Carabinieri: operazione antidroga in Molise, nel Foggiano ed in Irpinia

Campobasso. Operazione, oggi, a Campobasso, Termoli (Campobasso), Campomarino (Campobasso), San Severo (Foggia) ed Avellino dei Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso nei confronti di 22 persone, verso le quali il Giudice per le indagini preliminari (GIP) del capoluogo molisano ha emesse altrettante richieste di misure cautelari,  su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Tutti accusati di  associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope.

Sgominato un traffico di droga

L’attività di indagine, coordinata dalla Procura Repubblica di Campobasso e condotta dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri ha evidenziato come dietro un’importante escalation di consumo di eroina e cocaina, oltre che di hashish, sul territorio ci fosse un pericoloso sodalizio criminale composto da pregiudicati di San Severo e molisani. I quali si avvalevano del supporto di elementi della criminalità foggiana per il rifornimento della droga, interessando come piazze di spaccio non solo la zona della fascia costiera molisana ma anche l’intero territorio della provincia di Campobasso.

Nel corso dell’indagine denominata “Lungomare”, condotta con l’ausilio di attività tecniche, osservazioni  pedinamenti e perquisizioni e l’apporto ricostruttivo fornito da numerosi testimoni (diverse decine), sentiti nel corso delle indagini, si sono raccolti a carico degli indagati gravi indizi di colpevolezza in ordine alle attività di spaccio, commercio e detenzione con finalità di spaccio di eroina, cocaina e hashish destinata alla commercializzazione nel territorio della provincia di Campobasso che hanno consentito di operare, sino ad oggi, già 16 arresti e 7 denunce in stato di libertà, rilevare circa 1.400 condotte di cessione, con 20 recuperi di sostanza stupefacente per un totale di circa 100 grammi di hashish, 330 grammi di cocaina e 400 grammi di eroina.

All’operazione hanno partecipato circa 200 militari dell’Arma dei Carabinieri impegnati in 51 perquisizioni locali e personali e supportati dallo Squadrone Eliportato Carabinieri “Cacciatori Puglia”, costituito proprio quest’anno a settembre, dai Carabinieri Forestali di Termoli, dalla Compagnia di Intervento Operativo di Bari e da 11 unità cinofile della Legione Carabinieri Abruzzo, Molise, Puglia, Campania e Basilicata collaborati anche da 2 unità cinofile della Guardia di Finanza di Campobasso, conseguendo oltre a 22 misure cautelari anche un arresto in flagranza di reato, un sequestro complessivo di sostanze stupefacenti pari a 150 grammi di hashish, 50 grammi di marijuana, 6 grammi di cocaina, 5 grammi di eroina, sostanza da taglio, materiale di confezionamento, bilancini di precisione nonchè 1.600 euro in contanti

L’associazione criminale ha individuato, all’inizio, la sede di spaccio in un appartamento ubicato in un complesso di palazzine destinate più che altro alla residenza estiva, nella periferia a Sud di Campomarino Lido. Sin dal novembre del 2016, in questa località gli assuntori di eroina, cocaina e hashish, si potevano  da diversi soggetti di San Severo “addetti alle vendite” che si alternavano nell’attività di spaccio, avvalendosi anche di minorenni appartenenti alle loro famiglie.

Particolare il modo di contattare gli spacciatori. Infatti, oltre a utenze telefoniche dedicate esclusivamente all’attività di compravendita delle citate sostanze stupefacenti, gli spacciatori avevano anche, al fine di evitare errori nella localizzazione dell’appartamento dove si cedeva la droga, indicato sul campanello del citofono dell’abitazione il nome di “Ciro” senza aggiungere alcun cognome poiché tale nome era già certezza e garanzia di trovarsi nel posto giusto per l’acquisto dello stupefacente.

Inoltre l’organizzazione per le comunicazioni telefoniche utilizzava nomi di persona per identificare il tipo di sostanza stupefacente disponibile o richiesta. In particolare il nome di “Nicola” significava la disponibilità di eroina mentre “Michele” indicava la cocaina.

Gli indagati si sono poi sempre più stabilizzati nella sede di spaccio di Campomarino evitando così anche di dover rientrare su San Severo e garantendo così la disponibilità dell’offerta di stupefacenti per tutto il giorno.

L’organizzazione si è sviluppata soprattutto a partire dal 2017, quando nuove basi di spaccio si sono insediate sulla fascia costiera molisana sotto l’egida della criminalità di San Severo.

Gli acquirenti erano tutti molisani, per la maggior parte residenti sulla costa, poichè gli assuntori di Campobasso venivano indirizzati direttamente a San Severo presso le residenze degli indagati o dei loro familiari coinvolti anch’essi nell’attività di spaccio.

Come hanno spiegato i Carabinieri, via via che l’organizzazione aveva trovato una sempre maggiore stabilità, anche quest’ultima consuetudine che vedeva un’alternanza tra il territorio molisano e sanseverese, è mutata nel tempo, con il trasferimento definitivo di tutte le attività di smercio di stupefacente nel territorio del Molise, fino anche all’istituzione di ulteriori punti vendita nell’hinterland del capoluogo destinati a soddisfare più agevolmente la richiesta di stupefacenti proveniente dal capoluogo.

Questa organizzazione era riuscita a costituire un solido e redditizio commercio di sostanze stupefacenti dalla Puglia verso il Molise. Sicuramente il sodalizio più organizzato ed imponente che, con il coinvolgimento di numerosi soggetti, abbia mai operato e insediato il territorio molisano costituendovi diverse piazze di spaccio.

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