Carabinieri: nel Mestrino è molto forte il rapporto tra cittadini ed Arma

Venezia (dal nostro inviato). Sulle strade di Mestre (Venezia).

Con una Gazzella dell’Arma dei Carabinieri, in una normale giornata feriale, percorriamo le vie di Mestre e dei territori nelle sue più immediate vicinanze.

Il Tenente Lucilla Esposito comanda il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Mestre.

Il controllo del territorio da parte dei Carabinieri

“Il Nucleo si compone di due sezioni – spiega a Report Difesa – una Operativa ed  una del Radiomobile oltre ad una Centrale operativa. La sezione Radiomobile è composta da autoradio più conosciute con il nome di Gazzelle”.

In tutto l’arco della giornata le Gazzelle controllano il territorio per le zone di competenza della Compagnia di Mestre che comprende molti Comuni.

“Oltre ai Quartieri di Mestre, Favaro e Marghera – aggiunge il Tenente Esposito – la nostra area di competenza comprende i Comuni di Marcon, Scorzè, Martellago, Mira, Mirano e di altri”.

Solo Mestre ha una popolazione di circa 175 mila abitanti. Ad essa si aggiungono quelli dei Comuni limitrofi.

Il controllo del territorio da parte dell’Arma interessa oltre 200 mila abitanti.

Si controllano i documenti dell’autovettura e del conducente ferrmato in un posto di controllo

Ogni Comune, dal punto di vista della sicurezza, ha delle richieste differentiche arrivano dai cittadini.

A Mestre gli interventi sono per lo più per i reati predatori, quelli che in gergo vengono chiamati “crimini di strada”.

Se ci spostiamo nei territori comunali verso la Riviera del Brenta e il Miranese gli interventi riguardano, per lo più, le liti in famiglia.

Un fenomeno, che negli ultimi tempi grazie anche all’introduzione del Codice Rosso, viene più attenzionato dalle Forze dell’Ordine.

Il radiomobilista che entra in casa di una vittima è addestrato per analizzare quanto avvenuto. L’esame esterno del corpo della vittima, uno sguardo sono segnali che vengono lanciati al Carabiniere intervenuto.

Se poi in casa c’è ancora il carnefice” la vittima ha bisogno di ulteriore protezione.

Per questo, dal 2015 a Venezia, sono state create delle stanze particolari definite “tutte per se”.

Nei Comandi dell’Arma, solitamente in quelli Operativi e Radiomobili e presto anche nella Tenenza di Mira (Venezia) sono state arredate appunto delle stanze, seppur in maniera molto semplice, in modo che non diano l’immagine alle denuncianti di trovarsi in un ufficio di Polizia o dei Carabinieri.

Qui vengono accolte le vittime di violenza. I militari accolgono le donne magari anche con i loro figli non solo per far denunciare i fatti ma anche per dare un fondamentale supporto psicologico.

Una donna denuncia ai Carabinieri un caso di violenza

E’ un percorso lungo che richiede molto tempo affinchè la vittima racconti ai Carabinieri quanto subito.

Sono molte le donne, nell’Arma che si occupano di seguire questo tema. Anche nela Compagnia di Mestre.

Le denunce per lo più arrivano da cittadini italiani.

Per quanto riguarda gli altri reati, per lo più sono quelli relativi ai furti nelle abitazioni.

I Carabinieri rispondono con un aumento del controllo del territorio e con la sensibilizzazione della cittadinanza.

“Qui – evidenzia il Tenente Esposito – è molto forte il rapporto tra l’Arma e i Comitati per il vicinato. In queste occasioni diamo i consigli su come comportarsi”.

Tra i reati che invece maggiormente colpiscono gli anziani per lo più nelle zone del Miranese e della Riviera del Brenta, ci sono le truffe commesse ad opera di stranieri ma anche ad opera di italiani.

Per quanto riguarda, invece, le piazze di spaccio a Mestre una delle più conosciute è quella di Via Piave.

Un importante arresto è stato portato a termine nel periodo del lockdown dai Carabinieri del Radiomobile.

Un Carabiniere radiomobilista

Di notte 4 sinti sono stati individuati mentre attraversavano a piedi la Tangenziale di Mestre. Fermati dall’equipaggio di una Gazzella trasportavano circa 200 grammi di polvere nera nascosta in un tubo al quale era stata applicata una batteria da scooter.

Gli artificieri dell’Arma hanno relazionato che se questo sistema fosse stato utilizzato avrebbe potuto far saltare qualcosa di grande (bancomat?).

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