che sono la stragrande maggioranza, sono loro l’identità di questa città, di questa terra. Ed è pensando a loro, a tutti voi quindi qui presenti, che dico: l’incanto di questi luoghi, pur incredibile e straordinario, è solo un pallido riflesso della grazia e della generosità dei cuori delle loro genti, oggi e per sempre miei concittadini, miei amici e fratelli”.

L’attività operativa del Tenente Colonnello Romano evidenzia indagini importanti che hanno sferrato un duro colpo alla criminalità organizzata. Basti pensare alla famosa maxi inchiesta antimafia coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro: la “Rinascita Scott”.

Carabinieri dello Squadrone Eliportato “Cacciatori di Calabria”

Non solo, in città l’ufficiale viene ricordato anche per fare avere al Comando provinciale dell’Arma una nuova sede, nel centro storico cittadino. Una sede più idonea per le attività dei militari.

Certo la missione a Monza non sarà facile. Anche qui le ‘ndrine continuano ad operare.

Lo scorso giugno, proprio i Carabinieri di Monza Brianza e di Como, arrestarono, su disposizione del GIP del  Tribunale di Milano, 22 persone, di cui 21 italiane e un serbo .

Numerose le attività antimafia dei Carabinieri anche nella provincia di Monza Brianza

Di queste 22, 16 sono stati condotti in carcere, per 4 sono scattati gli arresti domiciliari e per 2 l’obbligo di dimora.

Tutti sono stati ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, acquisizione indebita di esercizi pubblici.

I reati, secondo l’accusa, sono stati commessi con l’utilizzo del metodo mafioso.

Ed ancora; detenzione e porto abusivo di armi ed associazione finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti.

LA ‘NDRANGHETA NELLA PROVINCIA DI MONZA-BRIANZA

Tutto parte dalla cosca di Seregno che sarebbe considerata attiva sin dalla fine degli anni ’80. Il capo era Cosimo Priolo, secondo quanto emerso dall’inchiesta “Infinito” del 2010.

Oltre alla cosca di Seregno, le indagini hanno segnalato anche un’altra nel comune di Desio in mano agli Iamonte-Moscato, i cui capi erano Annunziato Moscato e Pio Candeloro attivi si dagli anni ’70.

Ed ancora la ‘ndrina di Giussano nata nel 2008 e retta da Antonino Belnome che si pentì nel 2010.

Nel 2010, è l’Operazione “Infinito” a far scoprire la struttura del cosche della criminalità organizzata calabrese in Lombardia e che nella provincia assesta un duro colpo alle locali di di Seregno, Giussano ed appunto Desio.

Dopo l’arresto ed il pentimento di Antonino Belnome, la guida della locale passa a Micheal Panajia.

Originario di Sant’Ilario dello Jonio sarà poi essere arrestato e nel 2012 anche lui si pentirà.

Il 27 marzo 2008 venne ucciso Rocco Cristello, capo della locale di Seregno. E il nuovo capo della cosca divenne Cosimo Priolo.

Dal quel momento il reggente della ‘ndrina dei Cristello, secondo quanto riferito dal pentito Belnome, diverrebbe Valeriano Siragusa che fu poi arrestato  il 30 novembre 2015.

In manette anche altri 8 elementi della sua organizzazione per traffico di droga tra Seregno, Giussano e Mariano Comense, tra cui anche Domenico ed Emanuele Cristello.

Sempre in queste zone della Lombardia ha messo le radici anche Carmelo Novella che fu ucciso a San Vittore Olona nel 2008.

Dal suo omicidio iniziò la prima guerra di ‘ndrangheta degli anni 2000.

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