Foggia. Nei giorni scorsi è scattato un imponente blitz dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, coordinati dalla locale Procura della Repubblica.
Grazie all’intervento dei militari è stato arrestato un pericoloso ricercato, Antonio Patruno, cerignolano, condannato in via definitiva per un violento ed armato assalto ad un portavalori avvenuto nel dicembre 2012 a Vasto (Chieti).
Condannato in via definitiva per rapina aggravata, ricettazione, attentato ai trasporti, detenzione e porto illegale di armi, ed altro ancora, ad una pena complessiva di 15 anni di reclusione, al netto di quanto già scontato in carcere, l’uomo doveva ancora scontare oltre 12 anni e mezzo, dopo il rigetto del ricorso in Cassazione.
Dal luglio scorso, Patruno si era reso irreperibile, diventando in questo modo un ricercato su tutto il territorio nazionale.
La svolta nelle sue ricerche è arrivata quando i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia, supportati in fase esecutiva dai Reparti specializzati dell’Arma (Squadrone Eliportato “Cacciatori” di Puglia e S.O.S., quest’ultime quali Squadre operative di supporto addestrate anche per le operazioni antiterrorismo), coordinati dalla Procura della Repubblica foggiana hanno effettuato un blitz in un agriturismo da mesi dismesso sito in Ascoli Satriano (Fogia).
Si è trattata di un’operazione di polizia giudiziaria “muscolare”, al termine della quale Antonio Patruno è stato catturato.
Nella sua disponibilità, all’interno del “covo” dove era nascosto è stato inoltre rinvenuto del materiale ritenuto utile per gli inquirenti.
In flagranza di reato, è stato poi arrestato un presunto fiancheggiatore dell’uomo.
Si tratta di un imprenditore agricolo, incensurato.
A suo carico, in questa prima fase di indagini preliminari, sono stati raccolti elementi investigativi, non solo per quanto riguarda il “sostegno” fornito a Patruno ma anche per quanto concerne la detenzione illegale di un fucile a pompa, di circa 200 munizioni calibro 12 e la ricettazione di alcuni mezzi rubati od oggetto di rapina in provincia di Foggia e nella limitrofa Barletta-Andria-Trani.
Va precisato che la posizione della persona arrestata è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria e che la stessa, sebbene sia stata attinta da gravi indizi di colpevolezza in relazione ai reati per i quali si procede, non può essere considerata colpevole sino alla condanna definitiva.
Magistratura e Carabinieri di Foggia, ancora una volta, hanno dato così un’importante risposta – in termini di legalità e sicurezza – al territorio della provincia di Foggia, a tutela dei cittadini ed in generale delle comunità, riprova quindi della grande attenzione costantemente rivolta alla Capitanata.
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