Carabinieri, nel Vibonese scoperte 2.200 piante di canapa indiana suddivise in 17 piantagioni

Vibo Valentia. Nel corso dell’ultima settimana i Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno (Vibo Valentia) insieme ai militari delle Stazioni Forestali di Serra San Bruno e Fabrizia, allo Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Calabria e grazie al contributo del Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, hanno localizzato ed individuato, in particolare nell’area montuosa delle Serre Vibonesi, ben 2.200 piante di canapa indiana suddivise in 17 piantagioni.

La mappa delle piantagioni scoperte dai Carabinieri

Il potenziale giro d’affari è stimato in circa 2 milioni di euro. La sostanza, invece, avrebbe fruttato circa 8 milioni di euro se si considera la vendita al dettaglio di ogni singola dose.

Dopo l’operazione “Grenn Mountain” coordinata e condotta dai militari della Compagnia di Serra San Bruno nell’estate scorsa, con l’ausilio sempre dei Carabinieri Forestali, dei Cacciatori di Calabria e dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, anche quest’anno i Carabinieri, con l’operazione denominata “Un posto al sole” (il nome deriva dal fatto che le piazzole coltivate devono necessariamente avere un’esposizione al sole) hanno
cercato di dare un duro colpo agli affari economici della locale criminalità per debellare il fenomeno della produzione di cannabis.

Una delle piantagioni individuate dai Carabinieri

Quest’anno, i Carabinieri hanno riscontrato maggiori difficoltà nell’individuazione delle illecite piantagioni: di fatto, dopo i 23 rinvenimenti di coltivazioni di canapa indica dello scorso anno, i “coltivatori” hanno attivato maggiori cautele, suddividendo ulteriormente le piazzole in luoghi particolarmente difficili da raggiungere, molte delle volte, sulla cima di alcune montagne poste al di sopra di veri e propri strapiombi.

Tutte le piantagioni erano dotate di apposito impianto di irrigazione a goccia, progettato, per l’appunto, per rendere quasi del tutto “autonoma” la crescita della pianta di canapa.

In tutto le piante distrutte ammontano a circa 2.200, suddivise in 17 piantagioni autonome, non comunicanti tra loro.

Avevano un’altezza variabile tra il metro e mezzo e i quattro metri, tutte in perfetto stato vegetativo. Varie, invece, sono state le aree battute e che verranno perlustrate nei prossimi giorni.

I Carabinieri non escludono la presenza di altre coltivazioni “stupefacenti” nelle altre aree impervie del territorio montano.

Si sospettano presenze di piantagioni anche in ambiente montano

Sono stati, inoltre, individuati degli essiccatoi artigianali, locali ove si sarebbe compiuta la seconda fase di produzione dello stupefacente, quella, appunto, dell’essiccazione e del successivo deposito per il consequenziale
commercio.

L’operazione, anche questa volta, è risultato di un lavoro sinergico tra i vari reparti dell’Arma vibonese che hanno analizzato minuziosamente il dato informativo raccolto nel corso degli ultimi mesi dai militari della
Stazione di Nardodipace e Fabrizia per orientare l’azione repressiva verso le aree ritenute idonee alla produzione della sostanza.

Anche quest’anno risultano di grande importanza i rinvenimenti effettuati: le piantagioni di canapa sono tutte autoalimentate, occultate dalla  vegetazione, in alcuni casi creata ad hoc per la specifica esigenza dei trafficanti.

Il periodo di coltivazione, spiegano ancora i Carabinieri, non si è ancora concluso: la ricerca di altre coltivazioni illecite proseguirà sicuramente nelle prossime settimane.

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