Napoli. Operazione anticamorra tra Napoli e Valencia.
Nell’’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli-Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli, in collaborazione del Fast Team della Policia Nacional spagnola e della Divisione SIRENE del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia italiano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Napoli.
Interessati alle indagini due persone considerate appartenenti al clan Polverino. Sono indagati, a vario titolo, per associazione di tipo camorristico, spaccio e traffico internazionale di droga, aggravato dal metodo mafioso.
Nel caso specifico gli viene contestata di aver partecipato, tra il 2001 ed il 2012, all’associazione camorristica denominata clan Polverino, egemone nei Comuni di Marano di Napoli, Villaricca, Calvizzano, Mugnano di Napoli, Quarto e Pozzuoli.
Nel corso delle indagini sono stati raccolti indizi di reato in ordine alla costituzione, nell’ambito del citato sodalizio criminale, di una stabile struttura organizzativa transnazionale, leader in Campania per l’importazione di hashish, dedita al traffico internazionale di droga, intrattenendo le trattative con i fornitori di origine magrebina dello stupefacente.
Sempre secondo le indagini avrebbero organizzato e contribuito alla distribuzione e cessione sul territorio napoletano ed in altre località italiane delle partite di droga importata dalla Spagna.
Agli indagati è stato anche contestato uno specifico episodio di importazione di stupefacente dalla Spagna verificatosi nel luglio 2012.
La ricostruzione dei reati contestati rientra in una più ampia attività investigativa posta in essere dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e dal Comando Provinciale dei Carabinieri cha ha portato all’arresto di oltre 100 esponenti di spicco e affiliati del gruppo camorristico, nel maggio 2011 e giugno 2013, con l’azzeramento della struttura di vertice del clan, la localizzazione 4 latitanti (di cui 2 inseriti nell’elenco del Ministero dell’Interno tra quelli considerati più pericolosi) ed il sequestro di oltre 6 mila chili di hashish.
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