Carabinieri TPC: Novecentomila beni recuperati. Il bilancio del 2019

Di Francesca Cannataro

Roma. Ci sono delle figure altamente specializzate e dalla grande professionalità che quotidianamente operano, in silenzio e con solerzia, in Italia e all’estero. Sono i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, comandati dal Generale di Brigata Roberto Riccardi che, anche nell’anno appena trascorso, hanno conseguito, grazie all’impegno e alla professionalità profusa nel loro diuturno operare, rilevanti risultati.

A raccontarlo sono i numeri. Sono infatti ben 902.804 i beni recuperati nell’anno passato dai Carabinieri del comando di Piazza Sant’Ignazio, a Roma, alle dirette dipendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MIBACT) che oggi conta 300 unità fra i 15 Nuclei più una Sezione, sparsi lungo lo Stivale, il Reparto Operativo ubicato a Trastevere in via Anicia e i vari uffici, che gestiscono fra l’altro la banca dati più antica ed estesa al mondo (quasi 1.300.000 file di opere da ricercare).

È un numero che porta a circa tre milioni i beni resi al pubblico o ai legittimi proprietari in mezzo secolo di storia di questa Unità specializzata.

 

Alcuni dei beni culturali recuperati dai Carabinieri del TPC nel 2019

“L’Italiaafferma il ministro Franceschiniè il Paese che per primo ha investito con convinzione nella tutela e nella salvaguardia del patrimonio culturale. Un lavoro quotidiano e capillare da parte degli uffici e delle soprintendenze del Mibact a cui si affianca l’attività silenziosa e preziosa dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale che sono un’eccellenza italiana riconosciuta in tutto il mondo.

Gli ultimi dati dell’attività operativa mostrano risultati molto importanti di cui dobbiamo essere orgogliosi”.

La maggior parte dei recuperi del 2019 riguarda il settore antiquariale, archivistico e librario (857.003); a seguire vi sono i reperti archeologici, paleontologici e numismatici provenienti da scavi clandestini (45.801). Per quanto attiene alla contraffazione, sono 1.083 le opere sequestrate: falsi di arte contemporanea – ma non solo – che, qualora immessi sul mercato, avrebbero fruttato alle organizzazioni criminali quasi 200 milioni di euro.

Fra le opere più importanti tornate a casa, un ritratto di Lorenzo Lotto rubato nel 1976 a Firenze e una Madonna del Pinturicchio asportata a Perugia nel 1990.

Di Betto Bernardino -Pinturicchio (1454 – 1513)
“Madonna con Bambino”.
Trafugato a Perugia (PG) in abitazione privata il 17 settembre 1990
Recuperato a Londra (Regno Unito) presso la Casa D’aste Christie’s il 24 luglio 2019

Numerosi i beni rimpatriati a seguito di indagini, rogatorie e interventi della “diplomazia culturale”, come un rilievo dei Della Robbia rientrato dal Canada e il Vaso di fiori del fiammingo Van Huysum che, trafugato nel corso della Seconda guerra mondiale, era rimasto da allora in Germania.

Van Huysum Jan (1682-1749)
“Vaso di Fiori”
Trafugato a Montana val di Pesa-Montespertoli (Firenze) in un deposito privato nel 1944
Recuperato a Francoforte (Germania) in data 19 luglio 2019

Fra le opere di sospetta falsità tolte dal mercato spiccano vari dipinti attribuiti a Modigliani, ma il fenomeno ha colpito artisti di ogni epoca e stile, da Leonardo da Vinci a Giorgio De Chirico, da Andy Warhol a Michelangelo Pistoletto.

Registrano un decremento del 27,2% i furti in genere, che sono 345 a fronte dei 474 del 2018. Anche più sensibile il calo di quelli in danno della collettività: presso archivi – 50% (= da 16 a 8), biblioteche – 42,8 % (= da 21 a 12), luoghi di culto – 35,4% (= da 209 a 135), musei – 33,3% (= da 21 a 14).

Al contrario sono aumentati i risultati delle indagini e dei controlli in ambito nazionale: gli arresti e le denunce, le associazioni per delinquere perseguite, le sanzioni amministrative a salvaguardia del paesaggio elevate, in linea con l’articolo 9 della Costituzione.

Rilevante anche il contributo dato dai Carabinieri del TPC fuori dai confini.

Lo hanno fatto sul piano investigativo, rintracciando in Italia opere sottratte all’estero, come i 594 dipinti ex voto restituiti al Messico e i 796 antichissimi reperti ridati alla Cina.

Oppure attraverso la formazione, svolgendo corsi in Europa, Asia e Africa a favore di tanti partner internazionali.

O ancora con l’assistenza sul campo, fornendo esperti in via permanente all’Iraq e, secondo l’esigenza, in altri territori.

Alcuni dei beni culturali recuperati dai Carabinieri del TPC nel 2019

Giova ricordare che il MiBACT, d’intesa con l’UNESCO, ha originato nel 2015 su iniziativa del ministro Dario Franceschini “Unite4Heritage”: inedite task-force di funzionari italiani e carabinieri del TPC pronte a intervenire per la messa in sicurezza e la conservazione dei beni nei Paesi devastati da conflitti o calamità naturali.

Di particolare rilievo l’operazione “Achei” del 18 novembre, originata dal Nucleo TPC di Cosenza, che ha portato a 23 misure cautelari e 103 perquisizioni sul territorio nazionale, nel Regno Unito, in Francia, in Germania e in Serbia, con ingentissimi recuperi di reperti archeologici trafugati in Italia e all’estero.

Le indagini hanno visto l’uso dei droni per l’individuazione degli scavi clandestini e si sono giovate del coordinamento e dello scambio informativo da parte di EUROPOL (sul piano investigativo) e di EUROJUST (sul piano giudiziario).

Questo, in sintesi, il fatturato di un reparto che, come scrive il Generale Roberto Riccardi esiste «per restituire allo sguardo di tutti le meraviglie che la nostra civiltà ha prodotto nei secoli».

Alcuni dei beni culturali recuperati dai Carabinieri del TPC nel 2019

Nel 2019 il Comando TPC ha celebrato al Quirinale il cinquantenario della fondazione, alla presenza del Capo dello Stato, con una mostra di capolavori recuperati fra i quali si citano la Triade Capitolina, il Cratere di Eufronio, la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca, una Sacra Famiglia del Mantegna, il Giardiniere di Van Gogh e il Cabanon de Jourdan di Cézanne. Per la ricorrenza sono stati realizzati un libro, una moneta, una serie di francobolli e ulteriori mostre. L’ultima dell’anno si è svolta in ottobre al quartier generale UNESCO di Parigi con una padrona di casa d’eccellenza, la direttrice generale Audrey Azoulay.

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