Cerignola (Foggia). Ieri la serie Tv “Avamposti” di Claudio Camarca, andata in onda su Canale 9, ha evidenziato alcuni importanti aspetti della criminalità presente a Cerignola (Foggia).

Un’operazione dei Carabinieri a Cerignola
Nel programma televisivo sono state raccontate interessanti attività operative dell’Arma dei Carabinieri territoriale e non che hanno fornito allo spettatore uno “spaccato” di quello che avviene in questa parte del Foggiano.
Report Difesa ha voluto approfondire il fenomeno criminale intervistando il Capitano Domenico Guerra, Comandante della Compagnia Carabinieri di Cerignola.
Capitano, cosa è oggi la mafia nel Foggiano?
Sotto questo profilo la provincia di Foggia è suddivisa in tre macroaree: il capoluogo di provincia con la zona dell’alto Tavoliere, il Gargano e il basso Tavoliere.
Ognuna di queste macroaree annida diverse organizzazioni criminali, anche di tipo mafioso, con caratteristiche proprie, che le differenziano dalle altre, con le quali, comunque, ognuna, ha stretti rapporti di collaborazione.
In comune hanno la relativamente recente costituzione e la ferocia.
Non esiste un vertice a livello provinciale e, periodicamente, all’interno delle stesse marcoaree talvolta si verificano feroci guerre e faide, con conseguenti gravissimi fatti di sangue per il predominio nelle attività illecite.
Sono formazioni che non trovano analogie nelle più note organizzazioni mafiose di altre regioni, anche se, volendo proprio fare dei paragoni, quelle della pianura assomigliano più ai modelli della camorra campana, mentre quelle garganiche sono decisamente più simili alle ‘ndrine calabresi.
E quali sono le principali attività criminali?
Sono, a fattor comune, il traffico di stupefacenti, le estorsioni ed i reati predatori, e quindi quelle funzionali al riciclaggio ed al reimpiego dei proventi illeciti, soprattutto nei settori dell’agroalimentare, del turistico-alberghiero e della pesca.
Un altro aspetto comune è la tendenza, sempre più insistente, di espandere i propri interessi nelle vicine regioni del Molise e dell’Abruzzo, ma non solo.
Munitissime di ogni tipo di armi, anche da guerra, sono alla costante ricerca di sempre nuova “manovalanza”, soprattutto tra i più giovani, spesso facilmente irretiti, a causa di un basso livello di scolarizzazione, dal fascino distorto del potere criminale.
Ci sono legami con altre mafie? Anche straniere?
I più frequenti collegamenti si registrano con ‘ndrangheta e camorra.
Si registrano, in alcuni casi, anche forti legami con la criminalità albanese.

Il sequestro di armi e droga
Nella regione, invece, è la mafia cerignolana – che ha solide ramificazioni nel Nord Italia – a costituire un vero e proprio anello di congiunzione tra i clan foggiani e baresi ed i gruppi della criminalità andriese e bitontina.
La presenza di cittadini extracomunitari impiegati in attività agricole, spesso al nero o irregolari, ha provocato problemi di ordine pubblico e di criminalita’?
Più che problemi di ordine pubblico, a Cerignola, ha provocato talvolta generalizzate situazioni di illegalità e di degrado.
Si tratta di persone che vivono ai margini della società in condizioni assai precarie, oserei dire disumane.
La loro difficile condizione ed il loro stato di bisogno li porta in alcuni casi a proporsi quali manodopera sottopagata e sfruttata nei campi, dove molto spesso giungono a bordo di veicoli fatiscenti e privi dei minimi requisiti di sicurezza. Si sono infatti verificati gravi incidenti stradali in cui purtroppo alcuni di loro hanno perso la vita.
Altri risvolti legati alle loro disperate condizioni di vita possono essere la disponibilità allo spaccio di sostanze stupefacenti, alla prostituzione ed all’impiego, quale manovalanza, nelle operazioni di “cannibalizzazione” di automezzi rubati finalizzate al riciclaggio e alla ricettazione di veicoli di provenienza delittuosa.
In tutti questi settori l’impegno dell’Arma è sempre altissimo, e gli importanti risultati operativi conseguiti lo testimoniano.
Cerignola, come viene evidenziato nella puntata della serie Tv “Avamposti” e’ una cittadina di frontiera. Perché?
Premesso che a Cerignola la gran parte della popolazione è composta da cittadini perbene, che vivono nel rispetto delle leggi e delle norme di civile convivenza, ritengo che sia stata così definita, al pari di altre realtà del Paese, perché purtroppo caratterizzata da numerosissimi episodi di illegalità e, in alcuni casi, da uno sfrontato spregio delle regole da parte di una folta schiera di pluripregiudicati che, ben lungi dall’aver vissuto le anche prolungate esperienze detentive con l’auspicabile spirito del recupero sociale, vengono puntualmente riassorbiti da un tessuto delinquenziale estremamente diffuso.
Oltre alla mafia cerignolana, che costituisce una realtà solida e strutturata, con un forte legame con il territorio (ad ottobre 2019 il Consiglio comunale di Cerignola è stato sciolto per forme di ingerenza e condizionamento da parte della criminalità organizzata) ed un ruolo centrale anche a livello regionale e nazionale, in città e nel suo esteso circondario si registra una diffusissima criminalità comune.
Nel complesso, si deve quotidianamente combattere un’indefinita serie di reati, tra cui furti e rapine (tristemente noto è il fenomeno degli assalti ai portavalori nonché ai mezzi di trasporto delle merci, che si manifesta anche in altri territori per mano di pregiudicati di Cerignola), estorsioni (talvolta ai danni di agricoltori e di imprese che operano nel settore agroalimentare, prevalente nell’economia locale), delitti contro la persona, delitti in materia di armi, traffico di sostanze stupefacenti (nonché coltivazione di estese piantagioni di cannabis irrigate dalle acque del fiume Ofanto), ricettazione e riciclaggio di veicoli (Cerignola può essere considerata per certi versi un punto di riferimento nazionale per il traffico di ricambi di veicoli di provenienza delittuosa), reati contro l’ambiente.
Frequenti sono anche i comportamenti di prevaricazione e violenza, spesso provocati da banali questioni legate alla circolazione stradale.
Al Pronto Soccorso del locale Ospedale sono frequenti gli interventi dovuti a prepotenti che pretendono, minacciando e aggredendo gli operatori sanitari, di avere priorità assoluta rispetto a chi attende anche in condizioni più gravi.
Nelle scuole, poi, accade di doversi confrontare anche con studenti, minorenni, già protagonisti di vicende penali o aggressioni ai danni degli insegnanti.
Alcuni tra i giovanissimi, a volte, forse solo per noia, danno vita ad episodi di violenza assolutamente immotivata, gratuita.
In tutto questo, frequentissimi sono gli episodi di insofferenza verso le Forze dell’Ordine: anche solo per sfuggire ad un semplice controllo, spesso si verificano comportamenti aggressivi, anche con violenza fisica e pesanti minacce, verso gli operatori delle Forze di Polizia.
Quali sono state le principali operazioni che avete fatto ed i reati che avete contrastato?
Le principali operazioni che abbiamo condotto recentemente ci hanno consentito di sequestrare importanti quantità di armi, munizioni, materiale utilizzato per la commissione di rapine e per sfuggire alle Forze dell’Ordine (ad esempio chiodi a quattro punte, passamontagna, radio ricetrasmittenti, inibitori di frequenze cosiddetti “jammer”), sostanze stupefacenti (principalmente cocaina, hashish e marijuana nonché intere piantagioni di cannabis), veicoli e parti di veicoli (per un valore complessivo stimato in diversi milioni di euro) di provenienza delittuosa asportati in qualunque parte della Puglia e di Italia e destinati al mercato illecito regionale e nazionale, veicoli fatiscenti adoperati per il trasporto collettivo di braccianti agricoli, mezzi ed attrezzi agricoli sottratti agli agricoltori e merce asportata a seguito di rapine ai TIR.

La “cannibalizzazione” di auto
I principali reati che abbiamo contrastato e che sono stati particolarmente al centro delle nostre attenzioni, anche nel corso dei servizi di prevenzione, sono quindi il riciclaggio, la ricettazione, le rapine, i furti aggravati (tra questi, anche quelli ai danni degli sportelli ATM, commessi con l’utilizzo di ordigni rudimentali), la coltivazione ed il traffico di sostanze stupefacenti, il caporalato, gli atti intimidatori, le estorsioni ai danni degli agricoltori e i delitti contro la persona, in particolare contro le cosiddette “fasce deboli” (abbiamo operato diversi arresti e denunce per maltrattamenti in famiglia commessi da parte di figli ai danni dei propri genitori al fine di estorcere denaro per l’acquisto di sostanze stupefacenti).
Particolare attenzione abbiamo, inoltre, riservato al contrasto dell’uso di sostanze stupefacenti, soprattutto tra i più giovani, ed alle violazioni al Codice della Strada, le cui norme sono spesso violate, nonostante sia tristemente noto come proprio dall’inosservanza delle stesse derivino gravissimi incidenti stradali, anche mortali.
Forse si aspettava che elencassi eclatanti operazioni antimafia, che pur ci sono, ma è la quotidianità dell’impegno per il rispetto delle più basilari norme di civile convivenza sul quale maggiormente investiamo; non si può pensare di aggredire efficacemente le grandi organizzazioni criminali se prima non si è lavorato sul tessuto sociale, nel quale queste affondano le loro radici e i loro denti.
Come rispondono la cittadinanza e le Istituzioni al duro, quotidiano lavoro dei Carabinieri?
Ogni giorno diverse decine di cittadini si recano presso il nostro Comando Stazione per sporgere denunce o anche per chiedere consigli, informazioni ed assistenza.
Altrettanti contattano telefonicamente il numero di emergenza 112 per gli stessi motivi o per richiedere il nostro pronto intervento.
Del resto, oltre la metà dei reati commessi a Cerignola nel 2019 sono stati perseguiti proprio da questo nostro fondamentale presidio.
Succede però, anche se non ancora con la frequenza auspicata, che alcuni cittadini, ancorché in forma anonima, ci segnalino situazioni sospette, consentendoci di intervenire per tempo ed efficacemente per impedire la commissione o la prosecuzione dei reati più disparati.
A questi, nonostante l’anonimato, il nostro grazie.
La collaborazione della popolazione è infatti fondamentale, perché è solo insieme alla cittadinanza che possiamo dare risposte ancora più immediate ed efficaci alle istanze di sicurezza del territorio.
Tutto questo, a mio avviso, è comunque sintomatico della fiducia che tanti cittadini, ogni giorno, a Cerignola continuano ad accordarci e, talvolta, anche a manifestarci con prudenti e riservate attestazioni di stima e riconoscenza. Queste sono la nostra “benzina”.
La fiducia, la stima e le aspettative dei cittadini ci stimolano infatti ogni giorno a dare il massimo per rendere un servizio quanto più attento ed efficace, nonostante le molte difficoltà.
Le Istituzioni, incluse quelle religiose, sostentano infine il nostro quotidiano lavoro non facendoci mancare, attraverso una proficua, preziosa e sinergica collaborazione, la loro piena fiducia.
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