Catalogna, il Governo Rajoy commissaria la Generalitat. Tutto il potere in mano all’Esecutivo ed al Senato

Madrid. Mariano Rajoy ha deciso: sarà applicato l’articolo 155 della Costituzione spagnola (costituzione spagnola) .

Il Consiglio dei ministri, riunito in forma straordinaria questa mattina, ha scelto di commissariare, dunque, la Generalitat, la Comunità autonoma catalana.

Un momento della riunione del Consiglio dei ministri spagnolo

(Le scelte del Governo Rajoy)

Con questa decisione che è stata subito trasmessa al Senato, il presidente catalano Carles Puigdemont, il vicepresidente Oriol Junqueras e tutti i membri del Governo di Barcellona saranno destituiti.

Al primo punto della mossa politica del Governo oltre alla destituzione degli amministratori della Generalitat c’è la presa di incarico da parte dei ministri del Governo nazionale, L’amministrazione degli affari quotidiani sarà sì nel rispetto dello Statuto della Comunità (http://web.gencat.cat/es/generalitat/estatut/) ma tutto dovrà essere fatto sotto le direttive sempre dell’Esecutivo Rajoy.

Il Parlamento di Barcellona potrà continuare ad esercitare la funzione rappresentativa ma con un obbligo: sia rispettato lo Statuto e la Costituzione ed il presidente dell’Assemblea non può proporre nessun candidato alla Presidenza della Generalitat né tantomeno ci potrà essere un dibattito sulla nomina.

La sede della Generalitat catalana

Il controllo spetterà al Senato con un suo organo di controllo, sempre nel rispetto delle norme statutarie e costituzionali. Il Governo potrà avanzare un diritto di veto di un mese.

Il capo dell’Esecutivo spagnolo ha spiegato che  con queste iniziative non verrà, dunque, sospesa l’autonomia né l’autogoverno della Catalogna ma saranno sospese solo “le persone che hanno messo la Catalogna fuori dalla legge”.

“La mia volontà è di andare a elezioni il prima possibile (sei mesi ndr) – ha aggiunto Rayoy – non appena sarà ripristinata la normalità istituzionale. Lo vuole la maggioranza, dobbiamo aprire una nuova fase”.

Per il capo del Governo spagnolo il referendum del 1° ottobre era “un processo unilaterale e contrario alla legge” e che ha portato allo scontro.

Mentre secondo il Re Felipe VI di Spagna si è trattato di “un’inaccettabile tentativo di secessione” da parte della Catalogna. La quale catalano è e sarà, “una parte essenziale della Spagna”.

Il Paese iberico farà “fronte all’inaccettabile tentativo di secessione di una parte del suo territorio nazionale – ha aggiunto il monarca – e lo risolverà con le sue legittime istituzioni democratiche, nel rispetto della Costituzione e dei valori e principi della democrazia parlamentare”.

Intanto, secondo un sondaggio Gesop pubblicato dal quotidiano “El Periodico” (http://www.elperiodico.com/es/politica/20171020/sondeo-cataluna-independentismo-6368668) il 68,6% dei catalani si era detta favorevole alla convocazione di elezioni per uscire dall’attuale crisi istituzionale. Mentre il 66,5% aveva espresso parere negativo ad un commissariamento con l’attivazione dell’articolo 155 della Costituzione.
Alla domanda su che cosa dovrebbe fare il presidente della Generarilat, Carles Puigdemont, il 29,3% ha risposto chiedendo la proclamazione immediata dell’indipendenza, il 24,8% la rinuncia all’indipendenza e il 36,5% un ritorno alle urne per evitare il commissariamento.

Puigdemont risponderà alle mosse del Governo, pubblicamente, questa sera alle 21, dopo avere partecipato ad una manifestazione.

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