Carabinieri: notificato il divieto di dimora nel comune di Zagarolo (Roma) ad una 42enne. E’ indagata per truffa

Zagarolo (Roma). Divieto di dimora nel comune di Zagarolo (Roma) per una donna di 42 anni, accusata di aver venduto false polizze assicurative per veicoli.

Carabinieri della Stazione di Colonna hanno indagato sulle presunte truffe

Il provvedimento è stato disposto il GIP del Tribunale di Tivoli a seguito delle indagini della Procura della Repubblica di Tivoli (Roma), svolte dai Carabinieri della Stazione di Colonna (Roma).

La 42enne è accusata di truffa, falso materiale e falso ideologico. In passato è stata coinvolta in analoga indagine che ha portato al sequestro di oltre 300 polizze assicurative false.

Nell’ultimo anno poi ha “accumulato” contro di lei ben 7 denunce per aver truffato ignari clienti a cui aveva venduto false assicurazioni di veicoli.

Ed ora non potrà dunque più utilizzare il suo bar di Zagarolo come “base logistica”.

Qui, secondo l’accusa, contrattava, stipulava le polizze e intascava il denaro contante in cambio di tutti i documenti relativi alle coperture RCA, poi rivelatesi fasulle.

Le sue vittime, tutti cittadini dei Comuni limitrofi, in molti casi si sono poi visti sequestrare l’auto o la moto perché in occasione di normali controlli alla circolazione da parte delle Forze dell’Ordine hanno esibito contratti di assicurazione risultati ovviamente falsi.

Le denunce raccolte dai Carabinieri hanno fatto scattare le indagini che hanno portato, in tempi brevi, a raccogliere consistenti elementi di prova a suo carico.

I Carabinieri della Stazione di Colonna hanno accertato che la 42enne ha incrementato la sua attività illecita anche durante il lockdown per l’epidemia da Covid-19, soprattutto nel mese di marzo, “sfruttando” a suo favore la chiusura delle società assicurative e riuscendo a convincere le vittime ad affidarsi a lei, promettendo anche sconti e prezzi vantaggiosi.

La donna è accusata di aver finto di pagare le sanzioni amministrative in cui incorrevano i suoi clienti, fornendo poi loro false ricevute di pagamento dei bollettini.

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