Carabinieri: la sicurezza fuori e dentro la Stazione Termini. I risultati operativi di un grande lavoro quotidiano del Nucleo Scalo dell’Arma

ROMA (dal nostro inviato). Le luci blù delle auto delle Forze di Polizia lampeggiano nel buio di una sera di gennaio, a Roma.

I controlli dei militari dell’Arma intorno alla Stazione Termini

Uomini e donne di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato, Polizia Municipale, ognuna con le sue specialità, in strada per le vie intorno alla Stazione Termini e all’interno del primo scalo ferroviario capitolino.

In questa occasione, i Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, comandata dal Maggiore Roberto Martina, hanno eseguito una massiccia e mirata attività di controllo che ha interessato il centro storico della Capitale, i luoghi maggiormente frequentati dai turisti, presso le fermate della metro.

I controlli a bordo di un bus

Il bilancio dell’attività è di 15 persone arrestate, altre 31 denunciate a piede libero e 10 sanzioni amministrative.

Delle persone arrestate – 14 cittadini stranieri e un romano – alcune sono state colte, a vario titolo, nella flagranza dei reati di ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, furto aggravato e
resistenza a pubblico ufficiale.

Altre sono risultate, a seguito di identificazione da parte dei Carabinieri, gravate da provvedimenti di carcerazione per pregressi reati.

Sono state denunciate 31 persone per varie tipologie di reati, tra cui usurpazione di titoli (una persona è stata trovata in possesso di un lampeggiante blu del tutto simile a quelli utilizzati dalle Forze dell’Ordine e di una radio rice-trasmittente sintonizzata sulle frequenze dei Vigili del Fuoco), furto, ricettazione, riciclaggio, molestie, rifiuto di declinare le proprie generalità, guida senza patente, resistenza a pubblico
ufficiale, uso di atto falso, violazione degli obblighi inerenti il divieto di ritorno nel Comune di Roma e per il mancato rispetto del cosiddetto “DASPO Urbano”.

Sono state elevate dai Carabinieri della Compagnia di Roma Centro anche 10 sanzioni amministrative, per un totale di 32.400 euro.

Una pattuglia di Carabinieri nel centro storico di Roma

Nove di queste hanno riguardato violazioni e carenze di vario genere riscontrate in 6 attività tra ristoranti e bar, una sanzione ha colpito il gestore di un B&B che aveva aumentato il numero di posti letto arbitrariamente e una è stata comminata ad un giovane sorpreso con poco meno di un grammo di hashish, per uso personale e segnalato al Prefetto

BENVENUTI A TERMINI

Nella principale stazione ferroviaria di Roma, ogni giorno, migliaia di persone prendono il treno per svariati motivi o transitano per lo scalo, visitano le attività commerciali, consumano qualcosa nei bar, paninerie, ristoranti.

Nell’atrio dello scalo e fuori sostano, da tempo, dei clochard. Ogni più piccolo spazio viene trasformato in un rifugio di fortuna.

Senza tetto a Termini

Un esempio è quello che c’è non lontano dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, dove decine di piccole tende sono state installate, ospitando numerosi senza tetto.

Le associazioni di volontariato portano abiti puliti e pasti caldi, ogni giorno. Il problema persiste e sembra che non se ne trovi soluzione.

LA ZONA DI TERMINI E IL LAVORO QUOTIDIANO DEI CARABINIERI

La zona di Termini è considerata particolarmente ad alto rischio di reati che producono allarme sociale quali rapine, furti, scippi, violenze sessuali, detenzione e spaccio di stupefacenti.

Reati che preoccupano i gestori di attività commerciali dentro e fuori la stazione ferroviaria.

Si registrano casi di furti nei negozi, utilizzando anche strumenti per togliere le placchette antitaccheggio.

E basta leggere i dati del 2022 per rendersi meglio conto della realtà.

Il Nucleo Carabinieri Scalo Termini, comandato dal Luogotenente C.S. Riccardo Terra, con alle spalle una lunghissima esperienza operativa nell’Arma, ha scoperto 1.427 delitti,76 furti, 19 rapine, 10 persone arrestate per droga.

La sede del Comando del Nucleo Carabinieri Scalo Termini

Sono state arrestate 147 persone, 1.258 sono state deferite all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà.

Rientrano, invece, nelle misure di prevenzione i dati relativi agli avvisi orali (14), ai fogli di via obbligatori (7), alla sorveglianza speciale (6), all’ordine di allontanamento per 48 ore secondo quanto dispone l’articolo 9 del decreto legge del 20 febbraio 2017, numero 14 “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città” (916) e all’allontanamento (articolo 10 dello stesso decreto legge).

In particolare, l’articolo 9 “Misure a tutela del decoro di particolari luoghi” stabilisce che, “a tutela delle aree interne delle infrastrutture, fisse e mobili, ferroviarie, aeroportuali, marittime e di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, e delle relative pertinenze, chiunque ponga in essere condotte che impediscono l’accessibilità e la fruizione delle predette infrastrutture, in violazione dei divieti di stazionamento o di occupazione di spazi ivi previsti, è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 100 a euro 300”.

E, contestualmente, all’accertamento della condotta illecita, stabilisce la norma “al trasgressore viene ordinato, nelle forme e con le modalità di cui all’art. 10, l’allontanamento dal luogo in cui è stato commesso il fatto”.

“Ferma restando l’applicazione delle sanzioni amministrative previste dagli articoli 688 e 726 del Codice Penale e dall’art. 29 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, – si legge ancora nella norma – nonchè dall’art. 7, comma 15-bis, del Codice della Strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e dall’articolo 1-sexies del decreto-legge 24 febbraio 2003, n. 28, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2003, n. 88, il provvedimento di allontanamento di cui al comma 1 del presente articolo è disposto altresì nei confronti di chi commette le violazioni previste dalle predette disposizioni nelle aree di cui al medesimo comma”.

Inoltre, i regolamenti di Polizia Urbana possono individuare aree urbane su cui insistono presidi sanitari, scuole, plessi scolastici e siti universitari, musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura o comunque interessati da consistenti flussi turistici, aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati, pubblici spettacoli, ovvero adibite a verde pubblico, alle quali si applicano le disposizioni di legge.

I soldi che il Comune recupera dal pagamento delle sanzioni vengono destinati al miglioramento del decoro urbano

L’articolo 10 dello stesso decreto legge stabilisce che l’ordine di allontanamento deve essere inviato per iscritto riportando le motivazioni sulla base delle quali è stato adottato ed è specificato che l’efficacia ha valore di 48 ore dall’accertamento del fatto e che la sua violazione è soggetta alla sanzione amministrativa pecuniaria, aumentata del doppio.

Copia del provvedimento è trasmessa, con immediatezza, al Questore competente per territorio con contestuale segnalazione anche ai servizi socio-sanitari, ove ne ricorrano le condizioni.

Nei casi di reiterazione delle condotte, il Questore, qualora da esse possa derivare pericolo per la sicurezza, può disporre, con provvedimento motivato, per un periodo non superiore a dodici mesi, “il divieto di accesso ad una o più delle aree di cui all’art. 9, espressamente specificate nel provvedimento”.

E può individuare, altresì, “modalità applicative del divieto compatibili con le esigenze di mobilità, salute e lavoro del destinatario dell’atto”.

Il contravventore al divieto è punito con l’arresto da sei mesi ad un anno.

Per legge, la durata del divieto non può comunque essere inferiore a 12 mesi, nè superiore a 2 anni, qualora le condotte risultino commesse da un “soggetto condannato, con sentenza definitiva o confermata in grado di appello, nel corso degli ultimi 5 anni per reati contro la persona o il patrimonio”.

Il contravventore al divieto emesso è punito con l’arresto da uno a due anni.

Qualora il responsabile sia un minore, il Questore ne dà notizia al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni.

Nei casi di condanna per reati contro la persona o il patrimonio commessi nei luoghi o nelle aree di cui all’art. 9, la concessione della sospensione condizionale della pena può essere subordinata all’osservanza del divieto, imposto dal giudice, di accedere a luoghi o aree specificamente individuati.

LA SQUADRA DEL LUOGOTENENTE TERRA

La squadra del Luogotenente Terra, dunque, è in campo dentro lo scalo ferroviario e nelle strade alle sue immediate vicinanze.

Un binomio di cinofili nella stazione Termini

L’occhio attento porta a casa importanti risultati. Qualcuno in ordine di tempo: l’arresto di un giovane, appena 18 enne, maghrebino con un bel “curriculum” per reati contro il patrimonio e detenzione di droga ai fini di spaccio.

In questo caso un ruolo importante nella “filiera” della vendita di stupefacenti lo rivestono i cosiddetti “cavallini”.

Si tratta di persone che acquistano per conto di un cliente la droga dal loro “amico pusher”. Si tratta per lo più di hashish (il costo di una stecchetta si aggira sui 10 euro) ma vengono venduti anche altri tipi di droga.

Oppure il caso di un atleta professionista che trasportava farmaci dopanti e che è stato sospeso dalla sua Federazione.

O ancora: di un ladro all’interno di un negozio e l’esecuzione di una sostituzione di misura cautelare più afflittiva dall’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria rispetto a quella della custodia in carcere per non avere rispettato l’obbligo di firma.

Ci sono poi tante storie di persone scomparse per le quali vengono attivate le ricerche alle pattuglie presenti sul territorio.

Ogni giorno i militari dell’Arma impiegati a Termini, così come i loro colleghi in tutta Italia, offrono così un grande contributo di sicurezza.

Nel servizio straordinario di controllo del territorio denominato “Alto impatto” durante i quotidiani servizi di pattuglia in auto o a piedi e nei servizi antiterrorismo comandati dalla Questura, nel 2022, sono state controllate 9240 persone, 147 sono deferite all’Autorità Giudiziaria per reati contro il patrimonio, inerenti alla droga, per delitti contro la libertà personale e la personalità individuale.

Una pattuglia dell’Arma inizia la sua giornata di lavoro

Sono state poi deferite, in stato di libertà, 1208 persone per gli stessi reati e relativi al mancato rispetto delle misure di prevenzione da cui erano gravati.

Sono state poi allontanate per 48 ore 915 persone che, a vario titolo, creavano situazioni di disagio ai viaggiatori in transito oppure bivaccavano sia dentro che fuori la stazione.

Nelle attività quotidiane dei militari del Nucleo Scalo Termini c’è stata anche molta capacità di mantenere un approccio di assistenza sociale verso talune persone senza fissa dimora, nell’ambito di un “frame work” attinente ai compiti di polizia di prossimità.

Di contro, i Carabinieri hanno praticato una “terapia d’urto” contro tutti quei soggetti con una spiccata pericolosità sociale e con una reiterata tendenza a violare le leggi, pronti a commettere reati predatori che costituiscono un allarme sociale.

In particolar modo, il Nucleo del Luogotenente Terra ha seguito, possiamo dire, passo passo il reo: dalla commissione del reato stesso fino alle numerose esecuzioni di provvedimenti restrittivi, tra i quali le espulsioni dal Paese con l’accompagnamento alla frontiera attraverso i vari CPR (Centri di permanenza per i rimpatri) contro soggetti extracomunitari clandestini che hanno ricevuto il nullaosta all’espulsione emesso dall’Autorità Giudiziria inquirente, a seguito di sentenze giudiziarie.

Qui vengono trattenuti gli stranieri irregolari fino a quando non dovranno essere espulsi.

La norma ha disposto, al fine di assicurare una più efficace esecuzione dei provvedimenti di espulsione dello straniero, l’ampliamento della rete dei CPR, con la finalità di assicurare la distribuzione delle strutture sin tutta Italia (https://temi.camera.it/leg18/post/cpr.html).

Possono essere espulsi anche cittadini comunitari responsabili di avere reiterato un reato e per concreta e attuale minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica se abbiamo commesso un reato contro il patrimonio o la persona, non abbiano una residenza, un lavoro stabile, non abbiamo mezzi di sostentamento, non siano integrati nella società e nella cultura del nostro Paese.

Inoltre, i Carabinieri del Nucleo di Termini, ogni giorno, nel loro continuo monitoraggio del territorio hanno messo e mettono in atto una costante mappatura definiamola “geo-criminale”.

Una stazione mobile dell’Arma nelle vicinanze dello scalo ferroviario

Ovvero grazie al fotosegnalamento dattiloscopico è possibile, nel caso di indagini, avere tutte le informazioni per individuare presto gli eventuali responsabili di reati predatori.

Tra le tante attività messe in atto dal Nucleo ci sono le proposte inoltrate ala IV Divisione Anticrimine della Questura di Roma per il foglio di via obbligatorio, con il divieto di ritorno nella Capitale (articolo 76 comma 3 della legge numero 159/21) per tutti responsabili di reati predatori.

In altre parole, si vuole allontanare fisicamente e una volta e per tutte coloro che delinquono affinchè Termini sia ripulita da pregiudicati vari, italiani e stranieri.

Con l’utilizzo delle tantissime telecamere presenti nella stazione il lavoro dei militari dell’Arma è agevolato.

E’ stato così possibile, grazie alle numerose denunce delle vittime, riuscire a risalire agli autori dei reati e arrestarli.

Insomma tecnologia e buone capacità investigative hanno fatto sì che il Nucleo Scalo Termini dell’Arma dei Carabinieri abbia raggiunto ottimi risultati per la sicurezza di tutti.

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